Rilasciati dopo lo stupro

AGGIORNAMENTO:

Sono trapelate le motivazioni per il rilascio degli indagati per lo stupro di gruppo (a questo punto presunto) alla stazione Circumvesuviana. I motivi del loro rilascio sono decisamente differenti da come immaginavamo, la storia è molto più complessa di quanto poteva apparire. Riporto da TPI:

La conclusione dei giudici è che la ragazza avrebbe ripetutamente mentito sui fatti, sulla dinamica dell’aggressione e sulla conoscenza con i tre giovani da lei accusati.

La notizia arriva il giorno della scarcerazione del terzo ragazzo fermato inizialmente per l’aggressione, dopo che anche gli altri due accusati erano stati rilasciati dai giudici.

Secondo quanto emerso dalle udienze, dai documenti esaminati, dagli esami dei legali e dalle indiscrezioni che sono trapelate di recente pare che i giudici abbiano giustificato la scelta di liberare Antonio Cozzolino, Raffaele Borrelli e Alessandro Sbrescia perché la ragazza avrebbe mentito circa l’aggressione che avrebbe subito…

… i giudici non hanno ritenuto attendibili le sue dichiarazioni: da qui la decisione di scarcerare tutti e tre i ragazzi inizialmente fermati sulla base della accuse mosse dalla giovane.

Giovedì 28 marzo, dopo il rilascio di uno dei tre accusati dello stupro della Circumvesuviana, il secondo rimesso in libertà dopo che il più giovane del gruppo era stato rilasciato la scorsa settimana, Luigi Di Maio (ma anche giornalisti del calibro di Enrico Mentana) ha espresso il suo disappunto.

Credo che sia il caso di fare un po’ di chiarezza, anche se già NextQuotidiano è intervenuto con un articolo firmato Luca Conforti.
Questo il post di Di Maio:

Due dei presunti stupratori della giovane violentata a inizio marzo in un ascensore della Circumvesuviana sono stati scarcerati e sono tornati in libertà. Proprio oggi c’è stata la seconda scarcerazione, disposta dal Tribunale del Riesame. Ora, non sta a me entrare nel merito della decisione presa, ma permettetemi di dire che è una vergogna che, a poche settimane dalla violenza, due di quei tre delinquenti siano già liberi di andarsene in giro a farsi i cavoli propri.

Non possiamo nemmeno immaginare come si sia sentita e come si senta ancora oggi la ragazza dopo quel terribile episodio. L’impatto psicologico deve essere stato devastante e chi dovrebbe pagare viene rimesso in libertà? Io una cosa del genere non posso accettarla. Non la accetto da essere umano. Ho sentito nei giorni scorsi la mamma della giovane ed è ovviamente distrutta anche lei. Come si può?

È evidente che c’è qualcosa che non va in questo Paese. Chi compie uno stupro, per quanto mi riguarda, deve passare il resto dei suoi giorni in carcere! Ognuno ha diritto di difendersi, lo prevede il nostro ordinamento giuridico, ma chi è accusato di violenza sessuale contro una donna deve poterlo fare dal carcere!

Ognuno ha il diritto di avere le proprie opinioni, ma se sei un politico, oltretutto al governo, prima di esternarle pubblicamente sarebbe il caso di informarsi sulla legge italiana. Nel nostro paese, per ora, il carcere preventivo (quindi prima di una condanna) si applica solo nel caso che ci siano tre possibili condizioni: reiterazione del reato, pericolo di fuga, inquinamento delle prove. Se i giudici hanno deciso per il rilascio significa che non hanno visto la possibilità che accada nessuna delle tre cose. Le prove sono già state raccolte, gli accusati identificati, con gli arresti domiciliari è impossibile evidentemente i giudici hanno ritenuto impossibile che vi sia reiterazione del reato. Sia chiaro, per sapere come e perché è stato accolto il ricorso dei ragazzi bisognerà attendere che siano pubblicate le motivazioni, ma come ha spiegato l’Associazione Nazionale Magistrati con una nota fatta arrivare ad alcune redazioni:

“Il post apparso alle ore 12.31 sul profilo Facebook dell’onorevole Luigi Di Maio è inaccettabile oltre che intrinsecamente contraddittorio. Il ministro usa la parola “vergogna” a fronte di una decisione la cui motivazione non è a lui nota, perchè non ancora depositata. Parla di “presunti violentatori”, implicitamente ammettendo che i fermati per lo stupro della Circumvesuviana possano essere non colpevoli; poi però esprime dei giudizi incomprensibilmente perentori e definitivi, come se quanto narrato dagli organi di stampa fosse l’unica e sola verità possibile e il processo fosse un inutile dispendio di energie”.

E ancora: “Noi che non conosciamo i motivi dell’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere ci asteniamo da ogni commento sul merito della vicenda processuale, consapevoli che il procedimento farà il suo corso e che l’ordinamento prevede, per ogni giudizio penale, una progressione procedimentale per stadi e gradi successivi, fisiologicamente destinata a formare una verità processuale in divenire. Ribadiamo con forza però che la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli non può essere presentata come una conferma dell’assunto secondo cui la magistratura è responsabile, per un suo immotivato atteggiamento buonista, del verificarsi di gravi episodi di criminalità. In questo modo si finisce per lanciare un anatema non contro la magistratura, ma contro la stessa idea di giustizia, contro i principi fondamentali ed ineludibili di ogni aggregazione civile, contro il diritto di difesa e la presunzione di non colpevolezza costituzionalmente garantiti a qualsiasi indagato. Additare la magistratura come responsabile dei mali della società significa commettere un imperdonabile misfatto, quello di manipolare la realtà. E questo non lo possiamo permettere”.

Sia chiaro, è comprensibile che un normale cittadino ci rimanga male, ma è così che funziona la giustizia, e come abbiamo spiegato più volte su BUTAC ci sono motivi per cui si è deciso così. La legge deve tutelare tutti, nessuno escluso. In Italia vige la presunzione di innocenza, che vale fino al terzo grado di giudizio, come spiega Alessandra Concas su diritto.it:

La presunzione d’innocenza è un principio del diritto penale secondo il quale un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, vale a dire, sino all’esito del terzo grado di giudizio emesso dalla Corte Suprema di Cassazione.

L’onere della prova spetta alla pubblica accusa, rappresentata nel processo penale dal pubblico ministero.

In linea di principio non spetta all’imputato dimostrare la sua innocenza, ma è compito degli accusatori dimostrarne la colpa.

Nel diritto penale, l’imputato è innocente sino ad una sentenza di condanna che sia passata in giudicato.

Quindi abbiamo tre accusati che devono essere giudicati, fino alla sentenza, a meno che i magistrati non ritengano che gli accusati possano fuggire, ripetere il reato, inquinare le prove, è normale non stiano in carcere.

Non spiegare queste cose e spingere l’indignazione pubblica è populista. Che lo faccia Di Maio non mi sconvolge più di tanto, che ci siano caduti giornalisti noti mi spiace.

Vedete a me piacerebbe aver visto più indignazione per l’assoluzione, dopo processi durati troppo, nel caso degli emoderivati infetti, assoluzione che suona come un pugno in faccia… e invece di quella storia sui giornali si è parlato pochissimo, e anche i politici oggi al governo hanno tenuto un profilo basso.

Qui invece siamo alla semplice applicazione della legge, si può non concordare con la stessa, ma nel criticarla bisognerebbe pensare a come potrebbe essere modificata tutelando i diritti di tutti.

Il non spiegare le cose porta poi ad assurdità, le avete lette le dichiarazioni della povera ragazza? Riportate dallo stesso Open:

«Non mi spiego questa decisione, eppure ho raccontato per ore prima alla polizia e poi al pm quello che è successo. Se avessi saputo che sarebbe andata a finire così non avrei denunciato», ha dichiarato la vittima.

Quella frase è grave, un giornalista nel momento in cui raccoglie la dichiarazione dovrebbe subito spiegare che non sono liberi nel senso di assolti, ma che sono in attesa di giudizio, e che viste le prove a loro carico una condanna è praticamente certa… E invece riportando frasi così senza spiegare le cose per bene il rischio che altre ragazze non denuncino casi del genere c’è.

Spero di esser riuscito ad essere chiaro, non sto affatto difendendo gli stupratori, ma la legge italiana, cosa che dovrebbe fare un politico al governo e i giornalisti che dovrebbero occuparsi di fare informazione.

maicolengel at butac punto it
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