Piccole Perle: le stragi negli USA

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Quello che è successo a Orlando nei giorni scorsi è l’ennesima tragedia da imputare all’uso delle armi da fuoco negli USA. L’argomento è complesso e merita un approfondimento sul nostro magazine che vi prometto per i prossimi giorni, ma per oggi ci fermiamo a questa perla:

dead

Lo scopo di questa immagine non è chiara. Viene indicato il numero di “mass shootings” per ognuna delle ultime presidenze americane, senza alcun distinguo né fonte – altrimenti che perla sarebbe? L’affermazione finale sembra servire a dare risalto al dato che spunta in maniera lampante e cioè la predominanza di questi eventi durante la presidenza Obama, oltre dieci volte più frequenti che durante la presidenza Bush. Esatto, è tutta colpa di Obama a quanto pare.

Come dicevo, essendo una perla pura vengono forniti dati senza fonte ed esposti in maniera difficile da verificare, anche per via del termine utilizzato: non esiste una definizione univoca di mass shooting. Come ci dice Wikipedia:

A mass shooting is an incident involving multiple victims of gun violence. The United StatesCongressional Research Service acknowledges that there is not a broadly accepted definition, and uses a definition of a “public mass shooting” if four or more people selected indiscriminately, not including the perpetrator, are killed, echoing the FBI definition of the term “mass murder“.

Secondo l’FBI, che sono coloro che hanno giurisdizione su questi tipi di crimini, un mass murder è:

Generally, mass murder was described as a number of murders (four or more) occurring during the same incident, with no distinctive time period between the murders. These events typically involved a single location, where the killer murdered a number of victims in an ongoing incident.

Riassumendo, un omicidio di massa (mass murder) è quando vengono uccise almeno quattro persone in un lasso di tempo breve, tendenzialmente in un unico evento. Il fattore temporale è la distinzione principale con gli omicidi seriali, dove si parte da un numero di due vittime, ma soprattutto in eventi separati. Esiste anche una terza definizione, purtroppo, che è il killing spree, dove vengono effettuati più omicidi di massa in zone diverse in lassi di tempo ristretti. Da queste definizioni quindi una sparatoria di massa (mass shooting) è un evento dove ci sono almeno quattro vittime di colpi da fuoco. Un fattore di incertezza nel classificare questi eventi è che generalmente non si fa distinzione tra morti e feriti e solitamente nemmeno tra chi compie l’atto e chi subisce la violenza. Il Congresso ha recentemente ristretto il numero delle vittime a tre per la definizione di mass killing.

Riassumendo possiamo dire che non esiste una definizione precisa, ma che è prassi attuale considerare una sparatoria di massa un evento dove:

FOUR or more shot and/or killed in a single event [incident], at the same general time and location not including the shooter

e cioè dove vengono ferite o uccise almeno quattro persone. Certamente potevo scrivere semplicemente questo, ma volevo che fosse chiaro che si sta parlando di un argomento vasto e complesso e quanto a poco servano perle come questa immagine poco sopra. Anche perché, con poca sorpresa, i numeri non corrispondono alla realtà. Con questa definizione in mente guardando i dati del sito Gunviolencearchive.org gli eventi sono molti di più:

2014
ANNO 2014

2015
ANNO 2015

2016
ANNO 2016 AGGIORNATO AL 17 GIUGNO

Dall’inizio del 2014 ad oggi quindi già saremmo a quota 749 sparatorie di massa. Relativamente ai dati del 2015 e 2014 gli eventi catalogati sotto la voce mass shooting tengono in considerazione anche il ferimento o uccisione del gunman, mentre dal 2016 si considerano solo al raggiungimento di quattro vittime senza contarlo. La distinzione tra eventi considerando i feriti o solo i morti cambia molto ciò di cui si sta parlando. Appurato che i dati di Obama sono potenzialmente inventati e potenzialmente ben peggiori di quanto riportato nella perla, sarebbe il caso di valutare anche gli altri.

Vediamo se ci riusciamo, ma prima c’è una considerazione importante da fare: contano di più gli eventi gravi o è più importante il numero di morti? Prendiamo in considerazione quante persone muoiono negli USA ogni anno e dividiamo per presidenza come è stato fatto nella perla. I presidenti prestano giuramento verso la fine di gennaio, quindi per comodità arrotondo considerando gli anni “pieni”:

  • Reagan: 8 anni, dal 1981 al 1988
  • Bush Padre: 4 anni, dal 1989 al 1992
  • Clinton: 8 anni, dal 1993 al 2000
  • Bush Figlio: 8 anni, dal 2001 al 2008
  • Obama: 8 anni, dal 2009 al 2016

Una cosa importante da valutare facendo questi tipi di confronti è quanta gente è stata uccisa con armi da fuoco negli Stati Uniti dal 1981 ad oggi. Tenendo in considerazione solo gli omicidi, non i suicidi, possiamo usare questo grafico per avere una idea dell’andamento dal 1981:

morti
Facendo la somma attraverso i dati che si possono trovare qui possiamo fare questo conto:

  • Reagan:  103’891 morti ovvero 12’986 per anno
  • Bush Padre: 65’916 morti ovvero 16’479 per anno
  • Clinton: 112’047 morti ovvero 14’005 per anno
  • Bush Figlio: 96’675 morti ovvero 12’084 per anno
  • Obama: 88’699 morti con proiezione di 95’199 ovvero 11’899 per anno

I dati per la presidenza Obama vanno considerati virtuali in quanto l’anno non è terminato e la somma è stata ottenuta da più fonti in quanto la CDC ha pubblicato i dati ufficiali solo fino al 2014, e incrementata di 6500 unità in maniera arbitraria da me. Partendo dal fatto che non è una gara, questo è un bollettino di guerra e se dovessimo considerare anche i suicidi con armi da fuoco il numero sarebbe oltre il doppio. Se possiamo notare un calo degli omicidi da 1993 in poi, i suicidi con armi da fuoco sono sempre stati superiori come numero e in sensibile aumento dal 2007. Ovviamente ci sarebbero tanti dati importanti come il numero di omicidi in proporzione a quello degli abitanti ogni anno, la proporzione tra armi circolanti ed abitanti, ma aggiungerebbero ben poco a quanto già detto finora. Altre info si possono trovare qui.

Parliamo di numeri raccapriccianti. Come si può notare nelle ultime due presidenze, otto anni repubblicana e otto anni democratica, il numero di morti per anno si è ridotto in maniera apprezzabile rimanendo sempre però su numeri allucinanti. Per fare un confronto in Italia nel 2011 gli omicidi per arma da fuoco sono stati solo 209. Da notare che anche nel nostro paese il numero di suicidi (533) è oltre il doppio di quello degli omicidi.

Credo che questi dati – i morti ammazzati con armi da fuoco nella loro totalità – siano molto più importanti di quanti mass shooting avvengano sotto ciascuna delle presidenze. A nessuno dei presidenti può essere imputata alcuna colpa diretta, non ha alcun senso. Ogni evento è unico e ci sono una miriade di fattori da valutare. Dal 1994 sono stati attivati dei sistemi di controllo sull’acquisto delle armi da fuoco e abbiamo visto da allora scendere il numero degli omicidi, ma per quanto sia una cosa positiva non è ancora abbastanza.

Per dimostrare quanto raccogliere dati sui mass shooting sia complesso possiamo prendere in considerazione il report del 2013 del Congressional Research Service dove vengono segnalati 78 casi di public mass shooting dal 1983 al 2012, con 547 morti – esclusi gli assassini – e 1023 vittime totali – considerando anche i feriti.

mass
Molto utile anche questa immagine:
definizione

L’enorme discrepanza tra il numeri che vi ho indicato all’inizio e quelli che vedete qui sopra – diamo la giusta importanza al fatto che non siano considerati gli ultimi tre anni – è conseguenza del metodo di conteggio. Sommare i feriti ai morti o considerare esclusivamente gli eventi con almeno quattro morti cambia ovviamente lo scenario. Il sito MotherJones ha un ottimo, diciamo così, file Excel dove sono elencati i mass shooting avvenuti dal 1982 al 2016. Potete notare che sono elencati anche eventi con meno di quattro morti. Utilizzando questi dati possiamo fare una separazione come quella della nostra perla:

  • Reagan: 6 mass shootings
  • Bush Padre: 8 mass shootings
  • Clinton: 18 mass shootings
  • Bush Figlio: 15 mass shootings
  • Obama: 33 mass shootings

Come possiamo vedere le proporzioni delle prime quattro presidenze sono simili alla perla mentre il numero di sparatorie di massa sotto la presidenza Obama è circa cinque volte inferiore. Quello che risalta è che il numero di eventi è cresciuto negli ultimi anni e questo è un enorme cruccio di Obama: nel 2013 il Senato americano ha respinto una proposta di legge per una estensione e maggiore rigidezza dei controlli per chi acquista armi oltre a un ban di alcune armi semiautomatiche.

Ci tengo a precisare che non è facile raccogliere dati riguardo a questi eventi. Giusto per essere ancora più precisi ho esaminato i dati raccolti dalla Università di Stanford. Filtrando gli eventi con almeno tre vittime lo schema è questo:

  • Reagan: 8 mass shootings
  • Bush Padre: 11 mass shootings
  • Clinton: 23 mass shootings
  • Bush Figlio: 22 mass shootings
  • Obama: 100 mass shootings

Anche con questi dati l’andamento è simile, e anche se c’è un numero di gran lunga maggiore durante la presidenza di Obama, subentra anche qui il problema della definizione di mass shooting. Scegliendone uno a caso dall’elenco di Stanford (questo evento dove ci sono state sei vittime) è risultato molto lontano dalla definizione di mass shooting: non è un evento singolo, ma un killing spree dove un autista di Uber ha ucciso più persone nell’arco di poche ore, ma in posti diversi in eventi diversi. Si tratta quindi di un evento orribile, ma diverso. Bisognerebbe verificare tutti gli eventi inseriti per capire quanti eliminare da questo elenco, ma risulta francamente inutile e in realtà il database di Stanford non ha pretese particolari (ed è specificato bene nel loro sito).

Tirando le somme possiamo concludere che:

  • immagini come questa perla non servono ad una mazza – e lo sapevamo già;
  • senza dei parametri specifici questi risultano dati a caso, che hanno sì un andamento vagamente simile alla realtà, ma nondimeno a caso;
  • il numero degli eventi multipli è sicuramente aumentato negli ultimi anni;
  • il numero complessivo di morti ammazzati fino ad oggi nonostante ciò è abbastanza stabile, leggermente in calo potremmo dire;
  • i parametri per definire questi tipi di eventi sono difficili da stabilire e i confini molto labili;
  • dividere cronologicamente questi eventi in base alla presidenza non tiene in considerazione un’infinità di fattori potenzialmente molto più importanti e influenti, soprattutto se consideriamo che Obama è stato uno dei presidenti più contrario alle armi da fuoco.

Che le armi da fuoco siano un problema negli USA è limpido e al di fuori di qualunque dubbio. Ho cercato di lasciare da parte le mie opinioni, abbiamo ora un posto dedicato a questo, ma credo che questo grafico da solo spieghi quanto lavoro ci sia da fare sia culturalmente che a livello legislativo:

per abitante
Come mi è stato fatto notare non si capisce a quale anno si riferisca il grafico sopra, quindi eccovene uno realizzato sui dati più recenti disponibile per ciascuno dei paese presenti nella precedente immagine
grafico nuovo2
 
Il link è questo (spero funzioni) e su quel sito potete trovare una marea di informazioni. Come potete vedere i numeri sono leggermente diversi, ma lo scopo era dimostrare la differenza tra gli USA e gli altri paesi sviluppati.
Direi che sia abbastanza chiaro.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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