Ritornano gli audio: i biglietti dei treni

Purtroppo mi avete segnalato durante il weekend un ritorno della piaga della prima ondata. I famigerati audio su WhatsApp (o Telegram o altre app di messaggistica). Oggi ne trattiamo uno, ma me ne avete mandati almeno tre differenti.

Quello di oggi è questo:

La signora che si sente (e che andrebbe identificata con nome e cognome e denunciata alla polizia postale) dice alla sua amica/parente Natalie (ma non mi sorprenderei se fosse scritto Nataly o Natali) che grazie ai video dell’avvocato Polacco (soggetto che già dovreste conoscere) ha scoperto che dal 13 dicembre non ci saranno più treni in Italia, e che questo è dovuto a un nuovo lockdown di cui le concessionarie ferroviarie sono già a conoscenza ma che viene tenuto nascosto a noi cittadini.

Si tratta di una bufala, fatta ad hoc. Cerchiamo di capirci, è vero che se oggi cerco di prenotare un treno per date dal 13 dicembre in poi il sistema non funziona. Ma la spiegazione è molto più semplice di quanto l’audio che sta girando vuole farvi credere.

Succede che bastava contattare il servizio clienti che avrebbe spiegato che si tratta del regolare cambio dell’orario dei treni che accade di norma due volte all’anno, nei periodi estivo e invernale (a metà giugno e metà dicembre), e che i nuovi orari saranno pronti ai primi di novembre; fino ad allora non è possibile acquistare o prenotare treni per date successive al 13 dicembre. Nulla di così misterioso. Anzi, cercando online troviamo una lettera di gennaio 2020 di un pendolare che chiedeva appunto lumi sul perché ogni anno l’orario dei treni cambi due volte. Lettera rimasta senza risposta.

Lo capite che alla volte basterebbe un minimo di pazienza per fare trenta secondi di verifiche ed evitare di condividere sciocchezze come quella qui sopra? Se davvero la fonte della boiata è l’avvocato Polacco (non ho avuto voglia di sorbirmi più di cinque minuti di un suo video) fossi in lui mi vergognerei molto per la sciocchezza diffusa.

Ma sappiamo che là fuori è pieno di gente senza alcuna etica e vergogna.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!