Quando la satira non viene compresa – ANTIFAmily card

Mi avete segnalato una notizia che mi era completamente sfuggita, nella mia echo chamber di questa vicenda non avevo minimamente sentito parlare. Ma ho trovato la storia curiosa, e facile da trattare visto che Reuters aveva già provveduto a fare un ottimo fact-checking.

Partiamo dalla notizia che ha circolato anche in Italia, perlopiù su profili social vari ed eventuali. Qui la vedete condivisa su Twitter dal profilo di Maurizio Gustinicchi, autore presso scenarieconomici.it:


Il testo con cui la condivide è questo:

Aaaaattenzioneeeee Claaaaamorosooooo Hai mai visto una carta di debito Antifa che può essere automaticamente finanziata dopo saccheggi, / rivolte e stalking di gruppo? Ecco come appare! SEI DISOCCUPATO? CONTESTA E SPACCA TUTTO E MAGICAMENTE LA TUA CREDIT CARD SI RICARICA!

Il tweet di Gustinicchi è seguito da molti commenti indignati e da alcuni che condividono altre bufale varie su antifascisti pagati da Soros e compagnia cantante. Nulla di cui purtroppo mi sorprenda. Uno dei tanti commenti rimanda anche al sito originale da cui la cosa è partita, che trovate qui.

Se invece che limitarsi a guardare le figure avessero anche letto l’home page del sito, si sarebbero tutti resi subito conto di essere di fronte a un sito dichiaratamente di satira contro l’estremismo di destra, e che nulla di quanto stanno guardando è reale. E invece, come gli ultimi dei pirla, l’hanno condivisa dando a intendere fosse la realtà.

Per poi correggersi (ma senza rimuovere il post) così:

Se hai capito che è falsa perché non rimuoverla?

Forse perché sai benissimo che la maggior parte di chi ti segue non ha gli strumenti per capirlo è l’unica cosa importante è mantenerli indignati.

Come James the damned:

Qualcuno mi dava del matto quando ho pubblicato questa foto, adesso ne ho la riprova che sono pagati è niente c’è sempre la mano insanguinata di Soros…

A me spiace per James ma avevano ragione, anche questo volantino è ovviamente un falso, già trattato anch’esso da Reuters.

Perché non rimuoverlo?
Perché lasciarli se sapete che sono dei falsi?

Purtroppo è evidente che certa satira non sia comprensibile a tutti, e che la voglia d’indignarsi abbia spesso la meglio sulla verifica dei fatti.

Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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