Viaggio tra i Pro Ana

No, non parliamo di una bufala, o di notizie inventate. Se siete qui solo per quelle, beh forse è il caso che passiate ad altro.

Premessa:
Condividere con sconosciuti numeri di telefono cellulare e indirizzi email è sempre sbagliato, non si sa mai chi in realtà ci sia dietro quei profili, insegnarlo dovrebbe essere incluso nei corsi di tutti gli ordini di studi, dalle elementari al liceo, ma repetita iuvant!

Come tanti di voi sanno mi piace girovagare  sulle vostre bacheche dei social, per capire chi siete, trovare nuovi spunti da debunkare, capire se siete Utenti o uTonti, insomma, curiosità stalking!

Oggi mi sono ritrovato a navigare in un mondo che non conoscevo. Un mondo differente dal mio, forse per questioni di età o di frequentazioni: oggi ho scoperto il mondo dei Pro Ana. Fino a oggi pomeriggio nemmeno sapevo cosa volesse dire pro Ana, ma appena si capita in un blog del gruppo… beh, non ci si mette molto a collegare, pro Ana sono coloro che non giudicano l’anoressia, coloro che non pensano che sia una malattia ma solo un modo d’essere, coloro che hanno come unico scopo il dimagrire per sentirsi meglio.

Non che non conoscessi l’anoressia, ho avuto più di un’amica in quelle condizioni, ho conosciuto il percorso vedendolo da vicino… ma non sapevo di questa evoluzione sulla rete (sono vecchio lo so). Non è mia intenzione debunkare nulla qui, ma sono sicuro che tra voi lettori ce ne siano tanti che abbiano amiche, sorelle, figlie che soffrono di questo disturbo (non voglio sostenere che sia un fenomeno solo femminile, esisteranno anche maschi a soffrirne, ma i blog che ho trovato erano tutti di ragazze). Intanto perché si chiamano pro ana? Pro Ana e XAna, ma anche solo Ana, sono i modi in cui le ragazze su questi blog si riferiscono alla loro condizione, usano Ana come se fosse il nome di un’amica con cui confidarsi, a cui raccontare la propria vita.

Ci sono giornaliste che s’inventano pubblicano lettere di ragazzine che raccontano di quanto sesso fanno e come si comportano con gli uomini. Articoli che fanno venire i brividi ma che danno sempre quel senso di irrealtà basato sul fatto che la maggior parte delle parole usate è solo frutto della fantasia della giornalista stessa.

Poi ci sono questi blog, e lì i brividi vengono davvero. Voi penserete vengano per l’argomento trattato, l’anoressia, ma non solo: i brividi a me sono venuti nel vedere cosa condividono pubblicamente queste ragazzine, ad esempio numeri di cellulare, nomi e cognomi che ad una prima verifica non sembrano nemmeno pseudonimi.

ana-cellulari
Tutto questo è sbagliato, non si condividono informazioni come il numero di cellulare o nome e cognome online, specie su una pagina dove si parla di cose personali, dove ci si espone, il rischio è alto, altissimo. Dove sono gli amici di queste ragazze? Dove sono i loro fratelli e fidanzati? Dove sono i loro genitori? Lo so, suono allarmista a mia volta, come quelli che a volte debunko, ma questa moda non mi piace proprio, mi preoccupa, sono un papà prima di tutto (anzi un daddy come mi chiama mio figlio) e vedere che non ci si è preoccupati di educare in maniera seria queste ragazze mi fa pensare che non siano acculturati in termini di navigazione online nemmeno i genitori. E questo è un male, un male grosso, non si può rimanere ignoranti su come funziona internet, su cosa cosa succede online.

Non si possono non conoscere le regole base della rete, la cui regola numero uno (anche in tempi Pro Internet) è non divulgare informazioni personali a sconosciuti.

Scrivere il proprio cellulare su una bacheca aperta è come scriverlo nei bagni di un autogrill… sì, è vero, forse a leggere i commenti di quel singolo blog ci vado solo io. Ma a vedere l’elenco che viene fuori cercando Pro Ana su google ci si spaventa un po’.

proanagoogle

Centinaia di pagine, tutte dedicate a Ana, questa nuova amica di alcune teenager, questa amica che forse sarebbe meglio frequentare di meno. Chissà se i genitori di queste ragazze sanno come settare un filtro sui loro PC, come bloccare l’accesso a determinati contenuti, come insegnare ai figli a non esporsi troppo, a non lasciarsi sedurre dalla rete, e a non fidarsi MAI degli sconosciuti.

In tanti di questi blog ho trovato riportata questa “lettera” da Ana, lettera che è in circolazione da svariati anni. Da bravo debunker ho cercato la fonte, che sembra essere questo blog inglese, qui trovate la lettera come circola nei siti italiani (errori e quant’altro sono come nell’originale che ho trovato online):

Permettimi di presentarmi. Il mio nome, o quello datomi dai cosiddetti “medici”, è Anoressia. “Anoressia Nervosa” è il mio nome per esteso, ma tu puoi chiamarmi Ana. Possiamo diventare auspicabilmente grandi socie. Nei prossimi tempi, investirò molto tempo con te, e mi aspetto lo stesso da parte tua. In passato avrai appreso che tutti i tuoi insegnanti e i tuoi genitori hanno parlato di te come ” così matura “, ” intelligente “, con “così tanto potenziale”. Domanda: questo ti basta? Assolutamente no! Non sei perfetta, non fai abbastanza fatica, più avanti non potrai più perdere il tuo tempo a pensare, a parlare con gli amici e a disegnare! Tali atti di indulgenza non saranno permessi in futuro. I tuoi amici non ti capiscono. Non sono imparziali. In passato, quando l’insicurezza ha rosicchiato tranquillamente la tua mente, e tu hai chiesto loro: ” Ti sembro … grassa?”, ti hanno risposto ” Oh no, certo che no! ” e sapevi benissimo ti stavano mentendo! Solo io dico la verità. I tuoi genitori figuriamoci! Sai che ti vogliono bene e che a loro importi, ma questo è il loro ruolo, e sono obbligati a svolgerlo. Ora ti rivelerò un segreto: nel loro io più profondo, sono delusi da te. La loro figlia, quella con tante potenzialità, si è trasformata in una ragazza grassa, pigra e immeritevole. Ma sono qui per cambiare tutto questo. Mi occuperò di far diminuire il tuo apporto calorico e farti aumentare l’esercizio fisico. Ti spronerò al limite. Dovrai accettarlo, perchè non puoi sfidarmi! Sto iniziando a introdurmi dentro di te. Ben presto sarò sempre con te. Sono con te quando ti svegli al mattino e quando corri su per le scale. Le persone a dieta diventano sia amiche che nemiche e nei tuoi pensieri frenetici pregherai di essere calata rispetto a ieri, alla scorsa notte, ecc. Guardati con sgomento nello specchio. Sollecita e scaccia il grasso che è là e sorridi quando sporgeranno le ossa. Sono con te quando formuli il tuo plan quotidiano: 400 calorie, 2 ore di esercizio fisico. Sono io che faccio questo, perché da ora i miei pensieri e i tuoi sono fusi insieme come fossero uno. Ti seguo durante il giorno. A scuola, quando la tua mente vaga, ti dò qualcosa a cui pensare. Riconta le calorie della giornata. Sono troppe. Riempio la tua mente con pensieri sul cibo, sul peso, sulle calorie e cose che a pensarle danno sicurezza. Perché ora, sono già dentro di te. Sono nella tua testa, nel tuo cuore e nella tua anima. La fame dà dolore, e tu fingi di ritenere che io non sia dentro di te. Ben presto ti dirò che cosa fare non solo col cibo, ma che cosa fare TUTTO il tempo. Sorridi e annuisci. Presentati in buono stato. Risucchia quel grasso che hai nello stomaco, maledizione! Dio, sei una tale vacca grassa!!! Ti dico cosa fare quando arrivano le ore dei pasti. Faccio un sembrare un piatto di lattuga come una festa andata bene ad un un re. Rifiuta il cibo. Fai credere di aver mangiato qualcosa. Nessun pezzo di qualsiasi cosa ……se mangi, tutto il controllo verrà spezzato…E’ questo che DESIDERI?? Ritornare di nuovo ad essere la VACCA GRASSA che eri una volta?? Io ti costringo a fissarti sulle modelle delle riviste. Quella magrezza perfetta, i denti bianchissimi, quell’oggetto di perfezione che ti fissa da quelle pagine lucide. Ti faccio rendere conto che non potresti mai essere una di loro. Sarai sempre grassa e non sarai mai bella come loro. Quando guarderai nello specchio, distorcerò l’immagine del tuo riflesso. Ti mostrerò obesa e ripugnante. Ti mostrerò un lottatore di sumo dove in raltà c’è un bambino affamato. Ma tu non lo devi sapere, perché se venissi a sapere la verità, potresti ricominciare a mangiare e il nostro rapporto finirebbe per schiantarsi. Talvolta ti ribellerai. Si spera comunque non spesso. Riconoscerai la piccola fibra ribelle lasciata nel tuo corpo e ti avventurerai fino alla cucina oscura. La porta di credenza si aprirà lentamente, cigolando dolcemente. I tuoi occhi si sposteranno sopra il cibo che ho tenuto a una distanza sicura da te Ritroverai le tue mani ad allungarsi, letargicamente, come un incubo, attraverso l’oscurità verso il pacco dei crackers. Li butterai giù, meccanicamente, in realtà non per gustarli, ma semplicemente per godere del fatto che ti opponi a me. Raggiungi un’altra scatola,poi un’altra, e un’altra ancora… Il tuo stomaco diventerà gonfio e grottesco, ma ancora non ti fermerai. Tutto il tempo ti grido di fermarti, tu vacca grassa, tu realmente non hai nessun controllo di te stessa, tu ingrasserai. Quando ti sarà addosso ti riaggrapperai a me, mi chiederai consiglio perché in realtà non vuoi ingrassare. Hai infranto una regola cardinale e hai mangiato, e ora mi vuoi. Ti trascinerò in bagno, sulle tue ginocchia, a fissare nel vuoto della tazza del cesso. Le tue dita saranno ti si cacceranno in gola e, non senza un bel po’ di sofferenza, la tua festa di cibo risalirà. Questo deve essere ripetuto, fino a quando non sputerai sangue e acqua e ti renderai conto che è tutto andato. Quando ti rialzerai, avrai una sensazione di vertigine. Non svenire. Alzati immediatamente. Tu vacca grassa questo dolore lo meriti! Forse la scelta di sbarazzarsi della colpa è diversa. Forse ho scelto di farti prendere lassativi, dove ti siedi sul cesso fino alle prime ore del mattino, sentendo le tue viscere rimpicciolirsi. O forse ti faccio fare solo del male da te.Tirare testate contro il muro fino a quando non ti prendi un’emicrania palpitante. Anche tagliarsi è efficace. Voglio che vedi il tuo sangue, che lo vedi colare giù lungo il tuo braccio e in quell’attimo ti renderai conto conto di meritare qualunque dolore io ti infligga. Sei depressa, ossessionata, dolorante, ferita, ti protendi, ma qualcuno ascolterà? Chi se ne frega ? !? Sei meritevole; hai portato questo su te stessa. Oh, tutto ciò è rigido? Non vuoi che questo ti succeda? Sono ingiusta? Io faccio cose che ti aiuteranno. Lo rendo possibile perché tu la smetta di pensare ad emozioni che ti causano tensione. I pensieri di rabbia, di tristezza, di disperazione e di solitudine possono cessare perché li porto via e riempio la tua testa col metodo di contare le calorie. Porto via la tua lotta da adattarti con chi prende in giro la tua età, la lotta del tentativo soddisfa chiunque. Perché ora, sono la tua unica amica e sono l’unica di cui hai bisogno per piacere. Ho un punto debole. Ma non dobbiamo informarne nessuno. Se decidi di contrastarmi, tenderti verso qualcuno e dirgli come vi rendo vivi, tutto l’inferno si libererà. Nessuno deve scoprire, che nessuno può rompere questo rivestimento con cui ti ho coperta. Io ho creato te, questa sottile, perfetta, bambina di successo. Sei mia e mia e sola. Senza di me, non sei nulla. Quindi non combattermi così. Quando gli altri commentano, ignorali. Passaci sopra, dimenticati di loro, dimenticati di chiunque provi a portarmi via. Sono il tuo bene più grande e intendo mantenere questa cosa. Sinceramente, Ana –

Il blog da cui parte la lettera oggi è stato rimosso, ma la pagina con la “lettera” di Ana (e la sua terrificante risposta) sono ancora visualizzabili tramite un sito che le ha salvate e ripubblicate come in originale (Planet Ivy, il perché di questo volerle mantenere online mi è oscuro, se non che tuttora su suddette pagine c’è pubblicità dedicata a quelle ragazze che vogliono dimagrire, e può essere che premi in termini economici) come anche il logo e motto della pagina:

Anorexia is a lifestyle, not a disease

Non voglio esprimere giudizi, devo trattenermi dal farlo, voglio solo porre l’accento su quello che ho trovato in questi luoghi frequentati per lo più da ragazze tra i 15 e i 20 anni.

Lo so, ho sproloquiato senza arrivare da nessuna parte, ma davvero leggere quei blog mi ha lasciato basito, ragazze che si lamentano di esser alte 1,66 e pesare 50 chili, lo scopo sembra arrivare a stare sotto i 45 e oltre.
Ma non era questo lo scopo del mio post, o meglio non solo, bensì cercare di avvisare voi mamme e papà del futuro (ma anche del presente). Internet è un ottimo strumento, utilissimo, ma (come dimostra la nostra stessa pagina) anche un luogo pericoloso che contiene tutto e il contrario di tutto. Educare i figli a come comportarsi in rete, cosa condividere, quanto confidare è importantissimo, come importante è insegnare ai figli che quando c’è una sensazione di disagio, qualsiasi esso sia, voi siete lì ad ascoltare, lontani dal giudicare, pronti ad aiutare.

Se sei arrivato fino a qui caro lettore, grazie, hai dato un senso alla mia giornata.

maicolengel @ butac punto it

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