Pillon e il DDL Zan

...in risposta a Luciana Littizzetto

Il senatore Pillon ha risposto alla lettera aperta che Luciana Littizetto gli aveva scritto nei giorni scorsi, l’ha fatto con un post social che ritengo sia sensato analizzare con voi. Perché me ne occupo? Perché BUTAC già nel 2014 cercava di spiegare le cose nella maniera corretta. All’epoca si parlava di DDL Scalfarotto-Leone, ma i fatti erano sempre gli stessi, sono passati sette anni e siamo sempre allo stesso punto. Per certa gente la legge Mancino e le aggravanti dell’art. 61 del Codice Penale sono sufficienti. Non servono nuove leggi. E per sostenere queste affermazioni usano sempre gli stessi ritornelli.

Il testo di Pillon è questo:

Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? o leggi solo le veline che ti passa il PD?
Se tu li avessi letti, avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, “se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale”. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perchè gay, o perchè non la pensa come lui.
Il ddl Zan dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne.
Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l’utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione.
Il ddl Zan dice che, con la scusa della “giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia” bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l’ideologia gender.
Noi, cara Luciana, rispettiamo tutti, e non vogliamo che ci siano alcuni più uguali di altri.
Tu invece rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male, perciò stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia.
Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio.
È facile sparare addosso agli assenti…
Oltretutto lo stipendio te lo paghiamo tutti, e tutti abbiamo diritto di essere rappresentati nella tv pubblica, no?
PS: io non penso di essere caxxialtruifobico, come dici. Per conto mio ognuno faccia come gli pare, anche sul soffitto se gli piace. Ma se limitano la mia libertà di pensiero, e più ancora se cercano di legittimare indirettamente pratiche orrende come l’utero in affitto o peggio se cercano di andare nelle scuole a indottrinare i miei figli, allora è mio dovere alzarmi in piedi.
È nostro dovere alzarci in piedi.

Partiamo dalla prima affermazione:

  • …già oggi, con le leggi in vigore, “se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale”. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perchè gay, o perchè non la pensa come lui.

FALSO – da nessuna parte la legge Mancino prevede la tutela degli orientamenti sessuali. Si parla solo e sempre di motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. E lo stesso vale per le aggravanti. Come spiegavamo nel 2014:

(la legge Mancino) protegge chi è di diversa razza, etnia, nazionalità e religione. Lo difende da discriminazioni e offese, attribuendo al fatto una valenza penale. In uno stadio, non posso esporre uno striscione che attacca un giocatore perché buddhista o cattolico o di razza diversa dalla mia, ma posso farlo se invece gli do del gay.

EDIT: Come ci hanno fatto notare alcuni commentatori era stato troppo conciso: l’Art.61 prevede le aggravanti ma rimangono comunque aggravanti generiche (“motivi futili”). L’obiettivo del DDL Zan è quello di ottenere l’aggravante su motivi di orientamento sessuale ampliando la legge Mancino.

Seconda affermazione del Senatore:

  • Il ddl Zan dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna.

DISINFORMAZIONE Il DDL Zan fa queste precise distinzioni:

a) per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico;
b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso;
c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi;
d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.

Quindi è di sesso femminile chi è nato con sesso biologico femminile, mentre ha un’identità di genere femminile chi si identifica con una donna, anche se questo non coincide con il suo sesso biologico. Non è la stessa cosa che dire che donna non è la persona con i cromosomi XX. Ma che ve lo spiego a fare, se avete capito le parole del DDL non avete bisogno della mia spiegazione, se la pensate come Pillon purtroppo non saranno le mie parole a farvi cambiare idea.

Andiamo avanti:

  • Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l’utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione.

FALSOL’art. 4 comma 1 del DDL Zan prevede esplicitamente che si possa avere diritto alle opinioni:

Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.

Quindi se vuoi parlare contro il matrimonio gay o l’utero in affitto potrai continuare a farlo, basta non scadere nelle offese e nella discriminazione.

E per finire:

  • Il ddl Zan dice che, con la scusa della “giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia” bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l’ideologia gender.

DISINFORMAZIONEIl DDL Zan infatti dice:

La Repubblica riconosce il giorno 17 maggio quale Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le  discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione.

Che è ben diverso da quanto riporta Pillon. Prima di tutto il testo del Disegno di legge è inclusivo, quindi non legato a quella che Pillon definisce ideologia gender (di cui abbiamo parlato numerose volte), bensì mirato a evitare TUTTE le discriminazioni e le violenze motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Quindi tutela la donna in quanto donna, come tutela chiunque si senta donna. E alla stessa maniera tutela l’uomo in quanto uomo, e chiunque si senta uomo. Vi riporto, come conclusioni, quanto già dicevo nel 2014 quando parlavo del DDL Scalfarotto-Leone:

Io sono per il rispetto, di tutti, sempre… Noi razza umana abbiamo ampiamente dimostrato che questo rispetto non c’è: anche in presenza di leggi come la Mancino, o quella che sarà la Scalfarotto-Leone, esisteranno sempre siti che inciteranno all’odio razziale, all’omofobia; contro quelli che tifano per Gesù e quelli che tifano Satana. Perlomeno queste cose dovranno essere giudicate sullo stesso piano; tutti devono godere degli stessi diritti e degli stessi doveri. Non mi permettete di urlare al mondo quanto io detesti tutti quelli di colore blu? Non vedo perché dovrebbe esser permesso di urlare che odiamo tutti quelli che amano la Nutella.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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