Noi siamo lelit…

In tantissimi ci state segnalando un’immagine che circola sui social, chi l’ha segnalata su FB chi su Whatsapp, poco conta, evidentemente sta girando molto. Se l’avete ricevuta fermate la catena, è sciocco e inutile farla girare.

L’immagine riporta la foto di un foglio su cui sta scritto:

Noi siamo lelit di Verona, gli squadroni della pulizia morale. Verona è la nostra città, non di culatoni, lesbiche, comunisti, ebrei, negri e andicappati. Tutta stà merd, ha nome del Duce la manderemo nelle camera a gasa.

Faremo pulizia di questa immondizia e a Verona siamo in ti camerati e non abbiamo paura dei froci di merda. Nelle nostre scuole non vogliamo froci, negri e andicapati col professori di sostegno e poi non ci sono i soldi per comprare la cartaigenica.

A morte i froci che fanno le manifestazioni e in tanto noi ci prepariamo al fuoco.

Chi agredisce i culatoni e la mondizia come loro, sono nostri camerati.

Sempre col bracio alzato, nel saluto romano

W Hitler W il Duce

Non ci fermerete mai.

Noi siamo lelit… ci ho messo qualche secondo a registrare cosa volessero dire. L’élite, da Treccani:

L’insieme delle persone considerate le più colte e autorevoli in un determinato gruppo sociale, e dotate quindi di maggiore prestigio

Giusto lelit fa errori così grossolani, l’élite sarebbe stata più attenta.

Ma proseguiamo oltre. La data che appare in alto riporta un *3/09/18 quindi si tratta di un fax (almeno a quanto appare) inviato (o ricevuto) dalla Stazione dei Carabinieri di Grezzana (provincia di Verona) a settembre, impossibile dire se il 3 il 13 o il 23, ma comunque non in questi giorni. Almeno una decina di giorni fa, se non di più.

Ho chiamato la stazione dei carabinieri di Grezzana, e da quel poco che ho capito dalla telefonata si tratta di un volantino messo in buchetta e finito agli atti nell’ambito del brutto attacco subito da Angelo Amato e Andrea Gardoni. Per chi non se lo ricordasse proprio a Grezzana la coppia era stata assalita, a settembre, da un uomo che aveva prima buttato benzina sulla loro porta di casa e poi, vistosi scoperto, aveva gettato la stessa in faccia a uno dei due. L’attacco a casa si è verificato dopo che erano finiti, ad agosto, sulle cronache di tutta Italia per esser stati aggrediti mentre passeggiavano per Piazza Bra, e salvati dall’arrivo di una pattuglia della Municipale.

Il volantino per come è stato scritto, a mio avviso, sembra opera di un troll, gli errori sembrano troppo intenzionali, doppie che compaiono e scompaiono, errori “strani”, non so. La vicenda della coppia di Grezzana però è documentata, risale a un mese fa, non ce ne dobbiamo scordare, ma nemmeno alimentare il fuoco dell’odio.

Il volantino è pertanto vero, non fa riferimento a una news di cronaca, ma a un fatto vecchio di un mese. Che in Italia ci siano alcuni che condividono lo sgrammaticato volantino/lettera è un dato di fatto. Ma davvero c’è bisogno di condividere in rete roba così quando c’è così tanto materiale “istituzionalizzato”? Questo volantino è odio, come c’insegna Parole Ostili:

Gli insulti non sono argomenti

Si è ciò che si comunica

Le parole sono un ponte

Ecco, un ponte, diffondere quel volantino non è cercare di costruire un ponte, ma aiutare i diffusori seriali d’odio a costruire un muro.

Aiutateci a distruggerlo, quel muro.
maicolengel at butac punto it
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