Nome Omen – Dell’Acqua e della sua memoria

AGGIORNAMENTO



L’articolo che segue è stato scritto ieri mattina, e trattava un pezzo sull’omeopatia uscito su La Stampa. Ieri pomeriggio la redazione de La Stampa ha deciso di eliminare l’articolo, e la cosa a me fa grande piacere, ma quanto avevo scritto resta valido.



Sarebbe stato molto bello se invece che eliminare l’articolo l’avessero completato con le informazioni che la comunità scientifica ha già reso disponibili sull’omeopatia, ma evidentemente la scelta è stata di nascondere la polvere sotto al tappeto invece che cercare di fare chiarezza al 100%. Va bene anche così, finché si evita di diffondere false credenze su un qualche cosa che è dimostrato non avere reali effetti medicinali. Detto ciò da qui in poi parliamo di un articolo che oggi non esiste più, a futura memoria (basta che non sia come quella dell’acqua).



Era da un po’ che non vedevo comparire sulla stampa italiana articoli in difesa dell’omeopatia. Mi dispiace che questa volta a cascarci sia La Stampa, testata che apprezzo più di altre in tanti contesti, ma evidentemente c’era necessità di un redazionale perché qualcuno ha fatto qualche pressione, o forse in Redazione Salute ci sono appassionati di acqua e zucchero.

Omeopatia: una metodologia terapeutica che si basa sulla legge dei simili

Questo il titolo dell’articolo a firma Angela Nanni, che al momento non mi risulta iscritta né tra i pubblicisti né tra i giornalisti, e neppure tra i medici. Ma può essere che gli archivi dell’OdG non siano aggiornatissimi. Sul suo profilo su Linkedin si definisce: redattore medico scientifico freelance. Peccato che l’articolo di cui andiamo a parlare sia lontano dalla medicina vera, e molto più vicino alla “marchetta”. Non me ne voglia la signora Nanni, lei evidentemente è convinta della bontà dei trattamenti omeopatici, ma l’articolo sembra solo un modo per far passare il messaggio finale:

Nelle ultime settimane, anche sull’onda di un recente report del Parlamento europeo in materia di accesso alle cure che cita espressamente la Medicina Complementare, è stata indetta da Ampc, (Associazione per la medicina centrata sulla Persona Onlus), con l’appoggio di Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata) una petizione indirizzata al Ministro della salute perché sia garantita la massima libertà di cura per ogni cittadino italiano, opponendosi a ogni atteggiamento di preclusione nei confronti delle medicine complementari.

Una giornata internazionale (…) per ribadire le potenzialità di questa medicina complementare, durante la giornata internazionale dell’omeopatia, con il patrocinio di Amiot (Associazione medica italiana di omotossicologia) i medici e veterinari iscritti all’albo ed esperti nelle medicine complementari offrono visite gratuite per sensibilizzare i pazienti sulle modalità secondo le quali l’omeopatia affronta molti disturbi comuni come i mali di stagione.

La cosa che mi ha divertito (e da qui il titolo dell’articolo) è che per parlare di omeopatia non si sia chiesto un parere, chessò, alla presidentessa dell’Ordine dei Medici, no, lo si è chiesto a Valentino Corradi Dell’Acqua, Direttore Generale dell’Istituto di Medicina Omeopatica S.p.A. e vicepresidente di Echamp. Mai nome fu più appropriato.
Scherzi a parte, noi di BUTAC purtroppo riteniamo questo atteggiamento errato per una testata nazionale come La Stampa. L’omeopatia NON funziona, l’hanno dimostrato i tanti studi compiuti, lo sanno benissimo all’Ordine dei Medici, si tratta di un placebo, che può servire in tutti quei casi in cui a nulla serve un farmaco. Quindi l’unica funzione dell’omeopatia è calmare i soggetti più suggestionabili.
Non fatevi infinocchiare da farmacisti poco etici, non fatevi fregare da giornalisti (o semplici scribacchini) appassionati di terapie non convenzionali. I dati sono disponibili a tutti, l’omeopatia è una fregatura immane. Non cura niente, e quando lo fa basta un veloce controllo per accorgersi che siamo di fronte ad un rimedio fitoterapico spacciato per uno omeopatico, perché è bello prendere in giro la gente anche così.
Non voglio spendere altro tempo sull’argomento, qui su BUTAC abbiamo svariati articoli che spiegano il perché e il percome non vadano spesi soldi in rimedi omeopatici, se volete continuare a farlo per me siete liberissimi di curarvi con acqua e zucchero, ma poi se non migliorate non lamentatevi che è colpa di BigPharma perché gli unici colpevoli siete voi.
maicolengel at butac punto it
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