Il Parlamento europeo chiede il ritiro dei vaccini?

Qualche disinformatore seriale ha piacere che voi lo crediate...

No, il Parlamento europeo non ha chiesto il ritiro dei vaccini contro COVID-19. Ma qualche disinformatore seriale ha piacere che voi lo crediate.

Partiamo dall’inizio: ci è stato segnalato questo post, solo con uno screenshot:

Per chi avesse problemi a leggerlo per bene da device, ne riportiamo il testo (esattamente per come è scritto):

UDITE UDITE:

il parlamento europeo ha chiesto il ritiro sull’autorizzazione ai Vaccini

20.000 segnalazioni di decessi
700.000 reazioni avverse (9% gravi)

Più tutte quelle segnalazioni non pervenute perché “non c’è correlazione”

Ora chi sono i Complottisti?

Ancora non ci credete? andate sul sito ufficiale:

https://europarl.eu/doceo/document/P-9-2021-003960_IT.html

Avremmo tante cose da dire, ma partiamo dall’ultima. Se cliccate sul link che viene messo in calce al post, vi accorgerete subito che l’incipit è già di suo una immane bufala. Perché diciamo così? Perché cliccando arriviamo sulla pagina di un’interrogazione parlamentare. Interrogazione presentata il 25 agosto 2021 dalla parlamentare euroscettica Francesca Donato, alias Lady Onorato, quella che contro COVID-19 spinge per usare l’ivermectina.

Quindi non è una richiesta di ritiro da parte del Parlamento europeo, bensì una singola interrogazione parlamentare di una europarlamentare. In Italia abbiamo avuto interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche, ma questo non significa che ci fossero prove della loro esistenza o che il Senato se ne stesse occupando in qualche maniera. Significa solo che anche nel nostro Parlamento c’erano sciroccati che ci credevano e che ritenevano sensato portare il presunto problema in seduta.

L’interrogazione riporta:

L’UE ha autorizzato i vaccini per il COVID-19 per uso di emergenza, in via condizionata, con revisione di 6 settimane dei dati di sicurezza post-vaccinazione(1).

Ad oggi, EUDRAVIGILANCE ha ricevuto circa 20mila segnalazioni di decessi probabilmente correlati ai vaccini e circa 700mila di reazioni avverse, il 9% delle quali gravi, dati sottostimati rispetto all’entità reale degli effetti avversi vista l’assenza di sorveglianza attiva. Di recente, l’EMA ha aggiornato la lista di reazioni avverse ai vaccini con nuove patologie(2).

Inoltre, l’andamento dei contagi fra soggetti vaccinati in Paesi come Israele e Regno Unito dimostra come gli stessi vaccini non siano efficaci contro le varianti oggi prevalenti.

Rimangono ignote le possibili reazioni a lungo termine ai vaccini a mRNA, mai autorizzati prima per gli umani(3).

Ciò premesso, può la Commissione far sapere se intende:

1. revocare o sospendere l’autorizzazione all’utilizzo di tali vaccini per assenza dei requisiti di sicurezza e di efficacia nel prevenire infezioni e contagi dal virus Sars-Cov2;

2. autorizzare l’utilizzo dei farmaci dimostratisi efficaci nella cura del COVID-19 come l’Ivermectina e di protocolli di terapia domiciliare precoce su larga scala;

3. predisporre un sistema di sorveglianza attiva per i vaccinati, garantendo loro supporto e facilitazioni per le terapie necessarie contro gli effetti avversi.

Vorrei usare un’espressione colorita per definire quanto avete appena letto qui sopra, ma non lo farò: cerchiamo di rimanere educati.

Tutto quanto riportato e riassunto nel post che circola sono inesattezze, che va bene se vengono riportate e sostenute da un piccolo elettore che non ha nessun dovere di informarsi a sufficienza (se non quello di bravo cittadino, vabbè…), non va affatto bene se vengono usate da chi è pagato fior di euro per il lavoro che fa in seno al Parlamento europeo.

La prima cosa che salta all’occhio, e che era presente anche nel post, è quel dato su decessi e reazioni avverse, dato che arriva diretto da Eudravigilance. Il problema è che si tratta di un dato basato solo e unicamente sulle segnalazioni degli utenti (sanitari e privati) senza che le stesse siano state verificate. In Italia quel dato è stato analizzato per bene da AIFA, e anche noi ne abbiamo parlato la settimana scorsa.

Su 555 decessi segnalati in Italia in seguito alla vaccinazione anti COVID, solo 14 sono stati direttamente correlabili al vaccino. Gli altri non presentano caratteristiche che preoccupino. Anzi, per essere onesti, i casi segnalati a Eudravigilance sarebbero 555, ma solo per 396 sono state fornite informazioni sufficienti per analizzare eventuali correlazioni. Strano, non trovate? Ti muore qualcuno post vaccino, hai il dubbio che sia per colpa dello stesso, ma all’agenzia preposta per le segnalazioni non fornisci le info richieste perché possano procedere a un’analisi del decesso? Il forte dubbio è che si tratti di segnalazioni farlocche, fatte da soggetti interessati solo a creare allarmismo. Non ne saremmo stupiti.

Ma comunque su 396 segnalazioni di decessi quelli correlati correlabili sono 14 casi. Secondo AIFA si tratta di 0,2 casi ogni milione di dosi somministrate. Se la percentuale fosse la stessa anche a livello europeo, a fine luglio su oltre 260milioni di dosi si parlerebbe di un po’ di più di 52 casi. Non numeri significativi, lo capite vero? Nessuno mette in dubbio che ci siano state 20mila segnalazioni di decessi, ma su una popolazione così grande, come già spiegato più volte, è abbastanza normale che una parte muoia ogni giorno.

Come riportavo in riferimento al nostro Paese:

…è statisticamente normale ci siano quel numero di decessi, non per colpa di un vaccino, bensì perché la gente a un certo punto della sua vita muore. Avere un numero minore di decessi dovrebbe farci sospettare che tra gli effetti collaterali del vaccino ci sia l’immortalità. Ogni giorno in Italia muoiono circa 1700/1800 persone – abbiamo una delle popolazioni più anziane d’Europa -, probabile che almeno una sia stata vaccinata nelle ore o nei giorni precedenti, ma ne moriva lo stesso numero anche senza vaccini.

È notizia di queste ore che Francesca Donato lascia la Lega, sostenendo che ormai il partito non sia più quello di Salvini. Non si sa ancora in che schieramento entrerà, ma una cosa è certa: visto il tipo di comunicazione a cui ci ha abituato, non starà dalla parte dei fatti, e questo, per un politico, è grave. O meglio è grave per chi la vota…

Non c’è altro da aggiungere.

La redazione di BUTAC

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