La manipolazione della realtà

ANZIANI-CASADIRIPOSO

VoxNews è una delle poche testate che vorrei davvero vedere sparire dalla rete, mentre comprendo perché è giusto che esistano blog e siti che rappresentino tutta la popolazione, e che la libertà d’espressione è sacra, trovo terrificante chi manipola la realtà dei fatti (oltretutto verificabile da tutti) per il proprio tornaconto personale. Non si tratta di opinioni ed ideali, ma proprio di fuffa, certificata e diffusa ovunque.

Guarda caso, come sempre, l’articolo viene subito ripreso da Riscatto Nazionale e altri blog amici.

Vediamo il titolone con cui aprivano il 26 aprile:

Pescara, anziani cacciati dalla casa di riposo: al loro posto 20 profughi, “rendono di più”

Pochissime righe per raccontare (male) una storia che ha solo qualche flebile appiglio con la realtà. Il racconto della redazione di VN:

“Fuori gli anziani, sfrattati dopo anni dalla Casa di riposo di Penne, dentro i venti presunti profughi che fruttano un guadagno per la Asp di Pescara, la quale pensa evidentemente di risanare i propri conti con il business degli immigrati. È la situazione paradossale che, come previsto, si è verificata all’interno della Casa di riposo di Penne e contro la quale domani depositerò il mio secondo esposto in Procura riferito alla gestione illegittima del nostro patrimonio pubblico. Quello esploso nella città vestina è un bubbone che avevamo ampiamente preannunciato appena un mese fa, dopo il blitz dei Nas che hanno segnalato gli spazi troppo angusti, sovraffollati e igienicamente mal tenuti, addirittura pavimenti sporchi, alimenti privi della necessaria tracciabilità, tanto da determinare la sospensione dell’utilizzo del magazzino-dispensa e una prima sanzione di 1.500 euro a carico della Asp di Pescara”.

Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando quanto sta accadendo a Penne, Pescara.

La notizia viene proprio dalla fonte citata, che sempre il 26 aprile pubblicava sulla sua pagina Facebook un link alla testata online Prima di Noi, che titolava così:

Casa riposo Penne, sfrattati gli anziani ma gli immigrati possono rimanere

Qui almeno il racconto è più completo, e spiega un po’ meglio la situazione, la casa di riposo ospita sia profughi che anziani, in due ali differenti. I NAS hanno giudicato entrambi le sezioni inadatte, ma mentre per gli anziani italiani s’impone lo sgombero per gli immigrati no.

Purtroppo l’articolo su Prima di noi a sua volta disinforma, l’antica arte di portare acqua al proprio mulino, sì perché basta cercare notizie sulla struttura per scoprire tante cose non raccontate.

Andiamo per ordine: è da giugno 2015 che la casa di riposo ospita anziani e immigrati (all’inizio 26 e 31), l’ordine è arrivato dalla prefettura, come spiegava Il Centro in un articolo che a settembre dell’anno scorso titolava così:

Casa di riposo, sono 14 i lavoratori senza paga da giugno

Quindi la Casa di riposo non viaggiava in buone acque già otto mesi fa, anzi. E guarda caso i dipendenti non pagati causano necessari risparmi su altre spese, che possono causare danni allo stabile, e difatti, a marzo 2016 sempre il Centro ci raccontava del risultato dei controlli a sorpresa fatti dai NAS:

Gli uomini coordinati dal comandanteDomenico Candelli, con i tecnici al dipartimento prevenzione della Asl di Pescara, hanno segnalato nella relazione ispettiva notevoli carenze, sia nell’ala che ospitata gli anziani sia in quella che dal giugno scorso accoglie trenta rifugiati politici. La relazione è stata inviata ai vigili del fuoco di Pescara, al comando di polizia locale di Penne e al sindaco del capoluogo vestino che ora dovrà decidere quali provvedimenti adottare.

L’ala per gli anziani non era proprio in buono stato:

Nell’ala che ospita circa una ventina di anziani sono state riscontrate infiltrazioni d’acqua, umidità in vari punti dell’edificio, arredi danneggiati, barriere architettoniche, servizi igienici insufficienti, difficoltà nelle vie di esodo e pavimentazioni sporca. I Nas, per il momento, hanno disposto la sospensione d’utilizzo del magazzino-dispensa ed elevato una sanzione da 1.500 euro alla Asp di Pescara.

Ma la cosa interessante è vedere con quali termini viene descritta quella per gli immigrati:

Per quanto attiene l’ala che ospita i rifugiati, invece, com’è già accaduto mesi fa in un altro sopralluogo eseguito dagli agenti della polizia municipale di Penne, è stato riscontrato un sovraffollamento delle stanze da parte degli extracomunitari. Il comparto dei rifugiati, inoltre, è stato trovato privo dei requisiti minimi di igiene nei bagni, con gravi carenze di carattere sanitario. Nelle docce, inoltre, sono state trovate muffe e fili scoperti.

Notate grosse differenze tra le due situazioni? Non mi pare. Si tratta di due ali di una casa di cura, entrambe inadatte ad ospitare pazienti, necessarie di ristrutturazione perlomeno della zona bagni, e pulizia. Nell’articolo di marzo ci vengono raccontati altri particolari che vanno ad inserirsi nel puzzle, come detto a giugno 2015 c’erano 26 anziani e 31 immigrati, ridotti a 26 anziani e 11 immigrati per qualche mese, e riportati a 30 rifugiati qualche mese fa (quanti non viene specificato). 

Procediamo oltre, perché sempre sul Centro ad aprile 2016 ci viene raccontata l’ultima parte della storia:

La Asp Pescara, dopo i sopralluoghi e le ispezioni effettuate dai Nas, e prima ancora da Asl e vigili urbani di Penne, ha comunicato alle autorità competenti – al sindaco di Penne, Rocco D’Alfonso; alla Asl di Pescara, alla Regione Abruzzo e al prefetto – l’intenzione di chiudere il centro per gli anziani tenuto conto delle carenze della De Sanctis Del Bono…La struttura – si legge nel documento scritto dal presidente della Asp di Pescara, Dario Recubini, risulta assolutamente non adeguata agli standard e presenta limiti strutturali immodificabili sia interni sia esterni.

Quindi, l’intenzione è chiudere, anche perché per i 20 anziani è già pronta una soluzione, anzi due:

La Asp di Pescara, per tutte queste ragioni, ha dunque proposto agli enti interessati due soluzioni alternative per poter proseguire l’attività assistenziale: l’utilizzo di uno dei reparti non operativi del vicino ospedale San Massimo o il trasferimento delle attività nella struttura sanitaria del Carmine, dove solo una piccola porzione viene utilizzata dal distretto sanitario di base.

Purtroppo per i rifugiati ancora non c’è sistemazione alternativa, quindi pur avendo rilevato che la struttura è inadeguata e necessita la chiusura finché non si troverà posto per spostarli si tengono lì, in una struttura che casca a pezzi non ritenuta idonea ad ospitare persone, quindi piuttosto che chiederci perché hanno mandato via gli anziani forse sarebbe più opportuno chiederci perché i profughi sono ancora lì.

Io non credo sia necessario aggiungere altro, credo che chi ha orecchie per intendere si renda conto del tipo di disinformazione fatta.

Welcome to Cialtronevo baby dove la politica la si fa anche così.
maicolengel at butac.it
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