Reazioni avverse e morti da vaccini COVID in Europa

ByoBlu e l'information disorder

Il 7 gennaio su ByoBlu è apparso un articolo a firma Antonio Amorosi, dal titolo:

REAZIONI AVVERSE E MORTI DA VACCINI COVID IN UE: SONO SIGNIFICATIVE. DA EMA DATI CONTRASTANTI E DIFFICILI DA OTTENERE MA…

L’articolo critica l’obbligo vaccinale per gli over 50 (cosa di cui non siamo affatto sorpresi) partendo dalla nozione che gli effetti avversi di questi vaccini siano tanti di più di quelli realmente segnalati. Scrive Amorosi:

Le segnalazioni di reazioni avverse vengono trasmesse al loro database per via elettronica dalle autorità nazionali, dai titolari dei medicinali o dai promotori degli studi clinici. Non dai privati cittadini. I vaccini attuali, autorizzati in maniera condizionata sono stati sottoposti ad una vigilanza passiva, come fossero vaccini tradizionali testati da decenni. Ma non sono vaccini tradizionali. Come sostengono gli studi più accreditati, l’effetto (far dipendere la vigilanza dalla buona volontà anche di parti in causa e non da accertamenti rigorosi e attivi di terzi) è una sottostima delle reazioni avverse. Quelle reali vanno dal 94% al 180% in più.

A sostegno della sua tesi riporta due studi, o meglio uno studio del 2012 pubblicato su Drug safety (e che fa riferimento alle segnalazioni su tutti i medicinali e di qualsiasi entità, non solo i vaccini) e ha comunque un impact factor bassino) e un testo, firmato da Paolo Bellavite, laureato in Medicina e Chirurgia, appassionato di omeopatia e medicine complementari, da qualche anno non più iscritto all’albo dei medici, pubblicato su F1000 Research, piattaforma editoriale open access dove chiunque può pubblicare la propria ricerca scientifica (e che, non essendo una testata, non ha neppure un impact factor). Insomma, le fonti scelte per dimostrare la propria tesi sono decisamente scarse in quanto ad autorevolezza. Non sono andato a verificare i numeri che Amoroso riferisce sulle segnalazioni avverse riportate dal sistema di sorveglianza europeo, mi fido che li abbia riportati in maniera corretta.

Nella premessa ai dati riportati per ogni vaccino usato in Italia Amoroso spiega che:

Per capire l’incidenza di ogni vaccino il dato va ovviamente proporzionato alle dosi somministrate per ogni tipo di vaccino.

Lo scrive, ma poi nel testo successivo si limita a riportare numeri con scarse spiegazioni e pochi calcoli. Io mi sono prima di tutto limitato a fare appunto questi calcoli, che ci dicono che il vaccino con più reazioni avverse segnalate sia AstraZeneca, con uno 0,32% di reazioni avverse sul totale delle dosi inoculate. A seguire circa a pari merito Jhonson & Jhonson e Moderna, con circa lo 0,17% di reazioni, e per concludere Pfizer che ha solo uno 0,09% di reazioni sul totale di dosi inoculate.

Ora però devo riportare alcune cose che nell’articolo apparso su ByoBlu non vengono messe in alcuna evidenza. il Sistema di sorveglianza passiva considera segnalazione da reazione avversa ogni singolo evento. Quindi se io compilo il modulo da segnalazione avversa indicando rossore, dolore al braccio nella zona di inoculazione e mal di testa il giorno dopo, si tratta di tre diverse reazioni avverse a fronte di una sola inoculazione. Questo per spiegare che i dati del sistema di sorveglianza, in Italia come negli Stati Uniti, vanno presi con le molle dal pubblico generalista. Non sono buoni dati su cui basare considerazioni sull’eventuale pericolosità dei vaccini. Pericolosità che se prendiamo i numeri appena snocciolati è comunque bassa rispetto al rischio decesso legato alla malattia. In Italia i dati finora dicono che su 7 milioni e rotti di contagi ci sono stati quasi 140mila morti. Ovvero circa il 2% di mortalità rispetto al numero di contagi. Contro uno 0,XX% di reazione avversa (non decesso) da vaccino. Sì, certo, ci sarà chi dice che sono morti per lo più anziani, e allora? L’Italia è un Paese di anziani, che erano abituati bene o male a raggiungere una certa età relativamente comodi, morendo il più delle volte a casa propria nel proprio letto. Non in terapia intensiva con un casco in testa per riuscire a respirare.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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