Polonia, vaccini e potestà genitoriale

Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno gli antivaccinisti di tutta Europa cercano disperatamente di portare avanti la loro battaglia, uniti quando possibile. Peccato che le notizie che condividono siano per la maggior parte già state trattate su questo o quell’altro blog. Quindi tocca cercare disperatamente notizie più d’attualità per portare avanti questa lotta ai vaccini cattivi. Il problema è che le storie di attualità possono essere verificate molto più velocemente degli articoli di pseudomedicina.

Su Medicina a piccole dosi (blog che già abbiamo avuto il piacere di trattare qui su BUTAC) è apparso un video che arriva niente popò di meno che dalla Polonia. Il post con cui l’hanno condiviso ci racconta questo:

A Bialogard, una famiglia polacca decide di non vaccinare il figlio alla nascita.
La risposta? Togliamo la patria potestà, ed i genitori adesso sono considerati come dei rapitori del loro stesso figlio. Che dobbiamo aggiungere? Che succederà a breve anche da noi?
Grazie ad EWA e Carlo per la traduzione

EWA e Carlo sono coloro che si sono occupati di tradurre il parlato polacco, e hanno sicuramente fatto un buon lavoro (non so il polacco e i poteri forti pagano troppo poco per avere un serio traduttore).

Nel video c’è un giornalista che intervista Justyna Socha, antivaccinista polacca che sta seguendo il caso, e il racconto è un po’ più approfondito della breve descrizione data da Medicina a piccole dosi; cercando sulla stampa polacca troviamo conferma al racconto. Ma credo sia interessante che tutti guardiate i 5 minuti di video, non è antivaccinista, o meglio il giornalista è persona seria, insiste con domande corrette, ma sentiamo Justyna dall’altra parte dire le stesse identiche frasi che sentiamo dire ai guru antivaccinisti nel nostro Paese, identiche. Parlavamo proprio pochi giorni fa di Vitamina K portando fonti, e spiegavamo che ad oggi non esiste prova scientifica di tossicità della vitamina K e del vaccino per l’Epatite B. Ed ecco che Justyna invece insiste sui rischi e le pericolosità.

Alcune risposte fanno rabbrividire:

Giornalista: È stato affermato che i genitori non erano in grado di prendere le decisioni più appropriate nell’interesse del bambino perché, credo, non avessero le competenze
Justyna: Volevo sottolineare che per ora i cittadini del nostro paese non sono schiavi dei funzionari medici

Justyna posa la vodka, nessuno è “schiavo dei funzionari medici” ma esiste una società, che ha delle regole, se vuoi fare parte di quella società devi adattarti ad essa, se non vuoi farlo alza i tacchi e trasferisciti altrove. I medici sono (perlopiù) professionisti che hanno studiato medicina, magari si sono specializzati in qualche campo, hanno passato anni a studiare e hanno fatto tirocinio per imparare sul campo, oggi seguono il parere della comunità scientifica internazionale e per il bene del paziente applicano quanto hanno appreso, tutelando di fatto la salute di ogni singolo cittadino. Nessuno è schiavo dei funzionari medici (oddio forse i tirocinanti…). Esistono rari casi (sì, anche se fossero 5000 in tutta Italia sarebbero sempre pochi paragonati ai tanti aderenti ai vari ordini) in cui è medico qualcuno che probabilmente non lo merita: ha studiato il minimo indispensabile e ha scelto di praticare terapie alternative alla medicina, terapie che (perlopiù) non sono vietate, ma su cui non esiste prova scientifica che ne dimostri l’efficacia. In molti casi il male che fanno al massimo è far passare un raffreddore in una settimana, ma chi si schiera dalla parte dell’antivaccinismo non solo è pigro e ingordo di consensi (e guadagni) ma è anche pericoloso. Chi li segue entra a far parte di un circolo chiuso, dove ogni informazione extra è censurata o manipolata, dove l’unico parere che vale è quello del guru del momento, tutti gli altri mentono. Io non so se anche a voi vedere quel video ha fatto la stessa impressione che ha fatto a me, io da razionale lo sento stridere; viene usato dagli antivax ma potrebbe benissimo essere usato dai provax per far sentire quel tono di disperazione e follia nella voce di Justyna. Perché questo è quello che ho percepito, disperazione, non sicurezza. Il giornalista era perfetto nelle sue domande e nei toni, ma lei sapeva solo ripetere a macchinetta una lezione imparata a memoria. Come quelli che cascano nelle boiate del popolo unico (o come si chiama oggi) e la sovranità monetaria, come chi crede nelle scie chimiche per il controllo mentale, come i membri di una setta… adepti.

E guarda caso i genitori del bimbo da quello che riportano alcune testate sono seguaci di Jerzy Zięba, naturopata, ipnoterapeuta, uno znachor secondo la wiki polacca, qualcuno che senza titoli medici si occupa della salute delle persone. Sempre sulla sua wiki viene persino messa in dubbio la sua laurea (comunque non medica). Il soggetto viene definito imprenditore, autore del libro “Terapie nascoste. Quello che il medico non ti dirà” (ma com’è che tutti i libri di questo genere hanno titoli che a me fanno ridere? Tutti uguali, tutti complottari).

Il bambino in questione è nato credo il 14 settembre, prematuro all’ottavo mese (ma Justyna sostiene che non sia vero, e io onestamente questo particolare non posso sbufalarlo, l’ospedale polacco non rilascia dichiarazioni in merito), i genitori si sono opposti a metterlo in incubatrice, si sono opposti a fargli il primo lavaggio, si sono opposti a tutti i trattamenti medici che si fanno normalmente sui neonati, incluso il vaccino per l’epatite B. Il bambino è paziente dell’ospedale e la clinica non lo dimette anche perché la madre del bimbo rifiuta anche che vengano fatti gli esami standard per verificare che il bimbo stia bene. Il tribunale di famiglia viene avvertito e viene emessa un’ordinanza nei confronti dei genitori in quanto non dispongono delle competenze necessarie per tutelare il neonato.  I genitori allora scelgono di portarlo via dall’ospedale (rapimento), a quel punto l’ospedale avverte la polizia, interviene Justyna Socha e siamo al punto di partenza della nostra storia.

Io non pretendo di sapere costruire una casa seguendo quelle che sono le regole per farlo, mi affido ad architetti, ingegneri, idraulici, elettricisti. Magari posso decidere di arredarla come mi pare, ma la struttura, perché sia una casa sicura, deve seguire precise regole, se non le ho studiate tanto vale che costruisca una capanna. Lo stesso vale per la salute, se non ho una laurea in medicina e non ho studi verificati che dimostrino le mie tesi tanto vale che viva in una capanna e mi curi con quello che mi dà la terra che coltivo per sostentarmi.

maicolengel at butac punto it

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