Piazza Pulita e la Spagna

Un perfetto esempio di giornalismo a tesi

Ci avete segnalato un video estrapolato dalla puntata di Piazza Pulita dell’8 aprile 2021. Sta circolando sui social in maniera virale, lo potete vedere qui su La7, o qui su FB. Il servizio è corretto in quello che racconta, il problema è che lo fa omettendo alcune specifiche informazioni.

Ammetto che fatico a capire perché mostrare servizi di questo genere se non per far rosicare chi li vede. Nel servizio, se lo si guarda con attenzione, ci si accorge che quanto ci viene mostrato non è la norma da inizio pandemia, ma una novità, dovuta al fatto che in Spagna la situazione dei contagi è completamente diversa da quella italiana, peccato che nel servizio questo non venga mai evidenziato. Io sono andato a vedere la solita dashboard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dashboard che mi riporta questo schema qui sotto, con contagiati e morti in Spagna:

In Spagna l’estate scorsa non è stata come da noi, con praticamente zero casi: fin da agosto hanno avuto la ripartenza della seconda ondata, che è durata fino a fine ottobre, mentre la terza ondata si è svolta tra dicembre e gennaio. Da febbraio non si superano i mille morti settimanali e i 40milacontagi (sempre settimanali). Non hanno vaccinato quanto noi, ma hanno molti meno contagi e morti di quante ne avvengano in Italia al momento.
Come possiamo vedere dal grafico italiano, da noi la terza ondata è arrivata quando in Spagna calava, e solo ora ad aprile abbiamo visto cominciare a calare i numeri. Che sono comunque più del doppio di quelli spagnoli per contagi, e più del triplo per numero di morti.

Verso fine servizio viene detta una frase che ho trovato quasi offensiva, il cronista infatti dice:

Dopo giorni che ho visto la vita sociale riprendere quasi normalmente mi chiedo se abbiamo ragione noi o loro

Trattasi della cosiddetta frase ab mentula canis. Chi ha ragione sono i numeri, e con numeri come quelli della Spagna anche da noi si andava in discoteca e in spiaggia, e lo si è fatto per tre mesi abbondanti, facendo finta che il virus fosse svanito. Sapevamo che non era così.

O davvero vogliamo dimenticare scene come questa:

Era il 18 agosto 2020 e si stava riparlando di chiudere le discoteche. La parlamentare Daniela Santanché, senza mascherina, senza distanza di sicurezza ballava nel suo locale e sullo sfondo vedevamo gente comodamente seduta mangiare e bere, con mascherine non in vista. L’unica cosa che salvo del servizio è la parte finale, dove viene raccontata, ma non mostrata, la realtà di Madrid, che al momento non sta bene come Barcellona. A Madrid ci sono quasi il doppio dei ricoverati e le restrizioni in vigore sono diverse da Barcellona. Anche da loro c’è il coprifuoco, anche se va dalle 11 alle 6. Non si possono incontrare altre persone a casa se non componenti del nucleo familiare. Bar e ristoranti sono aperti, ma ci si può andare in gruppi al massimo di quattro al chiuso e sei all’aperto, le mascherine sono obbligatorie in tutti gli spazi pubblici, all’aperto e al chiuso. È vietato fumare in tutti gli spazi pubblici anche all’aperto, e tutti i locali devono attenersi alla regola che li vede usare solo il 50% della capienza massima (hotel, ristoranti, bar) o il 75% (musei). A Madrid la maggior parte dei locali notturni continua ad avere il divieto di apertura. Su L’Espresso di questa settimana c’è un articolo che s’intitola Spagna Virus, dove si racconta la situazione madrilena, ma lo si fa anche qui alla cazzo di cane, senza andare a verificare quali siano le restrizioni per legge, bensì chiedendo alla gente come si comporta. Questo modo di fare informazione è errato, prima andrebbero raccontate le leggi in vigore, poi magari spiegato se vengono fatte rispettare o meno. Vivo a Bologna, la notte mi sposto da casa a taverna, che è su strada con vetrina, e durante tutti i vari lockdown stavo li dalle 23 alle 3 di notte. Potrei scrivere mille articoli dove racconto dei ragazzi che fan festa la notte, di quelli che si nascondono nelle viuzze del centro per baciarsi dietro le colonne anche dopo il coprifuoco, e di quelli che organizzano bar clandestini a casa propria. Ma darei una visione errata di quel che è la città.

Tutte queste cose andavano inserite nel servizio, ma non sempre è facile fare corretta informazione e al tempo stesso stare attenti all’audience, me l’ha insegnato una persona spesso ospite di Piazza Pulita. BUTAC raramente va ospite in TV, probabilmente anche perché da sempre ce ne freghiamo dell’audience.

Per noi l’unica cosa importante è cercare di fare corretta informazione.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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