Quella rissa per vedere la Coppa d’Africa

IMMIGRATIRIVOLTA

 
Aggiornamento del 27/01/2015
Ci è stato fatto notare che uno dei sindacati di polizia aveva deciso di dire la sua riguardo agli eventi e soprattutto riguardo alla installazione delle parabole; in realtà le avevo lette, ma non aggiungevano nulla alla faccenda. Avevo considerato molto più utili le parole di chi era coinvolto direttamente come don Gigetto. Ho voluto comunque sentire direttamente l’interessato a riguardo e in fondo all’articolo trovate le sue parole.
 
Qualche giorno fa ha rimbalzato sul web, soprattutto in una certa parte del web, una notizia che nel suo piccolo è molto poco interessante, ma di forte presa su chi guarda il mondo da una certa prospettiva. Scelgo l’articolo de Il Giornale, ma sono tutti uguali.
africa

I profughi danno in escandescenze a Vittorio Veneto: alla coop non c’è la pay tv, scoppia una lite con gli operatori della coop sedata solo dall’intervento dei militari
La polemica è scoppiata a Vittorio Veneto, dove la coop “Integra” ospita alcuni immigrati africani disposti a tutto pur di vedere in tv gli incontri di Coppa d’Africa Gabon-Burkina Faso e Guinea Equatoriale-Congo (per la cronaca conclusisi 2-0 e 1-1). Si dà il caso però che le due gare venissero trasmesse solamente su Sky e Mediaset Premium, evidentemente non disponibili alla cooperativa.
È così scattata la furibonda protesta degli immigrati, come racconta la Tribuna di Treviso: prima lamentele, poi vere e proprie recriminazioni nei confronti degli operatori della coop. Per sedare la lite che ne è scaturita sono dovuti intervenire addirittura i carabinieri.Sull’episodio ha detto la sua anche il segretario federale della Lega Nord Salvini, che in un post su Facebook ha commentato lapidario: “Vogliono vedere la Coppa? Tornino in Africa e ci restino.”

Tribuna di Treviso non riporta nulla in più rispetto a quello scritto qui e, a parte l’elegante post di Salvini, la questione non viene approfondita da nessuno degli altri siti che hanno riportato la notizia. Anzi no, uno lo fa, intervistando chi gestisce la cooperativa “messa a ferro e fuoco” dagli immigrati, ed è Oggi Treviso

treviso
 

Si sono persi la prima partita della Coppa Africa, i giovani profughi ospitati al Ceis di Vittorio Veneto ma, probabilmente, riusciranno a godersi il prossimo appuntamento del campionato. Proprio oggi, infatti, presso la struttura di Serravalle, stanno procedendo all’installazione di una parabolica. E non perché l’abbiano chiesta i profughi, ma semplicemente perché in zona il segnale lascia alquanto a desiderare, è spesso assente e si hanno vari problemi di ricezione.
A spiegare il motivo dei lavori in corso che – in seguito alla notizia apparsa ieri sui giornali – hanno suscitato (ulteriori) polemiche tra i cittadini, è don don Gigetto De Bortoli, fondatore del centro di accoglienza. “E’ già da 20 giorni, un mese, che stiamo cercando di installare le paraboliche”, spiega don Gigetto.
Quindi non lo fate perché lo hanno chiesto i profughi.
“Sabato ci sono state semplicemente delle incomprensioni. Doveva partire il campionato di Coppa Africa, e loro lo volevano vedere. Ma noi non eravamo attrezzati e c’è stata una piccola battaglia tra di loro, sono sorte delle tensioni. Non hanno protestato contro la struttura, ma solo litigato tra loro. Sono tutti giovanissimi, provengono da paesi diversi, hanno alle spalle storie differenti: è normale che spesso scoppi qualche litigio”.
Ma è stato necessario l’intervento dei Carabinieri.
“Li chiamiamo sempre, quando tra i ragazzi c’è qualche tensione e iniziano a bisticciare. Così siamo sicuri che la situazione rimanga sotto controllo”.

In poche parole nel centro il segnale digitale terrestre è scarso, come in molti luoghi in Italia, e il centro era in procinto di installare delle parabole per poter ricevere il segnale satellitare. Viene messo in risalto, soprattutto da chi ha lo “schifo” facile, che in Italia la Coppa d’Africa venga trasmessa da Mediaset e Sky sui loro servizi a pagamento, ma una volta installato le parabole e installato dei decoder satellitari si potranno vedere le partite gratuitamente dai canali satellitari internazionali  in chiaro che da sempre trasmettono le partite di questa competizione. Ovviamente il commento sarà in “lingua originale”, ma immagino che per loro andrebbe bene in qualsiasi modo.
Qua non è questione di essere pro o contro gli immigrati, qualsiasi cosa questo possa voler dire, ma è semplicemente una notizia che non dovrebbe fregare a nessuno, ma che viene distorta per buttare un po’ di schifo in giro.
Neil
 
Ieri sera (26/01) ho scritto alla cooperativa chiedendo come fossero andate le cose. Ho avuto un piacevole scambio di email dal quale traspare una grande passione nell’aiutare il prossimo e degli esempi di quanto sia difficile gestire i profughi. Ecco un estratto delle sue parole

Riconosco che è corretta la vostra ricostruzione della storia della Coppa d’Africa, pro/costro per come è stata riportata dalle testate di informazione. Sono girate bufale per partito preso.
Guarda caso sono giornalista, vecchio ormai, e dirigo qualche periodico.
Posso confermare che l’identico evento/dato di fatto è stato presentato per provare un proprio punto di vista, molto a prescindere dall’evento. Per “pre-giudizio”. Compreso l’intervento del Sindacato di Polizia.
Dalle Prefetture abbiamo indicazione precisa: quando si instaurano tensioni di convivenza, minacce reciproche, risse, comportamenti illegali, bisogna chiamare le Forze dell’Ordine. Va ricordato che la convivenza non è facile, per le etnie e lingue diverse e trattandosi di persone che hanno affrontato ostacoli incredibili con impeto o super adattamento e facendosi strada a ogni costo.
Del resto è cosa ragionevole chiamare le Forze dell’Ordine. Come coop e centro ospitante non possiamo fare i carabinieri o la polizia, perché salterebbero la nostra funzione e i compiti di accoglienza, di servizio, di mediazione e cultura.
Circa antenne televisive, parabole, segnali… Serravalle è in un buco geografico, una gola tra montagne, letteralmente. Non si riceve la tv e bisogna girare di qua e di là per beccare il segnale dei cellulari. Dove sono ospiti i Profughi, delle tv non si riceve quasi niente, per cui s’è deciso di risolvere il problema alla radice. Non solo per la presenza dei Profughi, ma per il fatto che è sede di una Fondazione di Formazione (Fondaz. Progetto Uomo), quindi era importante sistemare la faccenda dei segnali una volta per tutte.
Tra l’altro ce la siamo presa molto comoda, perché c’erano non poche difficoltà tecniche e bisogna risolverle una per una. Sta qui l’origine dell’irritazione dei Profughi, che vedevano il tecnico andare e venire.
Tra i Profughi comunque vi sono dinamiche forti, più o meno esplicite, come esercizio di ruoli tra loro, giochi di potere, gruppetti di pressione e protesta su alcune cose. Vi sono alcuni comportamenti che non possono piacere ai cittadini italiani, come porsi in pretesa (girare sugli autobus senza biglietto, barattare e vendere vestiti e cose ricevute in dono, stare in giro fino a tardi, protestare sui ticket…), tutti comportamenti su cui stiamo lavorando nelle ore di formazione in lingua e mediazione.
Ciò richiede però tempo e pazienza. La convivenza pone problemi, e come per ogni problema si cerca la soluzione.

In parole povere si è creato un caso – lite con gli operatori della cooperativa perché non hanno la pay tv e sedata grazie all’arrivo dei carabinieri – distorcendo giusto quel poco che serviva per renderlo appetibile. Di gente che dà in escandescenze ogni giorno ce n’è molta, di ogni razza e per motivi assurdi, ve lo posso garantire personalmente. Scrivere articoli del genere su un episodio di così scarsa importanza in questo modo così malizioso è veramente dannoso, e lo sanno.
Per chi dice che la notizia non sia stata riportata così male in giro può leggere la reinterpretazione artistica dei nostri amici del cuore. E la quasi totalità degli altri è su questa linea. Fomentare l’odio è un business che deve essere fermato. Ribadisco le parole di don Gigetto

La convivenza pone problemi, e come per ogni problema si cerca la soluzione.

Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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