All’estero va tutto benissimo…

Stavolta tocca a Bulgaria e Repubblica Ceca

Tra le varie segnalazioni che sono arrivate in redazione negli ultimi giorni ce ne sono due che riguardano eventi diversi riportati dalla stessa fonte. Ammetto che non ho voglia di dare visibilità a un soggetto che abbiamo già trattato qui su BUTAC, pertanto stavolta tratteremo le due notizie senza minimamente nominare l’autore della disinformazione.

La prima delle due segnalazioni riguarda la Repubblica Ceca:

Ottime notizie dalla Repubblica Ceca, il Parlamento ha respinto la richiesta del Governo di prorogare lo stato d’emergenza. Fu instaurato per la prima volta il 20 settembre 2020, e adesso si concluderà il 14 febbraio prossimo.

E ancora:

Grande vittoria democratica in Repubblica Ceca. Lo Stato d’emergenza si concluderà il 14 febbraio. Il Parlamento ha bocciato la richiesta del Governo.

Fin da gennaio una parte di cittadini della Repubblica sta manifestando (sobillata da soggetti come gli autori del testo qui sopra) per riaprire tutto. Come riportava Il FQ a gennaio:

Praga, migliaia di persone in piazza senza mascherina per protestare contro le restrizioni anti-Covid del governo

Ed è vero che il Parlamento ha votato contro l’estensione del prolungamento dello stato di emergenza, solo 48 parlamentari su 106 hanno sostenuto il governo (che è in minoranza al Parlamento).

Quindi, voi direte, ha ragione il signore che ha pubblicato quei testi entusiasti della decisione del Parlamento Ceco? No, il signore sta appunto disinformando, perché pur essendo vero che si è votato contro la proroga dello stato di emergenza il primo ministro Andrej Babis ha confermato le restrizioni e prolungato comunque lo stato di emergenza per almeno altre due settimane. Il tutto è stato fatto in accordo con i governatori delle regioni che, a differenza dei parlamentari, si sono trovati in accordo con Babis. Quindi in Repubblica Ceca restano attive le restrizioni in vigore almeno fino a fine mese, non fino al 14 febbraio. Come riporta EuroNews:

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), il tasso di 915 nuovi casi ogni 100.000 persone nelle ultime due settimane nella Repubblica Ceca è il secondo peggiore pro capite nell’UE dopo solo il Portogallo.

Forse è il caso che stiano attenti.

Procediamo oltre, perché la stessa persona che ci ha raccontato la mezza bufala sulla Repubblica Ceca qualche giorno fa ne aveva diffusa un’altra. Stavolta senza testo ma pubblicando (come gli piace tanto fare) un video, un video come ne abbiamo visti tanti. Un video che mostrava la situazione in Bulgaria. Il video ci mostrava come il 31 gennaio 2021 in Bulgaria tutto fosse normale, negozi aperti, gente per strada, nessuna mascherina.

Tutto corretto, il 31 gennaio, ma le cose vanno raccontate per bene. Prima di tutto va spiegato che è da novembre che in Bulgaria sono in vigore restrizioni importanti:

  • Le scuole primarie e secondarie chiuse (le primarie hanno riaperto solo a gennaio) le secondarie hanno riaperto in febbraio ma è in funzione la rotazione degli studenti.
  • I ristoranti sono rimasti chiusi da novembre fino a febbraio
  • I centri commerciali erano chiusi, così come le palestre
  • I teatri potevano funzionare ma con capacità ridotta al 30%
  • Viaggi all’estero bloccati
  • Chiese e parchi pubblici aperti

Da inizio gennaio sono state tolte alcune restrizioni, e il 4 febbraio altre. Ma non è che tutto è tornato nella norma. Anzi. Basta cercare sulla stampa bulgara, quella meno allineata con le proteste anti-COVID o su siti internazionali (come l’ambasciata americana a Sofia) per trovare notizie interessanti. Ad esempio sul sito dell’amabasciata, in un articolo del 18 febbraio 2021, specificano che:

All persons must cover their mouth and nose with a mask in all indoor public spaces (including hospitals, pharmacies, administrative institutions, shops, malls, churches, museums, and all public transportation including railway, bus and metro stations, and airports, etc.) as well as in open public spaces where there is a crowd of people and impossibility to observe a physical distance of 1.5 m. Scarves or substitute face coverings are no longer allowed in place of a mask.

Quindi il video del 31 gennaio dove un italiano ci racconta che nessuno porta la mascherina è tecnicamente corretto, la stragrande maggioranza di chi è ripreso è senza mascherina, ma la regola esiste, prevede sia indossata al chiuso e quando non è possibile stare a meno di un metro e mezzo dal prossimo non congiunto. Il video da a intendere diversamente. Mi fa sorridere questa notizia ripresa da un quotidiano bulgaro in lingua inglese: