No, su Nature non si certificano problemi cardiaci dovuti al vaccino

Disinformare fin dal titolo...

Ci avete segnalato una notizia cavalcata da svariati siti a noi ben noti, da Paragone a Porro passando per ByoBlu, ad esempio la notizia sul sito di Claudio Messora viene lanciata con questo titolo:

PROBLEMI CARDIACI NEI GIOVANI: COSA CI DICE LO STUDIO PUBBLICATO SU NATURE- MARCO COSENTINO E NICOLA TREVISAN

La prima cosa che ho fatto di fronte alle vostre segnalazioni è stata, come sempre, quella di andare a vedere lo studio di cui si parla, studio che sembrava linkato nell’articolo di cui sopra. Ma in realtà il link riporta a un secondo articolo su ByoBlu, dal titolo:

ISRAELE, AUMENTO DEI PROBLEMI CARDIACI NEGLI UNDER 40. LO STUDIO PUBBLICATO SU NATURE

Autrice di entrambi gli articoli Miriam Gualandi; notate che anche nel secondo articolo di parla di uno studio pubblicato su Nature. Almeno stavolta il link allo studio è diretto, solo che è evidente che Gualandi (e i da lei intervistati) non abbiamo fatto verifiche approfondite sullo studio in questione. Perché vedete, cliccando sul link, pur avendo un indirizzo nature.com, la prima cosa che salta all’occhio è che in testa alla pagina c’è scritto “Scientific reports”, non Nature.

Si tratta di una testata scientifica open access – di cui abbiamo già parlato in un’altra occasione – dello stesso gruppo editoriale (Springer) che il cui indirizzo web è parte del dominio nature.com, ma uno studio su Scientific reports non è uno studio pubblicato su Nature. I criteri di accettazione sono diversi, la revisione dei pari è diversa, l’impact factor della testata è diverso, chiunque si occupi seriamente di scienza sa queste cose e sa che se deve parlare di uno studio su Scientific reports non dirà mai che è stato pubblicato su Nature. Byoblu sì, e non in un solo articolo ma ben due, a distanza di un giorno l’uno dall’altro. Non capire la gravità della cosa significa non capirne di scienza, e onestamente mi domando cosa potrà mai capire dello studio chi non è nemmeno in grado di capire la distinzione che passa tra Nature e Scientific reports.

Lo studio l’ho letto, e onestamente non l’ho trovato particolarmente illuminante, riporta dati aggregati, osservazionali, non c’è nessuna pistola fumante che possa portare alla conclusione che esista una correlazione causale tra i problemi cardiaci citati e la vaccinazione. Io però non sono un divulgatore scientifico, mentre lo è la sempre brava Sylvie Coyaud, che il 3 maggio aveva dedicato un’analisi su OcaSapiens.org proprio alle conclusioni dello studio stesso.

Ci spiega Sylvie:

Siccome in ambulanza gli infermieri non chiedevano ai pazienti se erano vaccinati e da quando, o se avevano avuto sintomi di covid, gli autori usano modelli per stabilire una correlazione. Trovano un picco degli eventi cardiaci in tutto il paese dopo la prima vaccinazione, non dopo la seconda, più spesso nelle donne che negli uomini, e nessun aumento dovuto al covid.

Rispetto al primo semestre non di 5 o 10 anni, di uno solo.

Lo stesso ministro della Salute israeliano ha spiegato su Twitter le motivazioni dello studio ed evidenziato come non si debba limitarsi a leggere quello studio, in quanto preso da solo è ingannevole, ha detto proprio così su Twitter, linkando il report completo di cui lo studio fa parte:

Che tradotto:

Il rapporto completo fatto dal Ministero della Salute è disponibile sul sito Web ed è altamente raccomandato leggere e comprendere che lo studio pubblicato inganna semplicemente i lettori.

Sia chiaro, su ByoBlu nel secondo articolo dedicato a questo studio ingannevole hanno riportato questa specifica frase:

Lo studio non è perfetto, poiché si basa su dati aggregati, ma potrebbe essere il punto di partenza per ulteriori studi condotti con una metodologia più approfondita, che portino finalmente alla luce il mondo sommerso degli eventi avversi.

Che altro non è che una paraculata, che potranno sfruttare per dire che avevano detto subito che andavano fatte ulteriori analisi. Analisi già condotte dal Ministero della Salute israeliano, analisi che nel rapporto dimostrano come non sia stata provata alcuna correlazione tra miocarditi e vaccino, e quanto invece sia probabile che l’eventuale aumento di problemi cardiaci sia dovuto proprio alla malattia e non alla sua cura preventiva.

Non posso aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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