Alfano: i nostri immobili ai profughi

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Il Giornale il 21 novembre titola così:

I nostri immobili ai profughi: ecco il piano segreto di Alfano

L’articolo parte da un’interrogazione del senatore Gasparri, o almeno così dice il Giornale:

Sul punto ha chiesto lumi, ieri, anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia. «Ho presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e ai ministri competenti per sapere a che ora e quando scatterebbe il piano straordinario di requisizioni, a danno degli italiani e a favore degli immigrati, previsto per il dopo 4 dicembre». Per Gasparri, sarebbe proprio un «annuncio» di Morcone a confermare il varo, rigorosamente post-referendum, di «un piano gigantesco di requisizione di immobili e alloggi per destinarli ai clandestini».

Dell’interrogazione, per ora, sulla pagina del Parlamento non trovo traccia, la più recente è del 17/11/2016, e riguarda tutt’altro. Può darsi che la pagina ancora non sia ancora aggiornata. Quello che trovo però è un annuncio a firma ADNKronos, postato da MetroNews, il 20 novembre,

Roma, 20 nov. (AdnKronos) – “Ho presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e ai ministri competenti per sapere a che ora e quando scatterebbe il piano straordinario di requisizioni, a danno degli italiani e a favore degli immigrati, previsto per il dopo 4 dicembre. Infatti, come ha annunciato il prefetto Morcone e come oggi conferma un importante quotidiano, il governo ha deciso di far scattare dopo il referendum un piano gigantesco di requisizione di immobili e alloggi per destinarli ai clandestini”. Lo afferma Maurizio Gasparri, di Forza Italia, vicepresidente del Senato.

Purtroppo la velina di Adnkronos non la trovo, non so sia stata cancellata o cosa, fatto sta che da quella si sono mossi tutti. Ognuno con la propria versione dei fatti.

Così l’Opinione, che il 22 novembre ha pubblicato:

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Le case da requisire: si parte dall’Adriatico

Nel mirino circa centomila immobili, dalla provincia di Lecce sino a Trieste. Pescara sarebbe stata prescelta come unità pilota sperimentale. Verranno requisite solo le seconde case sfitte e non le strutture alberghiere: queste ultime possono solo offrire il servizio d’alloggio, che verrebbe valutato dalla prefetture. Per il momento l’operazione decollerebbe dal comune adriatico abruzzese e riguarderebbe circa 5.500 alloggi, tutti tra Vasto e Francavilla a Mare: il via libera alla requisizione sarà attivato intorno al 20 dicembre.

Intanto gli 007 starebbero già monitorando tutti i residenti, cercando di capire se possano organizzarsi in gruppi di resistenti ribelli.
A conti fatti, ed a causa delle espulsioni verso l’Italia da parte degli altri Paesi Ue (vale la regola del primo approdo), lungo l’Adriatico si dovranno garantire alloggi per non meno di un milione e mezzo di migranti.

Decisamente specifici, purtroppo non citano alcuna fonte, sono loro stessi fonte dell’articolo, anzi è Ruggiero Capone autore dell’articolo che dovrebbe spiegare quale sia la sua fonte. Purtroppo però, come succede spesso, l’articolo viene ripreso da altri ancora, ogni volta con più sensazionalismo e nessuna verifica dei fatti, tutti citano il Giornale, ma le parole che usano vengono per lo più da L’Opinione.

Quello del Giornale è un articolo di cronaca politica, evita di entrare nei dettagli, spiega che dovrebbe essere la proposta di un prefetto, paventa che possano iniziare le requisizioni all’indomani del voto referendario, racconta senza in realtà dire nulla. Quanto riportato si basa sulla velina di un’agenzia di stampa e riporta le parole di un senatore, loro stanno solo “condendo” la notizia, senza di fatto aggiungerci molto. Ma come ho detto è normale cronaca politica, si racconta una notizia, vedendola dal proprio punto di vista cercando di portare acqua al proprio mulino.

Più che Opinioni le definirei Affermazioni

L’Opinione invece, pur con un nome così, non esprime un’opinione, cita dati e numeri, nomi di città e date di partenza del progetto. Senza però linkare nessuna fonte, se non la stessa velina di ADNKronos rilanciata da MetroNews. Ma allora? Da dove vengono tutte queste extra info? E come mai tutte le testate che ne hanno parlato dopo hanno preso i dati da L’Opinione? Perché nessuno cita una fonte che si possa verificare?

Non sto a fare l’elenco, alcune testate oltretutto hanno cancellato l’articolo che avevano prima pubblicato, prima che Google li indicizzasse a dovere, ma come potete immaginare nell’elenco dei ripetitori troviamo i soliti ImolaOggi, VoxNews, PrimatoNazionale ecc ecc.

Tutti a riportare i dati de l’Opinione, nessuno a porsi il benché minimo dubbio.

Purtroppo come vi ho spiegato finora la mancanza di fonti non mi permette una vera sbufalata, l’interrogazione di Gasparri (se è davvero di questi giorni) a oggi (22 novembre 2016) non si trova sul sito del Parlamento.

Quello che c’è è una smentita, riportata da AbruzzoWeb:

Secca la smentita della senatrice del Nuovo centro destra Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia: “Fino al referendum dobbiamo aspettarci di tutto – scrive su Facebook -. Ma la mega bufala sulle seconde case da destinare agli immigrati a partire da Pescara è al limite della denuncia per procurato allarme.

Ammetto che concordo con la Chiavaroli, non è al limite, è da denuncia.

Oltre alle parole della Chiavaroli esiste un comunicato stampa del Ministro dell’interno, ben chiaro in merito:

21 novembre 2016

«Non esiste nessun piano sulle requisizioni, né segreto né ufficiale, né prima del referendum né dopo il referendum, né un piano “Alfano” né un piano “Viminale”. Gli articoli che ieri e oggi parlano di questo, non hanno alcun fondamento nella realtà».

Ma anche senza la smentita del sottosegretario e la smentita del Ministero…

Fermiamoci un’istante, ragioniamo.

La notizia non ha senso, per come riportata da L’Opinione e da tutti quelli che le sono andati dietro. Si parla di requisizione di seconde case al mare. Che senso avrebbe? Sul serio, ragionateci. Le requisizioni (e anche gli espropri) si fanno da sempre in Italia, ne abbiamo già parlato qualche tempo fa, non è una novità, è uno strumento usato da tutti i governi che si sono succeduti nel corso degli anni, nessuno ha pensato di eliminare la norma ottocentesca che le autorizza. Perché? Perché il bene comune viene prima del bene del singolo. Ma pur con le “requisizioni” lo Stato prima di andare prendere “le case degli italiani” ne ha di immobili da requisire: dagli hotel chiusi stagionalmente, a quelli chiusi e basta, ad esempio. E difatti quando leggete di requisizioni sul territorio a scopo accoglienza profughi e/o emergenze da protezione civile si parla sempre di hotel, strutture turistiche, case di riposo vuote, et similari.

Certo che sarebbe molto meglio se si creassero strutture apposta per l’emergenza, o se le iniziative fossero fatte di concerto tra proprietari e Stato, nessuno lo nega, ma situazioni di emergenza necessitano manovre di emergenza. Non crediate, ogni Regione/Provincia viene avvisata per tempo del numero di profughi che dovrebbe accogliere, qualcuno fa salti mortali per trovare spazi, qualcuno decide di trasformare l’occasione in un’opportunità, qualcun altro fa cartello e decide che lui no, lui non li vuole gli stranieri. Tutto, purtroppo, parte solo da questo. E quelle province e regioni dove si fa cartello contro i profughi spesso lo fanno perché hanno una base di cittadini che crede a ogni singola bufala che viene diffusa in merito.

NextQuotidiano aveva già trattato ottimamente l’argomento basandosi sul pezzo de Il Giornale. Quando leggo loro e Il Post trovo ci sia ancora speranza per il giornalismo italiano.

Ma purtroppo come abbiamo ormai capito a pochi interessano i fatti, la verità è fuori moda, la verifica dei fatti è morta e sepolta. Perdonatemi se mi ripeto, ma a me questa base elettorale continua a spaventare.

maicolengel at butac punto it

Ci eravamo già occupati di requisizioni qui e anche nel 2014, qui.

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