I dati Istat che sorprendono tutti. Nel 2021 si muore di meno?

Gianluigi ma che stai a di'? (e due)

È passato più di un anno da quando siamo globalmente entrati in stato d’emergenza sanitaria, è passato più di un anno ma per alcuni è come se fosse successo ieri viste le continue sciocchezze che continuano a diffondere. Dimostrazione pratica che ci sono soggetti completamente refrattari all’informazione e all’approfondimento.

Ci avete segnalato sul blog di Gianluigi Paragone un post pubblicato il 2 aprile, articolo che parte da un pezzo di Libero Quotidiano, testata nota per la scarsa affidabilità – e di cui Paragone è stato vicedirettore nel 2009. Il post titola:

Nel 2021 si muore di meno. I primi dati Istat che sorprendono tutti

Si tratta di pochissime righe, che riportano dati a cui Paragone e i giornalisti di Libero accompagnano il loro personalissimo parere. Il post comincia così:

Ogni giorno, da un anno a questa parte, ci troviamo a fare con bollettini di guerra quotidiani, annunci drammatici del governo, titoli apocalittici sui giornali. Eppure, stando ai dati riportati dall’Istat sui decessi avvenuti in Italia nel gennaio 2021 e sulle stime di quelli di febbraio, la situazione non sembra così tragica.

I dati a cui fa riferimento Paragone (e i giornalisti di Libero Quotidiano) vengono da quelli raccolti dall’ISTAT e da quelli analizzati dal sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera della Regione Lazio. Si tratta di dati che troviamo anche sul sito del Ministero della Salute, sono gli stessi a cui fanno riferimento Libero e Paragone, peccato che elaborarli generi tabelle e grafici completamente contrari a ciò che affermano.

Questo grafico rappresenta l’andamento della mortalità per settimana da gennaio 2016 a marzo 2021, se guardate le curve vi renderete subito conto che il titolo del post di Paragone non ha motivo di essere. Il grafico viene da pagina 9 del documento presente sul sito del Ministero della Salute, documento intitolato:

Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19 – 1 settembre 2020 – 23 marzo 2021

Curioso che giornalisti come quelli di LQ e politici del calibro di Paragone non lo mostrino. Ma non dobbiamo sorprenderci, hanno a cuore solo la propria agenda, non hanno alcun interesse a cercare di informare i propri lettori/follower. Il peggio però è quanto riporta Paragone nelle sue conclusioni:

La decisione di tenere ‘tutto chiuso’ non ha quindi a che fare con la scienza, ma è una decisione politica.

La domanda che mi sorge spontanea – per la seconda volta oggi – è molto semplice:

Gianluigi, ma che stai a dì?

Non ci vuole una laurea in materie scientifiche, basta cercare notizie sui lockdown per trovare il motivo del “tutto chiuso”. È noto da tempo, che un politico che è anche un giornalista non lo spieghi è a mio avviso vergognoso. Non c’è nulla di politico nel “tutto chiuso”, anzi. Ai politici (specie quelli del Conte 2) avrebbe fatto molto comodo in termini di popolarità evitare le chiusure, e l’avrebbero fatto, se avessero potuto. Purtroppo il sistema sanitario delle terapie intensive non regge, per un’emergenza come quella attuale i posti sono troppo pochi. I lockdown servono a limitare al massimo i ricoveri ospedalieri da terapie intensive e sub intensive. Permettendo alle strutture sanitarie di curare con la dovuta attenzione quelli che lo necessitano. La stessa OMS ha spiegato che i lockdown non servono a prevenire o curare la malattia, ma a dare sollievo a un sistema sanitario sotto pressione eccessiva.

Sono sicuro che Paragone sappia tutto quanto spiegato sopra, ma se ne infischi di spiegarlo ai propri lettori: parlare alle pance, infatti, genera migliaia di like e condivisioni, fare i precisini della fungia serve solo a farsi nuovi nemici. Giusto perché ero in giro sui social di Paragone ci tengo ad aggiungere un’altra piccola cosa, il 3 aprile ha caricato un video su Facebook dove lamenta il fatto che il ministro della Difesa abbia inaugurato un centro vaccinale a Varese. Otto minuti di video per lamentarsi della scelta di far inaugurare il centro al ministro (e per una filippica su cui non mi esprimo contro Profumo). Otto minuti di video in cui si evita attentamente di di spiegare che lo stesso è stato realizzato dall’Esercito. Ed è questa la ragione per cui il centro vaccinale è stato inaugurato dal ministro della Difesa.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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