Quantum Dot tattoo, vaccini e allarmismo

Ci risiamo, ancora una volta ecco un video di disinformazione che arriva a noi grazie al costante avvelenamento del pozzo eseguito dal solito Massimo Mazzucco. Oramai ho perso il conto delle volte che ci è toccato parlare di lui e dei suoi ospiti nel salotto di ControTV durante questi mesi di pandemia.

A questo giro Mazzucco parla di Quantum Dot, ovvero il sistema che permetterà, secondo Mazzucco e i suoi accoliti, di tenere un tracciamento di chi è stato vaccinato. Nel video viene intervistato un soggetto descritto come fisico ricercatore, onestamente io l’ho cercato in rete e l’unica azienda per cui pare che lavori sembra essere fondata da lui stesso, e non trovo nessun’altra informazione che mi permetta di capire cosa ricerchi e che background abbia. Ma non è importante questo, quello che c’interessa sono i Quantum Dot, per spiegare a voi lettori di BUTAC cosa siano e a cosa servono.

Partiamo con lo spiegare che si tratta di una tecnologia ancora non testata sull’uomo, anche se è decisamente poco invasiva. Si tratta di una tecnologia studiata per aree geografiche in cui i documenti sanitari vengono usati meno che da noi, pertanto non è sempre possibile sapere per quali malattie sia stato vaccinato il soggetto.

Nei Paesi occidentali tutto questo è stato computerizzato e reso digitale, in modo che bastino pochi click da parte di un medico per verificare quali vaccini abbiamo fatto e quali siano i nostri precedenti.

In altre aree tutto questo manca, e un sistema che possa permettere al paziente di viaggiare sempre con le informazioni mediche importanti impresse sul proprio corpo è un grosso passo avanti.

Si tratta di una tecnologia “passiva”, ovvero non in grado di comunicare verso l’esterno informazioni che non vogliamo, serve una luce a infrarossi per poter visualizzare le informazioni stampate su questo minuscolo quadratino che viene applicato sulla pelle del paziente. Non comunica via onde radio, non trasmette le nostre informazioni a eventuali antenne, perché funzioni serve qualcuno che con una luce a infrarossi, a distanza ravvicinata, esamini il nostro corpo. Non c’è nulla per cui preoccuparci, non è una tecnologia che vedremo usare su di noi a breve, e comunque non ha nulla di diverso dalla cartella sanitaria che ogni cittadino italiano ha, in forma digitale, presso gli archivi del Ministero della Salute. Cartella da cui è possibile estrapolare ogni vaccinazione che abbiamo fatto col semplice click del mouse, senza nemmeno aver bisogno di vederci dal vivo.

Lo capite che seguire soggetti che cercano di spaventarvi su una cosa del genere è abbastanza sciocco? Non si tratta di un sistema per inoculare vaccini a distanza. O per poterci controllare. Si tratta solo di un aiuto in zone dove quelle informazioni possono essere essenziali per salvare la vita di qualcuno. Spaventare il proprio pubblico su questi argomenti dovrebbe essere sanzionato in qualche maniera. Ma purtroppo l’idea è che in Italia solo chi usa parole forti e magari diffama rischia qualcosa. Il procurato allarme, perché vengano presi provvedimenti, deve essere così grosso che solo chi fa una telefonata anonima avvertendo di una bomba forse rischia davvero qualcosa.

Io fossi nei magistrati ci ragionerei un po’.
Non posso aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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