Perchè i siti di informazione alternativa sono il male?

siti di informazione alternativa

È giunto il momento di capire perché i siti di informazione alternativa non sono in nessun caso da prendere sul serio. Ho qui sottomano un articolo di Conoscenze al confine, in cui viene trattata in maniera disastrosa un’importante tematica come quella della vendita dei farmaci e dei problemi legali e morali che si celano dietro.

Iniziamo con un titolo ad effetto:

Malattie create per vendere farmaci, le rivelazioni che stanno facendo il giro del mondo!

Si sta parlando di un fenomeno che si chiama disease mongering, traducibile con commercializzazione della malattia. Si tratta di un metodo di marketing con il fine di far aumentare i profitti di una casa farmaceutica:

Attraverso una opportuna campagna di sensibilizzazione finalizzata all’introduzione di quadri clinici non strettamente patologici, per indurre il consumatore e/o paziente alla ricerca di una soluzione alle sue “presunte” malattie, che lo rendono comunque sofferente, allo scopo di generare nuovi mercati di potenziali pazienti. (Moynihan R, Heath I, Henry D, Selling sickness: the pharmaceutical industry and disease mongering in BMJ, vol. 324, nº 7342, 2002, pp. 886–91,DOI:10.1136/bmj.324.7342.886, PMID11950740)

diseasemongering
Chi non visita i suoi pazienti sopra i mobili??

Questo genere di problema è certamente attuale, ma esiste da molto tempo. Conoscenze di Confine, però, non si fa spaventare da queste inezie e anzi rialza la posta in gioco, mostrandoci chiaramente che non hanno capito una mazza di quello di cui si sta parlando. Infatti dopo questo iniziale spunto si passa subito alla tematica complottista che fa figo ma non impegna:

L’influenza che non ti aspetti

A consolidare questa ipotesi contro le case farmaceutiche, è la continua mutazione di virus. La presenza di varianti a virus già esistenti come una semplice influenza, che anni addietro si presentava prevalentemente in inverno, ma che quest’anno, precisamente tra luglio ed inizio agosto 2015, ha fatto registrare un picco influenzale che ha portato disturbi allo stomaco e all’intestino, nonché febbre alta della durata di 2 giorni circa. Di conseguenza si è ricorso all’acquisto obbligato di farmaci in piena estate.

Un gioiello di letteratura alternativa. Ok, spieghiamo tutto per bene. L’influenza è un nome generico che viene applicato in modo grezzo a patologie differenti. In questo caso dai sintomi si sta parlando della classica influenza intestinale il cui nome in realtà risulta essere gastroenterite virale. Ora questo genere di patologia nei nostri climi ha un andamento invernale, ma in zone dove si manifesta un clima tropicale ha invece un’incidenza durante tutto l’anno.

Inoltre la comune influenza ha sì un picco invernale, ma esistono anche dei picchi estivi generalmente di minore rilevanza, comunque riconosciuti e sembrerebbe correlati con un uso eccessivo dell’aria condizionata.

Quello che è chiaro è che chiunque abbia scritto il pezzo ha cercato di mettere tutto in un frullatore per poter fare colpo sul lettore, riportando informazioni sbagliate e completamente fuorvianti. Il disease mongering non consiste nel creare nuovi virus in laboratorio, come l’autore cerca poco velatamente di far capire, ma consiste nell’ottenere che determinati valori ritenuti indici di sanità rientrino in uno spettro patologico. Un esempio sono gli abbassamenti dei valori considerati limite per il colesterolo o la pressione arteriosa. Ovvio che più questi valori saranno posti in basso da coloro che scrivono le linee guida e maggiore sarà il numero di persone a cui poter vendere un farmaco. Il discorso è molto più complesso dell’immagine di alcuni scienziati con gli occhi a forma di dollaro che inventano nuovi virus in laboratorio.

L’articolo prosegue con:

… un articolo dal titolo “L’arte di inventare malattie”, Vince Parry, noto pubblicitario statunitense, rivelò come le case farmaceutiche abbiano trovato il sistema per creare i disturbi necessari al fine di vendere il loro prodotto.

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Anche Humphrey Bogart vuole essere Vincent Parry

Effettivamente l’autore e l’articolo (titolo originale: The Art of Branding a ConditionMedical Marketing & Media, London, 2003) esistono e parlano realmente del disease mongering, ma ancora una volta Conoscenze al Confine dà prova di analfabetismo funzionale:

Una delle tante vicende incriminate, vede come la più recente quella del virus H1N1, che nel 2009 creò il panico nel mondo intero, ma che alla fine dei conti risultò una normale influenza suina.

Sono realmente curioso di capire cosa sia una Normale Influenza Suina. Lo scandalo in questo caso è stato sì l’eccessivo allarme su cui le case farmaceutiche hanno marciato alla grande, ma il ceppo H1N1 è realmente pericoloso. Per fortuna con politiche vaccinali rapide e l’isolamento delle persone colpite si è riusciti a tenere sotto controllo la situazione. Ribadisco il concetto per chiarezza: Conoscenze al Confine stai puntando sul cavallo sbagliato!

L’articolo infatti finisce facendo capire come l’autore abbia voluto raschiare il fondo del barile per riuscire ad ottenere qualche tanto preziosa informazione alternativa da dare alle stampe:

Oltre a rivelazioni ed inchieste di importanti guidate da testate americane, tra le più recenti ed importati inchieste italiane, abbiamo quella effettuata nel 2013 dal programma televisivo targato Mediaset, le “Iene”, che attraverso l’uso di telecamere nascoste presso uno studio medico, svelavano una vera e propria truffa ai danni dello Stato, smascherando un giro d’affari che vedeva coinvolti medici ed informatori scientifici. I medici, in cambio di “prescrizioni inutili” di farmaci prodotti da alcune case farmaceutiche, tra cui anche farmaci anti-tumorali del costo di migliaia di euro cadauno, avevano in cambio vari benefici come: viaggi, crociere, elettronica e tanto altro ancora.

In questo caso stiamo in realtà parlando del video messo in il 22 ottobre 2012 intitolato Ricettopoli:

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Fa la faccia seria, fa la faccia seria, fa la faccia seria…

L’argomento riguarda sempre la medicina e il mondo delle aziende farmaceutiche ma prende un’altro nome in questo caso: Comparaggio.

Si tratta di una pratica per cui taluni medici, farmacisti, veterinari o altri operatori sanitari accettano denaro, premi, regali, viaggi (ad esempio sotto forma di partecipazione pagata a congressi svolgentisi in ricercate località turistiche) o donazioni da emissari dell’industria farmaceutica, in cambio della prescrizione di determinati farmaci o strumentazione diagnostica piuttosto che di altri, o anche nel caso in cui non esista un effettivo bisogno di ricorrere a tali prescrizioni.

In tutto il mondo così come in Italia è una pratica illegale, tanto che:

In Italia il comparaggio è previsto come reato dal Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 “Testo Unico delle Leggi Sanitarie“, agli artt. 170, 171 e 172, nonché dal decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 “Codice del farmaco“, all’art 147, comma 5.
È anche proibito dall’art. 31 del codice deontologico dell’ordine dei medici.

Il comparaggio ha però poco a vedere con il disease mongering. L’unico punto in comune è che si tratta entrambe di pratiche di marketing scorrette. In questo caso non voglio parlare oltre questi due temi, che saranno approfonditi meglio in un altro articolo, ma vorrei farvi capire qual è il problema di questi cosiddetti siti di informazione alternativa.

Questi siti sono gestiti da emeriti ignoranti che fanno di tutto per ottenere visibilità. In questo caso hanno preso notizie vecchie (l’articolo di Vince Parry è del 2003), ci hanno messo dentro delle bestialità scientifiche che permettono di sembrare più attendibili, e basta. In realtà lo sforzo non l’hanno neanche fatto loro, perché l’articolo è copiato da un altro sito di pari, se non peggior qualità.

Per essere più chiari, non sto minimamente dicendo che le due tematiche che vengono affrontate nell’articolo originale non abbiano una loro realtà, ma trattate in questo modo superficiale e grezzo assumono aspetti grotteschi, che se diffusi nella popolazione servono solo ad alimentare un malsano sentimento di frustrazione e diffida contro tutto e tutti. Ecco perché questi articoli sono dannosi, perché sfruttano l’elemento paura per attirare l’attenzione, e in questo modo non permettono di creare un dialogo per trovare una soluzione ai problemi stessi.

A quelli di Conoscenze di Confine (così come altri siti analoghi) non interessa assolutamente nulla di questi problemi, a loro interessa solo far circolare gente sul loro sito per trarne incassi mediante le pubblicità. Se si vuole realmente risolvere i molteplici problemi che affliggono la nostra società è il caso di cominciare smettendo di dare ascolto ai truffatori.

PA