Organi espiantati ai combattenti palestinesi?

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AGGIORNAMENTO 14/03/2016

Riceviamo e pubblichiamo in calce un ulteriore approfondimento da parte di Marco Reis, autore del sito malainformazione.it, che ha raccolto ulteriori materiali per la storia. Grazie mille!

PREMESSA: Non sempre è possibile trattare un argomento con la dovizia di particolari che vorremmo avere in mano. È il caso di questa notizia che trova spazio sulla stampa da mesi ormai. Quindi, se cercate solo sbufalate classiche con link e fonti che dimostrino la fuffa quest’articolo che segue è incompleto, e basa solo sul ragionamento la sua conclusione, potete procedere oltre.

L’accusa palestinese sostiene che i soldati uccisi in combattimento dagli israeliani vengano restituiti alle famiglie con gli organi espiantati. Analizziamo i fatti.

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Ad Ottobre 2015 Riyad Mansour, capo della delegazione palestinese all’ONU, aveva scritto una lettera di denuncia a  Matthew Rycroft, presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questa la denuncia contenuta:

“After returning the seized bodies of Palestinians killed by the occupying forces through October, and following medical examinations, it has been reported that the bodies were returned with missing corneas and other organs

La lettera è solo l’ultima delle denunce ed è almeno dal 2009 che i palestinesi denunciano il fatto. Basta farsi un giro sui tanti siti anti-israeliani per accorgersene. C’è però un grosso MA, grande come una casa.

Come è possibile che in sette anni di denunce, nessun leader palestinese abbia presentato le prove di quanto riportato?

Basterebbe un osservatore dell’ONU presente alla riconsegna dei cadaveri e alla successiva autopsia sugli stessi per poter dimostrare i fatti. E invece si procede con lettere ed articoli, ma sempre senza la benché minima prova fisica dei fatti raccontati. Per me, questo basta per definire la notizia “non verificata”, e da non condividere.

Andando a scavare, oltretutto, anche nel 2009 i dubbi erano gli stessi. Tra i vari siti che cercavano di analizzare la cosa tanti domandavano come mai nessuno avesse aperto un’investigazione seria. All’epoca i fatti erano lievemente diversi e si sosteneva che:

bands of Moroccans and Algerians have allegedly been roaming the streets of Algeria’s cities kidnapping young children, who are then transported across the border into Morocco. From the Moroccan city of Oujda, the children are then purportedly sold to Israelis and American Jews, who then harvest their organs for sale in Israel and the United States. The organs are said to fetch anywhere from $20,000 to $100,000.

Gli articoli in merito avevano fatto, come oggi, il giro della rete, e tanti ci hanno creduto e li hanno condivisi. Eppure, né le autorità algerine né quelle marocchine hanno aperto un’investigazione in merito.

Strano, non trovate?

Gli articoli e i forum però che ne parlano sono ancora online tutt’oggi, e le teorie del complotto si moltiplicano, ma cerchiamo di fare un passo in più ragionamenti. Se avete letto con attenzione, i corpi sono quelli che Israele ha spontaneamente restituito ai palestinesi. Non dico mica, gli scemi sono ovunque, ma vi pare credibile che io, genio del male, espianti gli organi ad un cadavere e poi lo restituisca sperando che nessuno si accorga di nulla? Non sarebbe molto più facile evitare di restituire i corpi e sostenere che l’azione in cui sono rimasti uccisi sia stata così violenta, che del corpo sono rimaste solo poche parti che ne permettono l’identificazione, insufficienti per un’autopsia?

Lo so, nulla di quanto riporto è una “sbufalata” in senso stretto del termine, ma in tanti nei giorni scorsi ci hanno segnalato che la storia sta tornando a circolare. Io non ho intenzione di prendere parte al teatrino della disinformazione che gira sulla vicenda da decenni. Non fa parte dello spirito di Butac, ma davvero vorrei che ragionaste sulla cosa.

I palestinesi sostengono la storia dell’espianto degli organi sui cadaveri dei loro compatrioti da almeno 6 anni. In 6 anni non hanno mai portato una singola prova verificabile di quanto sostenuto. C’è bisogno di condividere notizie non verificate da nessuno? Ha senso? Non ci viene il dubbio che si tratti della solita guerra tra due paesi che hanno fatto della disinformazione un’arte per denigrare il nemico?

Non è un po’ come sostenere la teoria per la quale “i comunisti mangiano i bambini”?

Per fortuna c’è di più.

Con un inaspettato colpo di scena, Marco Reis ci spiega “obiettivamente” come sia nata la bufala.
AUTOPSIA 2
Nella foto qui a fianco potete vedere l’articolo originale dell’Afton Bladet, giornale online svedese, datato 2009. Il pezzo è stato pubblicato qui, ma già in questa versione possiamo notare alcune differenze: con ogni probabilità, le modifiche sono successive a revisioni chieste (e ottenute) dagli altri articolisti della testata.
Il giornale svedese è stato ripreso preso poi in tutto il mondo, soprattutto in Italia, dove è approdato con questo titolo:

Giornale svedese: esercito israeliano ‘rapisce’ palestinesi per prelevarne gli organi

Come ci ha spiegato Marco Reis, il “giornalista” (?) partì da una vicenda di cronaca americana in cui era coinvolto anche un rabbino, per rispolverare una sua vecchia foto scattata in altra occasione: la foto del morto ‘ricucito’. Nacque così una campagna politica che sfociò in numerose idee, fra le quali vi furono anche inviti a sabotare l’Ikea.
 
Inviti ai quali il Corriere dedicò un pezzo, come potete vedere qui.
Immagine corriere
Il cadavere appartiene in realtà a un manifestante, ucciso molto tempo prima nel corso di scontri con la polizia israeliana. Come accade in questi casi, la magistratura israeliana aprì una inchiesta, fece l’autopsia come si fa in qualsiasi Paese civile, dopodiché restituì il corpo alla famiglia.
Il “giornalista” venne preso in castagna dal Jerusalem Post e, come noi di BUTAC accennavamo, neppure la famiglia del morto disse di aver sospettato il prelievo degli organi. Il “giornalista” si giustificò dicendo di non averlo mai scritto esplicitamente, ma che il corpo ‘ricucito’… faceva sorgere domande.

No one told me, not even Palestinian families, that the Israel army took organs from their sons. The army just returned sewed up bodies after autopsy and that raises questions,

Ovviamente la campagna denigratoria internazionale restò intatta, e, con essa, tutta la leggenda metropolitana di Israele che vende gli organi dei palestinesi.
Gran parte della storia è stata documentata su Wikipedia con una voce dedicata.

maicolengel at butac.it
Un grazie di cuore a Marco Reis (www.malainformazione.it)

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