Ranucci, Gates e l’OMS


Come ti creo il complotto.

Non mi viene da dire altro in merito alla puntata dell’11 maggio 2020 di Report su Rai 3. La tesi da dimostrare è che l’OMS sia un’agenzia privata guidata da Bill Gates, e che Bill Gates sia il male. Ranucci, prima di andare in onda su Rai 3, era stato intervistato da Radio Radio TV (di cui abbiamo già parlato qualche settimana fa in merito all’intervista mandata in onda sempre da loro al Dottor Shiva; curioso che Ranucci accetti di andare in onda su una radio che dà spazio a soggetti già debunkati in mezzo mondo su temi sanitari di una certa rilevanza) dove ha rilasciato quest’anticipazione sulla trasmissione:

L’OMS negli anni è diventata un’agenzia privata, l’80% arriva da finanziamenti privati o vincolati dai donatori. Dopo gli Stati Uniti c’è Bill Gates che è quello che contribuisce di più, più di tutti gli altri Stati. Ma questo significa che è lui a determinare le politiche e le strategie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La notizia più grande è di aver scoperto di un investimento di Bill Gates di circa 400 milioni di dollari in aziende farmaceutiche. Lo fa attraverso il trust di famiglia che poi è quello che alimenta la sua fondazione con la quale dona all’OMS.

Un circolo… Più che conflitto di interessi è un po’ una visione del mondo! Bill Gates cosa fa? Incassa i soldi dalle azioni delle farmaceutiche, veste i panni del filantropo, dona i soldi all’OMS risparmiando di tasse, ridetermina le politiche e può indirizzare i soldi verso il vaccino contro la polio o per la malaria, e poi determina le politiche con cui vanno fatte le cure, magari con quegli stessi prodotti dalle multinazionali in cui ha investito. Forse la salute della popolazione mondiale merita qualcosa di meglio…

Il modo di far giornalismo è sempre lo stesso, si parla di “scoperte” come se fossero scoop giornalistici importanti. Ma nulla di quanto viene riportato è uno scoop: le donazioni della Bill e Melinda Gates Foundation sono trasparenti e pubbliche, non da ieri, non da quando Report è andata a indagare, ma da sempre. Come è giusto che sia.

Dare a intendere ai propri spettatori che invece si tratti appunto di scoperte giornalistiche nuove serve a rinforzare la tesi del complotto, del conflitto d’interessi, quando tutto invece viene fatto, ed è sempre stato fatto, alla luce del sole. Le donazioni all’OMS sono persino sulla pagina Wiki, che gran lavoro di investigazione giornalistica.

E guardando la tabella qui sopra appare evidente come Bill Gates abbia fatto il 9% delle donazioni all’OMS, non il 51%. Sostenere che sia lui a determinare le politiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità significa dare a intendere al proprio pubblico che il 74,4% (ho tolto anche il 15,4 degli Stati Uniti, visto quanto dichiarato da Trump) dei finanziatori dell’OMS non abbia voce in capitolo.

Le case farmaceutiche

Sempre Ranucci parla di “scoperta” quando fa riferimento alle donazioni della Bill e Melinda Gates Foundation alle case farmaceutiche. Ma anche questa scoperta è funzionale alla tesi. Non c’è nessun lavoro giornalistico, perché si tratta di dati noti, basta girare le pagine della BMGF per rendersene conto. Verissimo che vengano donati molti soldi, circa 4 miliardi di dollari all’anno, di cui una piccola parte va a case farmaceutiche. La ricerca costa moltissimo, che ci siano soggetti privati che scelgono di donare per la ricerca è fondamentale (e anche questo non è un segreto). Ci sono tante organizzazioni e associazioni private che fanno beneficenza così: invece che donare soldi a caso preferiscono direzionarli verso soggetti che secondo loro possano davvero usarli per il progredire di questo mondo. Se guardate nella lista dei donatori dell’OMS trovate ad esempio anche la Rotary Foundation, grazie al cui aiuto si sta raggiungendo l’eradicazione della polio a livello globale.

Gates dona alle case farmaceutiche? Sì, come dona a tante altre organizzazioni e ha donato in occasione di questa pandemia anche soldi agli Stati più in difficoltà. Ha interessi commerciali nella questione? Ad oggi non è stata portata una singola prova di questi interessi.

Ognuno è libero di donare i propri soldi per le cause che ritiene prioritarie, e vediamo tutti i giorni come questo viene sfruttato da abili comunicatori che instillano paure nella popolazione per vendere loro la soluzione a queste paure. Queste persone, che generalmente si pongono pochissimi dubbi su chi il denaro lo chiede promettendo risultati impossibili e lo versano più che volentieri, nonostante sie evidente l’interesse nel farselo versare, si impegnano invece a fare le pulci a chi il denaro lo dona, cercando interessi nascosti dietro ogni gesto, anche il più trasparente. Curioso, davvero curioso.

Le case farmaceutiche sono benefattori?

No, non lo sono, e non siamo qui a sostenere quella tesi. Confondere Bill Gates con SGK o Pfizer è avvelenare il pozzo. Siamo tutti d’accordo che il principale interesse per chi produce farmaci siano gli introiti economici, come lo sono per ogni tipo di industria, che altrimenti non va avanti. Per realizzare un farmaco valido occorrono anni di ricerca, spesso spesi solo per arrivare a dire che “no, questo non funziona”, quindi è ovvio che siano affamate di soldi. Ed è proprio per questo che non vanno confuse le cose. Le case farmaceutiche sono quelle da controllare, e a cui fare le pulci, di cui controllare l’operato. Non Bill Gates e la sua fondazione, che si limita a donare soldi. Domandiamoci come mai Medici Senza Frontiere non attacca Gates ma rivolge la sua battaglia alla Pfizer e alla GSK. Anzi, proprio dalle pagine di Medici Senza Frontiere scopriamo che Gates ha contribuito con la sua fondazione alla realizzazione di un vaccino pnemuococcico coniugato in India. Un vaccino prodotto dal Serum Institute of India, invece che da una delle due grandi case farmaceutiche leader nella produzione e ricerca di vaccini.

Per Medici Senza Frontiere Bill Gates è un aiuto nel fare pressione contro le case farmaceutiche, non un nemico da combattere. Perché, invece, per un certo giornalismo lo è diventato?

Per non lasciare cose in sospeso, la stessa Melinda Gates riconosce che l’OMS non sia perfetta, lo riporta infatti in un’intervista a Yahoo Finance:

We know the World Health Organization, it’s not perfect. But we have worked with them for over 20 years. When you’re in a crisis, and you know a partner is good and robust, you stand up for what’s right, and you stand up for your partners.

Che tradotto:

Conosciamo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è perfetta. Ma abbiamo lavorato con loro per oltre vent’anni. Quando sei in un momento di crisi e sai che il tuo partner è buono e robusto, difendi ciò che è giusto e difendi i tuoi partner.

Su Bill Gates ci eravamo già espressi più volte in questi mesi.

Non credo di aver voglia di aggiungere altro, tanto l’assegno dello zio Bill ce lo siamo già incassati dopo stamattina.

maicolengel at butac punto it
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