Disinformazione: I primati europei dell’Italia.

PRIMATIEUROPEI

Also known as:

QUANTA DISINFORMAZIONE POPULISTA !

 
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L’immagine è presa da una pagina Facebook alla cui origine (come appare dalla firma) ci sarebbe “AccidenticheLink”.
L’inoltrare frasi facili attira visite e condivisioni senza validi fondamenti, pare essere un ottimo affare in termini di click, quindi di visione della pagina di conseguenza remunerata a cottimo dagli sponsor e inserzionisti. Non c’è nulla di male a cercare un sistema per rientrare dei costi di gestione di un sito web, ma nel farlo l’etica dovrebbe stare davanti a tutto, spacciare fuffa “de panza” per aumentare le visualizzazioni e i mi piace è davvero brutta pratica.
E siccome abbiamo speso anzitempo delle parole senza riferirsi agli animali che producono il famoso latte da mozzarella, vediamo subito qualche numero e da quale fonte proviene.
 
LA BENZINA PIÙ CARA
Siamo andati in cerca di siti affidabili e autorevoli che confrontino i prezzi dei carburanti europei.
Il sito http://it.globalpetrolprices.com/gasoline_prices/Europe/  riporta le seguenti classifiche (in dollari) aggiornate al 4 gennaio 2016.

BENZINA
1 Paesi Bassi 1.67
2 Norvegia 1.62
3 Danimarca 1.59
4 Italia 1.56
5 Svezia 1.54

 

GASOLIO
1 Regno Unito 1.56
2 Norvegia 1.47
3 Svezia 1.43
4 Svizzera 1.40
5 Islanda 1.37
6 Italia 1.35

Il prestigioso sito https://www.dkv-euroservice.com/portal/it/web/customers/dieselpreis-index  pubblica solo per il gasolio (la benzina non l’abbiamo trovata) i seguenti prezzi medi, senza però mettere la data di compilazione:

GASOLIO
1 Regno Unito 1.59
2 Liechtenstein 1.58
3 Svizzera 1.39
4 Italia 1.35
5 Norvegia 1.34

Due ultime tabelle le prendiamo dal sito http://it.gas-globe.com/international.phtml?kontinent=EU : anch’egli non riporta la data di avvenuta compilazione:

BENZINA
1 Norvegia 1,55
2 Italia 1,54
3 Regno Unito 1,51
4 Paesi Bassi 1,50
5 Grecia 1,43

 

GASOLIO
1 Regno Unito 1,44
2 Norvegia 1,41
3 Italia 1,37
4 Liechtenstein 1,32
5 Svizzera 1,29

Come potete vedere non siamo riusciti a trovare un benché minimo fondamento alla prima dichiarazione riportata, fermo restando che siamo TRA i paesi più cari (e non IL paese più caro).
LA MAGGIORE TASSAZIONE
Idem come prima, da buoni discepoli di S. Tommaso, siamo andati a verificare quello che tentano di spacciare.
Il sito https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_gettito_fiscale_in_rapporto_al_PIL pubblica la seguente classifica indicando la % di tassazione media in rapporto al PIL:

1  Danimarca 48
2  Svezia 46
3  Italia 43
4  Belgio 43
5  Finlandia 43

Persino il sito http://www.leggo.it/NEWS/ECONOMIA/tasse_l_39_italia_scala_le_classifiche_ue_pressione_fiscale_al_44/notizie/300570.shtml (udite udite… Incredibile ma vero) ha trattato la classifica senza taroccamenti e bufale varie, nonostante in passato qualche sciocchezzuola attira click  ce l’abbia propinata. Scrive infatti ciò che riassumiamo nella seguente tabella:

1 Danimarca 49.0
2 Belgio 47.3
3 Francia 46.9
4 Svezia 44.7
5 Austria 44.2
6 Finlandia 44.0
Italia 44.0

Il 10 giugno 2015 Bankitalia pubblica un Supplemento al bollettino statistico – Indicatori monetari e finanziari https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/finanza-pubblica-ue/2015-finanza-pubblica-ue/suppl_30_15.pdf in cui si troviamo la seguente tabella:
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Non credo servano altre fonti per evidenziare come l’Italia non sia il paese con la più alta tassazione in Europa. Certamente tra le maggiori ma non la maggiore come sostiene l’immagine sotto osservazione.
RETRIBUZIONI MEDIE
Il 15 aprile 2015 il sito della Commissione Europea alla pagina http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Wages_and_labour_costs/it pubblica la seguente tabella:
 
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Ovviamente non siamo al pari dei paesi del nord Europa, tuttavia siamo allineati alla media europea anche se c’è da notare come siano prevalentemente i paesi dell’est ad abbassarne la media.
D’altronde basta avere un conoscente rumeno o comunque proveniente dall’est europeo per avere conferma di come là i salari siano decisamente più bassi. Ma anche in Spagna a giudicare dai dati della Commissione Europea.
Questo è dovuto al fatto che in detti paesi il costo della vita è decisamente più basso. A cosa serve percepire ad esempio uno stipendio doppio rispetto ad un’altra nazione se poi il costo della vita è (sempre per esempio) il triplo?
A tal proposito la tabella sopra è volutamente doppia: in giallo i percepimenti medi in Euro, in verde gli stessi in PPS (Purchasing Power Standard) che sarebbe lo Standard del potere d’acquisto, una sorta di “moneta” virtuale che permette di comperare in ogni paese la stessa quantità di beni e/o servizi.
In entrambe le scale quindi, possiamo vedere che le retribuzioni medie, tenuto anche conto del potere di acquisto dell’Euro (legato al costo della vita) nei singoli stati per l’Italia non sono le più basse d’Europa ma circa allineate alla media.
Riteniamo la fonte di questi dati sufficientemente autorevole da non ricercarne altri.
CAMPIONI DEL MONDO PER I PARLAMENTARI PIÙ PAGATI DEL MONDO
Permettetemi ora una brevissima considerazione del tutto personale. Considerando il bassissimo giudizio che nutro verso i nostri 950-e-rotti (dis)onorevoli parlamentari, mi verrebbe impulsivamente da dar ragione ai signori di AccidenticheLink, questo forse a riprova del facile populismo demagogico che fanno, sommato alle inesattezze evidenziate fino ad ora. Ciò è ulteriormente rafforzato da una infinità di siti nazionali che urlano ai quattro venti come l’Italia sia il paese del parlamentare più pagato d’Europa.
Noi però riteniamo di non dover dare credibilità a questi siti, in quanto è evidente come abbiano interesse a parlare male del parlamentare nazionale in nome della facile demagogia: al cittadino piace sentirsi dire che siamo in mano a lavativi ultra stipendiati (masochismo?) e questo fa tanta audience, come se fosse uno sport nazionale quello di inveire contro essi.
Detto questo, siamo andati a cercare siti al di sopra delle parti, quindi non italiani, per cercare di avere la massima obiettività che in Italia tanto manca: quale interesse può avere un sito straniero a dirci se abbiamo o non abbiamo i politici più pagati d’Europa?
Ebbene il sito tedesco (che però pubblica anche in italiano) http://www.preisvergleich.de/presse/customs/uploads/2013/07/PVG_Pressemappe_Abgeordneten-Geh%C3%A4lter_ITA.pdf  pubblica la seguente classifica per stipendio mensile (al 7 dicembre 2012)

1 Francia 13.127
2 Germania 12.536
3 Paesi Bassi 10.032
4 Italia 9.550
5 Austria 8.264

L’autorevole sito The Economist però pubblica una graduatoria mondiale dove ci vede davvero primi in Europa. I dati sono del 2013 e la pagina è http://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2013/07/daily-chart-12
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La tabella mostra gli stipendi base dei parlamentari o legislatori nei vari paesi, dando un primo dato (a sinistra in azzurro e in migliaia di dollari) delle retribuzioni annue (Italia 182.000 $) e un secondo indice (le barre verde scuro a destra) che indica il rapporto tra lo stipendio del politico e quello lordo pro capite. Ovvero in Italia il parlamentare percepirebbe circa 5 volte il reddito pro capite, cioè il reddito medio di ogni italiano. E detto da una testata straniera acquisisce molta più credibilità che non detta da una fonte nazionale.
Il sito http://presidential-power.com/?cat=10 pubblica la classifica degli stipendi lordi ai  presidenti di stato (in Italia il presidente della Repubblica) per l’anno 2012, che è la seguente:

1 Svizzera 368.262
2 Austria 328.188
3 Irlanda 249.014
4 Italia 230.000
5 Germania 217.000

Terminiamo qua la pubblicazione dei dati sui percepimenti ai parlamentari in quanto abbiamo riscontrato una certa difficoltà nel reperire questi ultimi dati da siti internazionali. Questo però va in palese scontro con i contenuti di tanti siti nazionali, numerosissimi, che all’unisono urlano contro i nostri politici come detto prima. La risposta va certamente trovata in ciò che abbiamo già detto, avvallato dal fatto che all’estero c’è molto meno interesse populista nell’inveire contro il proprio parlamentare. Come dire: parlare male del politico in Italia piace.
Aggiungiamo ancora che nei percepimenti sopra riportati non ci sono i numerosissimi benefit di cui godono deputati e senatori. Una lista abbastanza credibile e non urlata ai 4 venti in cerca di audience, la potete trovare sul sito de “la Repubblica” alla pagina http://www.repubblica.it/politica/2011/12/14/news/costi_parlamenti-26573934/ da cui estrapoliamo:

  • 630 deputati
  • Indennità parlamentare lorda:  € 11.703,64
  • Indennità parlamentare netta: € 5.486,58
  • Rimborso spese per il soggiorno: €  4.003
  • Detrazioni per ogni giorno di assenza quando si svolgono votazioni elettroniche: € 206
  • Autostrade / treno (prima classe) / navi e aerei sul territorio nazionale: gratis
  • Rimborso mensile trasferimenti in aeroporto: da €  1.107 a €  1.331
  • Rapporto eletto-elettore, utilizzabile per lo stipendio dei collaboratori: €  4.190
  • Telefonate: € 258
  • Rimborso spese informatiche (per legislatura): € 2.500
  • Assegno di fine mandato per una legislatura: € 46.814
  • Assegno di fine mandato per 3  legislature: € 140.443
  • Vitalizio con un mandato: da 65 anni  € 2.486
  • Vitalizio con 2 mandati: da  60 anni €  4.973
  • Vitalizio con 3 mandati: da  60 anni €  7.460

Concludiamo che nonostante per questa ultima voce non abbiamo trovato evidenti smentite, bensì dati contrastanti ma tendenti alla conferma della foto all’oggetto, per tutto il resto riteniamo trattarsi di facili slogan in cerca dei soliti click per fare audience.
Come comportarsi davanti a questa pseudo informazione fuffa al 90% ? Oramai voi lettrici / lettori (la precedenza alle donne) di Butac lo sapete.
Nulla quindi da aggiungere se non la conferma che in Europa, l’Italia sia si al primo posto, ma solo per pubblicazioni di dati e notizie false: cioè bufale. Chissà se anche i contenuti di Butac, di conseguenza, siano tra i primi in Europa?
Attenzione quindi a ciò che leggete, soprattutto se sparato ai quattro venti.
E comunque Butac è sempre con voi!
Lola Fox
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