Parlare di vaccini in banca

Io per fortuna vivo a Bologna, dove di filiali della Cassa di risparmio di Piacenza e Vigevano non ce ne sono, ce ne fossero probabilmente passerei le prossime ore a convincere i suoi correntisti a cambiare banca. (ma come mi viene fatto notare la Cassa ha chiuso i battenti da anni, resta solo la Fondazione).

Perché questo accanimento? Perché sabato 25 febbraio, la Fondazione Casse di risparmio di Piacenza e Vigevano ha dato spazio ad una conferenza di quelle che BUTAC detesta, la fuffa pericolosa, quella che combattiamo da quando ho aperto il blog. Titolo della conferenza:

“I vaccini. L’altra verità”

Riporta la vicenda Il Piacenza, testata giornalistica della zona, che evidenzia fin da subito come la conferenza fosse chiaramente un incontro di parte:

…fortemente voluto dall’associazione di genitori VaccInformato in collaborazione con Auret (Autismo Ricerca e Terapie) cui hanno partecipato in veste di relatori la dottoressa Gabriella Lesmo, il dottor Fabrizio Strata e l’avvocato Roberto Mastalia.

VaccInformato, Auret, Lesmo e Mastalia sono tutti parte del fronte antivaccinista italiano, Strata mi mancava, ma ho già provveduto a segnalarlo all’Ordine nazionale, e a breve al suo di appartenenza. Qualche anno fa Diego Cajelli propose di segnalare ai grandi marchi le pubblicità su pagine di bufale, in maniera che gli stessi facessero venire meno il supporto economico a questa gentaglia, l’anno scorso io ho cominciato a smettere di frequentare hotel dove si erano svolti convegni pseudoscientifici, evitando con attenzione tutti quelli dov’era passata la Mereu. Da quest’anno farò lo stesso con banche e fondazioni, a loro non cambierà molto, io d’altra parte saprò che nessuno dei miei euro è stato incassato da chi guadagna anche dando spazi a cialtroni che dovrebbero venire radiati dalle loro rispettive professioni.

Il Piacenza ci riporta alcune parti dell’incontro:

…gli interventi di Lesmo, Strata e Mastalia non sono certo stati teneri. Nonostante infatti lo scopo dell’incontro fosse sulla carta quello di dare informazioni spesso taciute al fine di permettere ai genitori una scelta libera e consapevole nel merito delle vaccinazioni, di fatto il quadro che è emerso è di quasi totale sfiducia nei confronti di tale pratica, reputata dai relatori spesso dannosa e inserita in un contesto di false verità sostenute dalla medicina cosiddetta “ufficiale”.

“Negli anni – ha spiegato la dottoressa Lesmo, rianimatrice pediatrica che oggi opera a Lugano – il calendario vaccinale e la composizione dei vaccini stessi sono profondamente mutati. Negli anni ’80 e ’90 si vaccinava meno (in pratica antipolio per bocca, tetano e difterite) e si controllava di più. Passava il messaggio che potevano esserci effetti collaterali, anche importanti, e se erano presenti problematiche di un certo tipo nel paziente si rimandava o non si procedeva proprio. Poi con il passare degli anni e la scoperta di numerosi nuovi vaccini producibili a basso costo siamo arrivati a vaccinare in massa, senza distinzioni di anamnesi, e si è perso il concetto fondamentale che il vaccino è un farmaco, non la panacea innocua di tutti i mali, e che in quanto tale ha indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali attesi e possibili effetti avversi gravi e del tutto indesiderati. Non si valuta più il rapporto tra rischio e beneficio, si vaccina anche per malattie che non sono pericolose o che non sono per nulla rappresentate in età pediatrica, come l’epatite B che di fatto è una malattia sessualmente trasmessa. Poi paradossalmente nessuno fa i dosaggi per vedere se il soggetto è immunizzato… come a dire, non è importante che i pazienti siano immunizzati, l’importante è che siano vaccinati”.

Conosciamo già ogni parola che questa gente riporta ai genitori, ognuno dei dubbi che avanzano ha già avuto risposta dalla comunità scientifica, anche se loro continuano a fare finta di niente. Perché spiegare le risposte avute significherebbe ammettere di avere torto marcio. Sanno bene questi soggetti che l’importante è diffondere il germe della paura, il dubbio, questo basta per un genitore, un minimo dubbio che quanto si dovrebbe fare al proprio figlio possa avere più rischi che benefici ed ecco che si è guadagnato un “cliente”. Perché questa gente alla fine cerca clienti, che si fidino dei loro studi, che accettino le loro tesi antiscientifiche, che comprino i loro libri, che paghino i loro avvocati.

Cari correntisti della Cassa di risparmio di Piacenza e Vigevano, la fondazione che fa capo al vostro istituto di credito dà spazio all’antiscienza, siete sicuri che questo sia giusto?

Giusto per ribadire un concetto, nessuno vieta a questa gente di parlare, ma se siamo di fronte ad una “fondazione” e si vuole dare spazio all’informazione, un incontro del genere va organizzato con sul palco gli uni e gli altri, magari in proporzione corretta.

Sono 120 i medici che hanno firmato la lettera aperta che si intitola:

 Più sani i bambini non vaccinati

120 su circa 350mila iscritti all’ordine. Un contraddittorio benfatto dovrebbe mostrarceli nella giusta proporzione, non trovate? Per spiegarla in maniera semplice nel 2015 mi era venuta una metafora:

Ho una tenuta con 35mila filari d’uva, 12 sono stati attaccati da un parassita, che faccio? Lascio che attacchi anche le altre piante?

Non credo sia necessario aggiungere altro.

BUTAC è tra i fondatori di TeamVaxItalia, e tra i primi firmatari della carta presentata dalla presidenza della Camera #BastaBufale.

maicolengel at butac punto it
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