Otto Warburg, l’ipossia e il riciclaggio

Mai avrei creduto che si arrivasse a tanto, mai avrei creduto che pagine di disinformazione avessero il coraggio di unire due cavolate per creare quella che a mio avviso si gioca la palma di bufala dell’anno (a pari merito con il 5G che porta COVID eh, sfruttata ultimamente anche da quel genio di MrNò)…

Non vi sto a riportare tutto quanto viene detto nel posterino qui sopra, che sta venendo diffuso via Whatsapp. La trovo una perdita di tempo. Il posterino è diviso in box numerati, non hanno un gran senso logico visti così, ma il succo è che all’immagine manca una parte. Che potete trovare sul sito che ha diffuso il messaggio in Italia (e non solo): ChiesaViva.com. Sito che fa riferimento a una testata che esiste da decenni, da sempre molto critica nei confronti dell’attuale Vaticano. Testata che risulta diretta da un ingegnere collaboratore del fondatore della stessa, che è morto nel 2012.

Ma tant’è… Il succo del poster è che la mascherina causerebbe ipossia e che l’ipossia, come spiegava Otto Warburg nel 1931, può causare tumori. Nel testo del box non numerato dedicato a Warburg viene riportato:

Nel 1931 Otto Warburg ricevette il Premio Nobel per aver scoperto la causa del cancro: La riduzione dell’ossigeno nel sangue e nelle cellule. Egli scrisse che riducendo del 35% l’ossigeno in una cellula, in un solo giorno, la cellula diventa cancerogena.

Tutte cose che su BUTAC abbiamo spiegato, fin dal 1931 (no scusate quello è Warburg), noi di lui abbiamo parlato una prima volta nel 2013, poi nel 2015 e infine nel 2017. Non si può certo dire che ci siamo trattenuti. Anche perché sulle bugie che certi bufalari mettono in giro in merito al Nobel di Warburg ci sono alcuni soggetti che campano alla grande, vendendo rimedi e cialtronate varie.

Warburg non ha vinto il Nobel per quanto affermato, e le sue teorie sui tumori sono state screditate da un suo collega pochi anni dopo. Quando Alfred Knudson sviluppò quella che oggi è ritenuta la teoria primaria sulla formazione del cancro.

Tutte cose note a chiunque abbia studiato medicina, evidentemente meno note ai genietti che hanno fatto il posterino qui sopra.

Ma a parte Warburg c’è un’altra cosa che vorrei portare alla vostra attenzione. Nel box 11 viene riportato:

Il chirurgo generale Jerome Adams ha sconsigliato il grande pubblico di indossare le mascherine per il viso.

Questa è una mezza bugia. Come dimostra il tweet dello stesso Adams che potete trovare qui sotto tradotto, e al link in originale.

Originariamente, @CDCgov,@WHO e il mio ufficio, abbiamo tutti sconsigliato i comuni cittadini dall’indossare le maschere facciali basando (il consiglio) sulla migliore scienza disponibile al momento sul prevenire dal contagio o meno chi lo indossasse. Ma stiamo imparando di più su questa malattia ogni giorno …

Basandoci sulla diffusione asintomatica di #covid19 abbiamo chiesto al CDC di esaminare nuovi dati per determinare se dovessimo modificare le raccomandazioni riguardo a quali gruppi dovrebbero indossare maschere per prevenire la diffusione. Ma se scegli di indossare una copertura per il viso, questo non può andare a scapito dell’allontanamento sociale.

È vero che Adams avesse sconsigliato dal’uso delle mascherine, ma è poi tornato sui suoi passi, spiegando che la ragione era sia una letteratura scientifica in merito con evidenze di un certo tipo, sia la scarsità nella disponibilità delle stesse.

Il fatto però che si citi un medico americano mi fa pensare che quella che stiamo vedendo in Italia non sia altro che una versione di un meme che gira in inglese, anche se fatto uguale non l’ho trovato. Se l’originale fosse italiano avrebbero citato il nanoesperto, così poco propenso all’uso delle mascherine.

Altro che un  Adams qualsiasi…

Mentre scrivevo quest’articolo anche la redazione di Reuters è venuta in possesso di un post simile in inglese…a dimostrazione che la disinformazione circola davvero ovunque (e che probabilmente il meme italiano è ispirato a uno di oltre oceano). Anche loro hanno fatto un fact-checking della questione, decisamente più serio del mio.

maicolengel at butac punto it

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