Sì è vero, non c’è molto da sbufalare, c’è anche un video, direi non ci siano dubbi su quanto raccontato dal titolo. Un ristorante a Roma ha scelto di appendere questo cartello fuori dal locale:
A causa di episodi spiacevoli dati dalla mancanza di educazione in questo locale NON È GRADITA la presenza di bambini minori di 5 anni, nonché l’ingresso di passeggini e/o seggioloni per motivi di spazio. Certi della vostra comprensione si ringrazia anticipatamente la gentilissima clientela.
La foto e i relativi commenti indignati hanno fatto il giro del web, Luca Faccio sul Fatto Quotidiano ha commentato così:
Leggere questa notizia mi ha fatto fare un sobbalzo sulla mia carrozzina elettrica e mi ha tolto il respiro generandomi un’immensa tristezza perché questo atteggiamento mi ha ricordato il periodo nazista ben descritto nel film La vita è bella di Roberto Benigni del 1997. La scena che mi è balzata subito alla mente del film per l’appunto la scena “vietato l’ingresso ai ragni e ai visigoti”. Io non so cos’altro dire in merito perché davvero sono sconvolto, mi ha lasciato senza parole….questo secondo voi è da paese civile?
No, non è da paese civile, concordo, però non è la prima volta, e non sarà l’ultima. E anche qui, la storia risale almeno ad agosto 2015:
Data in cui è stata scattata la foto qui sopra (e postata sulla pagina di TripAdvisor dello stesso ristorante).
L’art.187 del TULPS cita:
La norma. “Salvo quanto dispongono gli articoli 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”. Le violazioni, ai sensi dell’art. 221/bis, comma 1 del TULPS, sono soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 516,00 a euro 3.096,00.
Nelle possibili interpretazioni dell’articolo si fa cenno al fatto che esibendo doverosa segnalazione all’ingresso in realtà ci si possa in parte tutelare dalla norma, basta che la regola sia oggettiva e predeterminata, escludendo i casi di discriminazione per sesso, razza, credo religioso-politico. Nell’interpretazione della faccenda si potrebbe far passare la clausola minori di anni 5 come oggettiva e predeterminata, ma io non sono un avvocato, e su quel cartello non c’è scritto è vietato, ma non è gradita.
Faccio ha ragione, non è una cosa da paese civile, ma da civiltà maleducata.
Per una volta però non sentiamoci soli, non è un problema italiano, non piangiamoci troppo addosso, succede in tante parti del mondo. E mica da ieri.
son bambini che ci vuol fare e poi è legno, mica intonaco, lo lava in 5 minuti.
O quello che mentre la mamma guarda le vetrine decide che è una buona idea scavare un tunnel nella parete di legno, con le unghie, “Signora, è legno vero, al bimbo ne può entrare una scheggia nel ditino”
Ma son bimbi, come dirgli no, così gli blocco la fantasia
Eh no cacchio! Un bambino non è un’idiota, anzi, è una creatura potentissima, in grado di apprendere a fare cose difficilissime in pochissimo tempo. Pensate, imparano a parlare una lingua in poco più di due anni, noi facciamo inglese a scuola per secoli, e a fatica diciamo The pen is on the table. Siete voi genitori che non siete in grado d’insegnar loro le regole, quanta importanza hanno un sì e un no, come si chiede scusa, come si dice grazie. Siete voi che dovete farlo, non sperate che altri insegnino al vostro posto, e se pensate che sia compito della scuola e basta forse dovete rivedere un filino il vostro piano d’azione.
Certo, non tutti i bimbi rispondono alla stessa maniera, e certo non è facile, ma in un contesto sociale un bambino non può comportarsi come se fosse nella sua cameretta dei giochi, non tutto è permesso fuori dalla porta di casa. Non passare questo messaggio ai nostri figli significa non educarli. E pur essendo un negoziante di quelli con la ciotola d’acqua per cani fuori dall’uscio e che accetta tutti i bimbi a braccia aperte (perché loro davvero non ne hanno alcuna colpa) non mi sento di stigmatizzare il Comandante (si firma così) del ristorante.
Come non me la sento di paragonare la cosa al nazismo ai cartelli di amara memoria.
Se siete arrivati fin qui, grazie.
maicolengel at butac.it
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