Nas a Mantova, De Donno censurato sui social?

Arriviamo fuori tempo massimo per questa notizia, ma credo sia interessante trattarla visto che anche il 6 maggio continuavate a segnalarla.

Non faccio alcuna fatica visto che la stessa storia è stata trattata dall’amico David Puente su Open e che anche altre testate se ne sono interessate. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di avvelenamento del pozzo. Sì, è vero, sono andati i NAS in un ospedale di Mantova, ma non per far chiudere alcunché. Come riporta David:

Da quanto si apprende, da parte del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità non c’è stata alcuna perquisizione e nessuna richiesta di materiale o delle cartelle, ma solo una telefonata per avere informazioni su un caso specifico e non sulla sperimentazione della cura che, tra le altre cose, non viene svolta soltanto a Mantova ma anche a Pavia (il vero centro della ricerca) e altri centri italiani. Se si voleva colpire la ricerca il Nas doveva come minimo intervenire anche negli altri centri.

Quindi non è affatto vero che i NAS siano andati a chiudere sperimentazioni in corso.

La cosa però non è finita col post che parla dei NAS, il 6 maggio sono tanti che hanno condiviso post che riprendevano articoli di giornale di questo genere:

Mantova, scomparsi i profili Facebook dello pneumologo De Donno

Articoli che davano tra le possibilità quelle di una censura preventiva nei confronti del medico. Ma si tratta dell’ennesima serie di bugie. Il dott. De Donno ha chiuso i propri profili social di sua spontanea volontà (la conferma è arrivata dai profili di De Donno stesso, riattivati proprio per sgonfiare le teorie del complotto nate intorno alla sua sparizione dai social), stufo di vedere la sua ricerca strumentalizzata e il suo nome usato a sproposito. Nessuna volontà censoria, nessun interesse a bloccare la plasmaferesi. Come spiegava Lorenzo Tosa di Generazione Antigone:

…il professor De Donno il profilo se l’è chiuso da solo. O, meglio, ha chiuso tutti i profili social, negando ogni intervista e mettendosi ufficialmente in silenzio stampa.

Insomma, qui non c’è nessuna censura, nessun complotto, nessun tentativo pluto-giudaico-massonico delle lobby del vaccino per mettere a tacere De Donno.

Ma gli avvelenatori di pozzi sono tutti sul piede di guerra. E disinformano a piene mani, infischiandosene completamente delle verifiche dei fatti e di chi li sbugiarda, sanno che tanto i loro lettori non verificheranno alcunché. La gente, dei propri beniamini politici, si fida. E fa male…

maicolengel at butac punto it
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