Paragoni sciocchi: la situazione in Italia…

...e l'incapacità di leggere i dati

Ci state segnalando in tanti l’ennesimo posterino che sta circolando in rete, stavolta lo trattiamo davvero in poche righe perché, onestamente, se i vostri amici che lo condividono non hanno ancora compreso che non ci si può fidare di qualsiasi cosa giri sui social network, non siamo noi che possiamo aiutarli.

Il posterino fa un paragone tra la situazione in Italia ad agosto 2020 e 2021, esattamente come due mesi fa ne circolavano sui profili social dei “guerrieri VuVuzela”. Il tutto l’avevamo già trattato a giugno 2021, ma giusto perché siete in tanti a segnalare anche questo posterino vediamo di riprendere quanto già detto:

Nel 2021 si fanno quattro volte i tamponi che si facevano nel 2020, con ovvio aumento dei casi rilevati. Voi direte che comunque l’incidenza di positivi è aumentata, ed è vero, perché sono cambiate anche le motivazioni per fare i tamponi. Nel 2020, a giugno, si facevano quasi esclusivamente a chi aveva dei sintomi. Oggi vengono fatti a chiunque ne faccia richiesta, da chi li fa per poter viaggiare a chi li fa per poter lavorare, quindi è normale che vengano rilevati i tanti positivi completamente asintomatici di cui l’anno scorso – pur immaginando che ci fossero sulla base dell’osservazione dei dati – non tenevamo conto.

A questo aggiungiamo che nel 2020 venivamo da un lockdown impressionante, durato oltre due mesi, con obbligo di stare chiusi in casa per la maggior parte della popolazione. Nel 2021 tutto questo non è stato fatto, il lockdown è stato molto più blando e gli eventi con assembramenti molto meno controllati.

Ma la cosa più importante da mostrare non dovrebbe essere il numero di contagi o decessi, bensì quello dei ricoveri e le percentuali di vaccinati e non vaccinati in terapia intensiva. Curioso che chi realizza quel posterino eviti attentamente di dirvi quei numeri, ma non preoccupatevi, ci pensiamo noi. Anzi, in realtà lo ha già fatto il Giorno, riassumendo i dati dell’ultimo rapporto dell’ISS:

…ogni 100mila abitanti ci sono 52 ricoveri di cittadini (non vaccinati) contro 7 ricoveri fra vaccinati ogni 100 mila abitanti. In pratica il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni per i non vaccinati è stato oltre sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (52 contro 7 ricoveri per 100.000 abitanti).

Sempre il Giorno spiega che:

Nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, spiegano dall’Iss, si verifica il cosiddetto effetto paradosso che non rappresenta più la copertura effettiva vaccinale: il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi. La spiegazione di questo fenomeno, utile per la lettura dei numeri della pandemia, è contenuta nel rapporto di sorveglianza integrata dell’Iss pubblicato sul sito Epicentro. Fra gli over 80, con copertura vaccinale al 90%, il numero di ospedalizzazioni fra vaccinati con ciclo completo è pari a 294 e mentre nei non vaccinati è leggermente più basso, pari a 220, ma il gruppo dei non vaccinati in questa fascia di età è ovviamente molto più esiguo.

Tutte cose che chi segue BUTAC sapeva già, ma evidentemente ci sono tanti, specie tra certe fasce politiche, che del fact-checking se ne fregano.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel @ butac punto it

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