Questo è il mio nuovo numero…

Un tentativo di truffarvi fingendosi un parente in difficoltà, stateci attenti!

Ho un nipote che si è trasferito all’estero da qualche mese, l’idea è che resterà là per un tempo indefinito. Ovviamente si è fatto un numero di telefono locale e ce lo ho comunicato, con un messaggio che suonava più o meno così:

Ciao ***** questo è il mio nuovo numero di telefono.

Scrivetemi qui per favore

Peccato che messaggi simili stiano venendo usati da tanti per truffe telefoniche di vario genere. La più comune è quella per cui al primo messaggio ne facciano seguito alcuni in cui ci viene chiesto di ricaricare una sim card, o inviare soldi via money transfer. Richiesta che, se fatta da un parente prossimo che sostiene di trovarsi in una situazione di emergenza, portano chi le riceve a inviare denaro senza fare troppe domande: la fretta di aiutare un figlio/nipote è tale che non pensiamo che in realtà possa esserci qualcuno che sta provando a fregarci.

IMMAGINE CREATA CON DALL-E

A volte oltretutto, nei messaggi che seguono il primo, vengono raccontati scenari da tregenda, dall’incidente all’arresto al ricovero in ospedale, tutte storie che preoccupano chi le legge al punto da fare qualsiasi cosa gli venga richiesta. Chi non agirebbe così?

Purtroppo la regolarità con cui ci segnalate casi simili è in aumento, il che mi ha portato a scegliere di scrivere quest’articolo dandovi un suggerimento: scegliete una parola, un nickname, un termine specifico che debba essere usato nei messaggi di questo genere, un termine che conoscete solo voi e i vostri cari, un termine che vi permetta di fare capire all’altra persona che siete veramente voi che gli state scrivendo, e non un anonimo truffatore che dal comodo di casa sua si spaccia per il vostro parente vittima di chissà quale tragedia per cui ha necessità di ricevere denari da voi. Se riceverete messaggi senza quella parola chiave potete tranquillamente cancellare il messaggio e bloccare il mittente.

Stavolta però non limitatevi a leggere quest’articolo e pensare: “Ma io non ci cascherò mai”, magari è vero che a voi non succede, ma ad altri, tanti, sì! Per cui prendetevi cinque minuti per spiegare ai vostri cari l’esistenza di questa truffa, e fate loro capire che chiunque può cascarci, basta che il truffatore faccia leva su paura e pericolo per convincere tanti prima a inviare i soldi, e poi magari fare delle verifiche.

L’ho visto succedere a persone che conosco, convinti che i propri familiari fossero così skillati da non cascare in un trucco così subdolo, e invece hanno inviato 1000 euro a un money transfer per aiutare un supposto figlio in viaggio col cellulare rotto e il portafoglio perso…

Non sentitevi in imbarazzo o vergogna se rimanete vittima di una truffa di questo genere. Oggi la maggior parte di noi gestisce le proprie finanze online, quindi tutti siamo destinati a diventare un bersaglio o una vittima prima o poi.

Se pensate di essere stati vittima di una truffa di questo genere, contattate subito la vostra banca e informatela di cosa è successo, inclusi i dettagli del vostro conto e dove sono stati inviati i vostri soldi. Contattate anche la banca dove i soldi sono stati inviati. Alcune banche aderiscono a strumenti in difesa del cittadino che permettono di ricevere un rimborso di quanto perso. È sempre importante prestare attenzione agli avvertimenti della nostra banca e restare aggiornati su quelle che sono le frodi che circolano di più.

Tutti possiamo cascarci.

maicolengel at butac punto it

Sostieni il crowdfunding per il decennale di BUTAC e Minerva – Associazione di divulgazione scientifica. Abbiamo realizzato magliette, spille e quant’altro per ringraziare tutti quelli che vorranno aiutarci a organizzare una due giorni di eventi gratuiti in autunno a Bologna!

Oppure, come sempre, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.