Perle di Facebook: le buche in Italia e Giappone

 

Dopo essermi ritrovato a commentare alcune “perle” fin troppo serie, rieccomi qui a parlare di quelle sciocche, inutili davvero, ma dove mi trovo “costretto” a mettere il naso. Immagino già i commenti degli utenti più scaltri, del tipo: “Eeeh, con tutte le cose più importanti che ci sono!”, che è vero, ma vi sorprenderò dicendovi, per la milionesima volta credo, che scriviamo un po’ del ca**o che ci pare e quando vedo scemenze condivise con l’intento di indignare non posso trattenermi.

Ecco l’immagine che ho visto girare molto negli ultimi giorni:

Come vedremo nel nostro viaggio siamo davanti al solito esempio di furto italico e l’immancabile informazione a metà. Non so se sia un superpotere, o solo il fatto che quasi tutti i prodotti del web sono sciocchezze tristemente copiate a vicenda, ma ho percepito subito un’aura fortissima guardando l’immagine. Partiamo dalla parte sopra:

Il Giappone

In alto a sinistra possiamo vedere la foto di una grossa voragine in una strada datata 8 novembre 2016, mentre a destra la stessa strada perfettamente aggiustata già il 15 novembre 2016. Vero o falso? Sembrerà incredibile, ma è vero.

Una enorme voragine che si è formata a Fukuoka è stata chiusa in pochissimo tempo: ci sono molti video, anche al link sopra, che mostrano l’organizzazione e l’efficienza dei lavori, e le date sono corrette. Il risalto mediatico ottenuto ai tempi, il modo di raccontare la storia e la presenza in questa immagine mirano a questo: risaltare l’efficienza giapponese. Come sempre non è tutto oro quel che luccica, perché molto meno noti sono altri dettagli. Tipo che la strada è stata chiusa di nuovo pochi giorni dopo:

Come riportato su vari siti, dopo pochi giorni alcune parti della strada che era stata riparata in tempo record sono sprofondati fino a 7 cm. Obbligando pertanto le autorità a chiudere di nuovo la strada per effettuare degli accertamenti, e costringendo il sindaco a chiedere scusa ai cittadini per non averli informati che ci sarebbero potuti essere dei movimenti di assestamento. Se senza dubbio alcuno questa opera è stato un esempio della laboriosità nipponica, c’è un po’ il sospetto che la fretta mostrata nel rimettere in funzione la strada sia stato un modo per far dimenticare il perché si sia arrivati alla formazione di una mostruosa voragine del genere e, soprattutto, coprire le negligenze che hanno portato a un enorme rischio per chi circolava – ricordo che nessuno si è fatto male per miracolo. Un sito di news di Fukuoka riporta un paio di mesi dopo alcune informazioni interessanti:

In the lead up to the sinkhole that appeared in Hakata last November, warning signs that a sinkhole might occur were not communicated to Fukuoka City. The Taisei Corporation JV, which was measuring rock pressure at the time, failed to report significant increases in pressure in the lead up to the sinkhole. The rock pressure began to rise the day before the sinkhole occurred, with a level 1 warning (caution) at 6pm the evening before, level 2 (warning) by 1am on Nov. 8 and a level 3 pressure reading (strong warning) thirty minutes before the sinkhole occured. The warnings were passed to the city four minutes after the sinkhole formed.

La Taisei Corporation era l’impresa che stava provvedendo ai lavori di espansione della rete di trasporto sotterranea della città di Fukuoka e il crollo è avvenuto pochi minuti dopo alcune attività legate a queste operazioni, quando le non recenti fognature hanno ceduto e causato un allagamento. Come riportato sopra, l’azienda non aveva comunicato il giorno prima l’aumento di pressione al livello 1, soglia di attenzione, così come durante la notte aveva ignorato il raggiungimento del livello 2 (avvertimento) e anche il livello 3 (avvertimento grave) solo trenta minuti prima del crollo. Le autorità sono state avvertite quattro minuti dopo la formazione della voragine, non proprio un esempio di professionalità e precisione.

Per quanto rapidissimi nel riparare la voragine va quindi detto che il disastro è stato in parte causato da negligenze e che forse prendersi qualche giorno in più per l’assestamento del terreno sarebbe stato meglio.

E la seconda parte della perla?

Ecco, qui diventa difficile dimostrare qualcosa, se non che quella non è l’Italia. Ovviamente non ho prove certe, ma facendo una semplice ricerca online, senza entrare nel merito di quanto mostrato nelle due foto, la troviamo ambientata in Canada:


Così come nei Balcani:

Ma anche in Polonia:

Ma soprattutto Russia:

La troviamo con o senza il confronto col Giappone, anzi soprattutto senza, perché come vedete l’anno che si vuole confrontare sarebbe il 2015 ovvero un anno prima della formazione della voragine:

Mi spiace, soprattutto per Lambrenedetto che non poteva certo esimersi dal condividere una vaccata del genere, ma questo esempio di stabilità sembrerebbe venire dalla terra del suo sogno erotico proibito e non dall’Italia. Ora, se poi volessimo davvero guardare la foto potremmo fare alcune osservazioni tipo:

  • nel 1991, anche in Russia, esistevano le fotocamere a colori, strano che la foto sia in bianco e nero;
  • poco plausibile che in 24 anni la buca sia rimasta sempre la stessa, con i sassi all’interno nella stessa esatta posizione e, cosa che si nota poco nella versione “italiana” dato che è stata photoshoppata per togliere l’anno, che ci sia terra esattamente nella stessa posizione nella parte destra;
  • poco plausibile pure che le costruzioni e le piante sullo sfondo siano rimaste praticamente inalterate anche loro dopo 24 anni.

Oltre a non essere in Italia, l’immagine sembra francamente un falso che nasce come semplice ironia sulla “stabilità” delle cose, ma che è stato trasformato in uno dei millemila meme di indignazione sul come vengono gestite le cose in [inserire paese] in confronto al – falso – paradiso in terra che si chiama Giappone.

Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.

neilperri @ butac.it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!