Olocausto rimosso nelle scuole inglesi

[message_box title=”NOTIZIA” color=”red”]Un messaggio che circola sui social sostiene che in Inghilterra stanno cancellando l’Olocausto dal programma scolastico per non offendere la popolazione musulmana.[/message_box]

[message_box title=”FATTI” color=”green”]La notizia non ha alcun fondamento, circola almeno dal 2005 in tutte le lingue, ma in Inghilterra l’Olocausto fa parte dei programmi di studio da sempre.[/message_box]

Bufala vintage che torna a girare usando un nuovo mezzo di condivisione, Whatsapp, ma che circola anche su Facebook. Questo il testo:

Per nonno, nonna, i nostri genitori e le loro famiglie …Questa settimana in Inghilterra, tutta la menzione dell’Olocausto è stata rimossa dal programma della scuola sostenendo che offende la popolazione musulmana, che nega tutta l’esistenza dell’Olocausto.Questo è un segno del disastro che sta arrivando che si sta avvicinando gradualmente a tutto il mondo; La prova dell’atteggiamento allarmante e incomprensibile con cui gli stati affliggono.Sono trascorsi circa 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale in Europa.Questa email è stata inviata con lo scopo di creare una catena in memoria dei 6 milioni di ebrei, di 20 milioni di russi, di 10 milioni di cristiani, di 1.900 sacerdoti cattolici uccisi, violentati, bruciati, morti di fame e denigrati da quelle persone che Stavano cercando un modo diverso. Ora, più che mai, all’ombra degli sforzi dell’Iran e di altri che hanno dichiarato l’Olocausto come una fabbricazione, è fondamentale fare tutto ciò che è possibile per garantire che il mondo non dimentichi mai.Questa email deve raggiungere almeno 40 milioni di persone in tutto il mondo.Unisciti a noi e partecipa a questa catena commemorativa, ci aiuta a circondarla in tutto il mondo.Invia questo messaggio a 10 o più persone e chiedi loro di continuare la catena. Per favore non eliminare questo messaggio, ci vogliono solo un minuto per inoltrarlo.

Ovviamente è tutto falso, come chiunque può verificare in cinque minuti, non esiste menzione dei fatti se non in articoli vecchiotti, come quello di Paolo Attivissimo, che nel 2008 ci raccontava:

Non è affatto vero che il Regno Unito “ha rimosso l’Olocausto dai suoi programmi scolastici perché “offensivo” nei confronti della popolazione mussulmana che afferma che l’Olocausto non è esistito”.

Come racconta con dovizia di dettagli l’impagabile Snopes.com, la storia gira almeno da metà aprile 2007 in inglese, e ne esiste anche una versione che la attribuisce all’Università del Kentucky perché qualcuno ha confuso la sigla UK di United Kingdom con quella della University of Kentucky. L’università ha dovuto pubblicare una smentita.

Sempre sul blog di Paolo una lettrice segnala che esiste una versione italiana risalente al 2005, a firma Deborah Fait. Come dico spesso spacciare bufale o manipolazione dei fatti per portare acqua al proprio mulino fa sempre male. Succede con gli animalari che rovinano il buon lavoro fatto dagli animalisti, succede con gli spacciatori seriali di bufale politiche che oscurano quello di buono che magari fa la loro fazione, succede anche con alcuni sostenitori del popolo d’Israele che diffondendo robaccia di questo genere rovinano quanto di buono fatto dagli altri.

È un peccato.

Sia chiaro, nel suo essere una bufala è per vero che esistono i negazionisti dell’Olocausto, ne abbiamo parlato anche qui su BUTAC, Paolo Attivissimo concludeva in maniera totalmente condivisibile:

Allarme dunque infondato, ma l’appello fa bene a ricordare che il rischio di voler cancellare le verità scomode o troppo dolorose è sempre alto.


Perle di Facebook: una delle pagine che ho visto condividere la bufala nell’immagine di copertina mostra una citazione di George Carlin.

Insegnate ai vostri bambini a leggere. Insegnate loro a metter in dubbio ciò che leggono.

Non puoi usare una citazione del genere e poi pubblicare una notizia che non ha alcuna fonte, a meno che tu non sia una pagina troll, di scarso successo tra l’altro.

 

Per non dimenticare, mai.
maicolengel at butac punto it
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