Il prete ortodosso arrestato in Ucraina

Cerchiamo di approfondire il contesto del video di grande impatto che circola in questi giorni

Tanti filorussi stanno condividendo un video che mostra l’arresto di un prete ortodosso durante un servizio in chiesa. Il video è sicuramente di grande impatto, il prete si oppone all’arresto (o quel che sia quello che vogliono fare i poliziotti). Su alcuni canali Telegram abbiamo visto filorussi italiani scandalizzati dagli eventi, ma le cose – come sempre – andrebbero raccontate con più fonti possibili, senza limitarsi a un breve video estrapolato dal suo contesto.

La prima cosa da dire è che il video è reale, e mostra più o meno quanto raccontato, ovvero la polizia che cerca di arrestare (o fermare) un prete ortodosso. I fatti sono avvenuti nel villaggio di Babyn, nella regione di Chernivtsi. Villaggio in cui la comunità religiosa ha votato per il passaggio dalla Chiesa Ortodossa Ucraina sotto il patriarcato di Mosca (UOC) alla OCU – che è simile, ma senza la dipendenza dal patriarcato di Mosca. Ovvero la maggioranza dei fedeli, in pratica, ha chiesto di cambiare prete. Ma quando sono entrati in chiesa per il passaggio delle consegne il sacerdote che è stato licenziato si è rifiutato di andarsene, con conseguente intervento della polizia.

Sui canali Telegram che monitoriamo abbiamo notato che nei commenti qualcuno si sorprende che i fedeli in chiesa siano per lo più indifferenti e lascino la polizia fare in pace il suo lavoro, si sentono alcuni alzare la voce, ma tra la confusione e l’eco è faticoso, per chi non sa la lingua, riuscire a isolare qualche frase su cui usare software di riconoscimento vocale.

La ragione del loro essere calmi però è spiegata sopra: sono stati proprio i fedeli ad avere scelto la rimozione di quel prete. I motivi della scelta non li sappiamo, ma quello che è noto è che sono svariati i preti della UOC che hanno fatto propaganda filo-russa anche durante le omelie, cercando di giustificare quanto Putin sta facendo al Paese e ai suoi abitanti.

Come spiegato su VOA in un articolo di novembre 2022:

Molti leader ortodossi si sono espressi con ferocia a favore dell’indipendenza ucraina e hanno denunciato l’invasione russa. Ma le recenti ricerche mostrano che le autorità sospettano che luoghi come Pechersk Lavra – un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO venerato come la culla del monachesimo ortodosso in quella regione – siano nidi di sentimenti e attività filo-russi.

Le autorità ucraine hanno indagato su alcuni membri del clero all’inizio della guerra, ma finora hanno ampiamente mostrato deferenza, ha affermato Cyril Hovorun, professore di ecclesiologia, relazioni internazionali ed ecumenismo al Sankt Ignatios College, University College di Stoccolma.

Quella deferenza è ora diminuita con molti ucraini che sentono che i funzionari della chiesa dovrebbero “essere uguali davanti alla legge come tutti noi”, ha detto Hovorun, un prete ortodosso e originario dell’Ucraina.

“Alcuni metropoliti chiave della chiesa ucraina erano piuttosto famosi e noti per aver sostenuto pubblicamente l’ideologia del ‘mondo russo'”, ha detto. “Non è un segreto.”

Sia chiaro, non essendo noi sul posto quello che possiamo fare è cercare di riportarvi fatti per quello che le fonti in loco riportano, ma purtroppo non ci è possibile fare ulteriori analisi. Come tutte le notizie che arrivano dai teatri di guerra andrebbero prese con le dovute cautele.

E prenderle con le dovute cautele non significa raccontare frottole come ad esempio fa il sito Sa Defenza, già in black list da anni, che scrive:

La polizia ucraina ha fatto irruzione in una chiesa ortodossa nella città di Babin, nella regione di Chernovtsý, situata nell’ovest del Paese, il 22 marzo, espellendo il sacerdote ei parrocchiani in piena cerimonia religiosa.

I fedeli non sono stati cacciati in alcuna maniera. Sono stati proprio loro a chiedere che il prete venisse rimosso.

maicolengel at butac punto it

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