Neurontin e Lyrica “pena di morte”…

Su un sito che pubblica in diverse lingue articoli tradotti in automatico da Google è apparso questo titolone:

NEURONTIN E LYRICA SONO UNA PENA DI MORTE PER NUOVI SINONIMI DEL CERVELLO: SHOCK STUDY

Decisamente poco comprensibile, ma se si leggono le prime due righe del testo le cose si fanno più chiare:

Uno studio scioccante mostra che questi due farmaci bloccano la formazione di nuove sinapsi del cervello1, riducendo significativamente il potenziale di ringiovanimento della plasticità cerebrale – il che significa che questi farmaci causeranno un declino del cervello che a quanto pare priva una persona della loro capacità di ricostruire.

Il testo è la traduzione automatica di un articolo apparso sul sito Welleness Resources, a firma di uno dei fondatori del sito: Byron J. Richards, autore di molti libri sulla salute, nutrizionista.

È vero che esiste uno studio del 2009 che spiega come si possa inibire la nascita di nuove sinapsi nel cervello, ma lo stesso studio spiega anche che non uccidono quelle preesistenti. Quindi la problematica riguarda le donne incinte, che nel caso soffrano di epilessia devono usare questi medicinali. Negli altri casi non sono stati evidenziati problemi derivati dall’uso corretto del medicinale sotto stretto controllo medico. Come spiegava però Bruce Goldman, sul sito dell’università di Stanford (dove è stato fatto lo studio, nel 2009):

There is no question that pregnant women with epilepsy who have been advised by their neurologists to continue their anticonvulsant treatment with gabapentin during their pregnancy should definitely remain on this drug until instructed otherwise.

Che tradotto:

Non c’è dubbio che le donne in gravidanza con epilessia che sono state consigliate dai loro neurologi a continuare il trattamento anticonvulsioni con gabapentin durante la gravidanza dovrebbero sicuramente rimanere su questo farmaco fino a quando non vengono istruite diversamente.

Ma è importante anche tenere presente che:

But there is no long-term registry being kept to track gabapentin-exposed babies. Our findings are saying that we need to be following up on these newborns so that their cognitive performance can be studied as they grow older.

Ma non è stato tenuto un registro a lungo termine per rintracciare i bambini esposti al gabapentin. I nostri risultati dicono che dobbiamo seguire questi neonati in modo che le loro prestazioni cognitive possano essere studiate con l’avanzare dell’età.

Per riassumere lo studio a cui fa riferimento Richards esiste, ma non dice esattamente quello che ci viene raccontato. Esistono rischi non ancora quantificati e certi per le donne incinte o che allattano neonati, ma la cosa è tenuta in considerazione dai neurologi.

Ricordate, rivolgetevi sempre a un medico specializzato nella patologia per cui necessitate aiuto. Sentire più di un parere se si parla di tesi controverse. Non fidarsi di un nutrizionista per parlare di farmaci per l’epilessia. Che tanto nove volte su dieci lo scopo è proporre trattamenti alternativi ideati dallo stesso guru…

Lo stesso suggerimento vale per i siti come “Stay fit with us” che ricopiano roba senza alcuna verifica solo per attrarre potenziali lettori.

maicolengel at butac punto it
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