Panorama e i titoli di me…lma

Feti, vaccini e antiabortisti

Non sappiamo se l’autrice dell’articolo pubblicato su Panorama il 2 dicembre 2020 ne abbia anche scelto il titolo, ma visti i toni (e le fonti ) usati nell’articolo il dubbio è forte.

L’articolo titola:

Se dietro il Vaccino (anche del Covid) ci sono i feti

L’articolo non racconta grandi novità. Presenta delle accuse contro i vaccini già note a chi legge BUTAC, accuse che guarda caso vengono accolte a braccia aperte dal noto nanoesperto, che rilancia l’articolo sui suoi profili social con queste parole:

Siamo stupiti di leggere su un giornale come Panorama le informazioni che da anni cerchiamo di dare al pubblico e per le quali siamo target di prese in giro e denunce varie.
Dove sono i religiosi e i paladini delle associazioni pro-vita quando si parla di vaccini?

Nell’articolo viene portata all’attenzione del lettore la questione linee cellulari che provengono da cellule appartenenti a feti abortiti presenti nei vaccini. C’è quasi una bacchettata sulle dita anche per noi di BUTAC visto che l’autrice scrive:

Non si tratta, infatti, solo feti abortiti nei lontani anni Sessanta, come si dicono alcuni: il Comitato cittadini per l’obiezione etico-religiosa, ha pubblicato diversi documenti che dimostrano il contrario…

Noi siamo tra gli “alcuni” che hanno spiegato la questione, come ha fatto anche la FNOMCeO su Dottore, ma è vero che…? in un ottimo articolo di Roberta Villa, ma non ci sentiamo presi in castagna, infatti facevamo riferimento a uno specifico vaccino per cui si usa appunto quella linea cellulare che arriva dagli anni Sessanta.

L’autrice riporta le sue fonti:

  • Comitato cittadini per obiezione etico-religiosa
  • Center for medical progress

Non linka nulla a supporto di quanto dice, ma ci spiega ad esempio che:

gli autori di una ricerca cinese del 2015, Bo Ma et al., hanno indotto l’aborto in nove donne (e dato che siamo in Cina non è neanche detto che fossero consenzienti…).

Il fatto che l’aborto sia stato indotto in nove donne lo sostiene l’autrice, lo studio riporta solo che sono stati usati nove feti differenti che hanno portato alla costituzione di una nuova linea cellulare. La ricerca spiega che il solo feto che alla fine è stato usato (dei nove di partenza) è un feto femminile di tre mesi, abortito a causa di una cicatrice uterina causata da una nascita tramite parto cesareo precedente. Quindi, non sappiamo gli altri otto come mai siano stati abortiti, ma quello che alla fine è stato usato come base per la nuova linea cellulare è un aborto indotto per prevenire la rottura totale di un utero già compromesso, Non spiegare questo è, a mio avviso, equivalente a disinformare. Che lo faccia il dinamico duo di nanoesperti è cosa a cui siamo abituati, che si mettano a farlo anche testate giornalistiche di grande diffusione lo trovo gravissimo. Non vedo, peraltro, le prove che questa linea cellulare sia stata usata per produrre vaccini, ma non è questo l’importante.

…già nel 1987 ne parlava Peter McCullagh; più recentemente, nel 2016, la cosa è di nuovo emersa negli Usa, quando il Center for Medical Progress ha pubblicato una serie di video in cui David Daleiden, con telecamera nascosta, ha dimostrato i traffici di organi di bambini abortiti intercorsi tra la Planned Parenthood e le industrie farmaceutiche o le università.

Citare un libro del 1987, che parla non di aborti per vaccini ma di aborti per donazione degli organi, lo trovo decisamente sbagliato in un articolo che sembra avere come fulcro appunto i vaccini. Ma anche il citare il Center for medical progress è una mossa avventata. Come l’altra organizzazione citata dalla nostra giornalista pro vita, anche questa è nota per essere appunto un’organizzazione antiabortista, fondata nel 2013 proprio da quel Daleiden citato nell’articolo di Panorama.

The CMP released edited videos of the discussions which made it appear as if Planned Parenthood intended to profit from fetal tissue, although the full unedited videos instead showed that Planned Parenthood requested only a fee to cover costs without any profit.

Peccato che le cronache spieghino chiaramente come i video mostrati in giro da Daleiden fossero una manipolazione di fatti. Perché Panorama non lo spiega? Purtroppo il perché lo sappiamo: non fa gioco all’articolo che hanno pubblicato. Questo però non è informare i lettori, ma solo manipolare i fatti per far sì che i lettori s’indignino. Misinformation nel migliore dei casi, avvelenamento del pozzo nel peggiore.

Ammetto che quando ero giovane pensavo che ogni singola parola pubblicata su un giornale venisse controllata, mi sono svegliato da quel sogno molti anni fa. Ma qui non si tratta di controllo, bensì di disinformazione intenzionale, visto che si permette di pubblicare a un’autrice chiaramente sbilanciata dalle proprie personali visioni sulle interruzioni di gravidanza, la medicina e l’etica. Un articolo del genere andrebbe diffuso, se proprio lo si vuole pubblicare, con una premessa che spieghi tutto questo. Evidenziando come quelli riportati sotto non siano fatti verificati, ma nozioni riportate e non controllate.

Chissà se vedremo mai ritornare il buon giornalismo di una volta nel nostro Paese.

La strada è tutta in salita, ma vale la pena lottare…

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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