Russiagate, Clinton, Trump e le mail spiate

Titolava Italia Oggi il 17 febbraio:



Il Russiagate di Trump? La fake news più grande della storia: ora escono le prove che dietro la bufala c’era Hillary Clinton

Nell’articolo apparso sulla testata italiana troviamo accuse pesanti e quelle che sembrano certezze su fatti che purtroppo per l’autore del testo non sono proprio come da lui raccontato. L’articolo è un sunto di quanto riportato dal Wall Street Journal e da altre testate conservatrici americane, sunto che spinge il lettore a credere appunto che sia stato dimostrato che Hillary Clinton abbia pagato per fare spiare le mail di Donald Trump. Riporta Italia Oggi:

In base alle prove raccolte, il procuratore Durham sostiene che l’avvocato Sussmann, grazie al tecnico informatico, ha avuto accesso sia ai server internet privati della Trump Tower, sia a quelli della Casa Bianca quando Trump era in carica. Fatto gravissimo, quest’ultimo, sul piano penale, come ha ammesso il WSJ. Il tutto per costruire il Russiagate, che si sta rivelando la più grande fake news della storia. Lo stesso Trump, nell’attribuirne ora la responsabilità alla Campagna di Hillary Clinton, lo ha definito «scandalo più grave e più grande del Watergate, i cui responsabili devono essere perseguiti penalmente». In una dichiarazione scritta, Trump ha poi puntato il dito contro i media, definiti «totalmente corrotti e senza vergogna. Immaginate se fosse successo a parti inverse, se Trump fosse stato beccato a spiare illegalmente l’ufficio del presidente. Si sarebbe scatenato l’inferno e qualcuno avrebbe tirato fuori immediatamente la sedia elettrica».



Ma è davvero così che sono andati i fatti? Il procuratore Durham ha davvero trovato le prove che dietro all’avvocato Sussmann – che per primo accusò Trump di avere legami con il Cremlino – ci sia Hillary Clinton? No.

Non le ha trovate, e non sta nemmeno sostenendo di averlo fatto, anzi, Durham ha spiegato chiaramente che si tratta di interpretazioni errate di quanto lui ha riportato nei documenti che ha presentato e si è detto preoccupato per la sicurezza fisica degli individui coinvolti, riferendosi all’incolumità di Hillary Clinton dopo che Trump ha parlato di pena capitale per coloro che lui ritiene colpevoli.



Tutte queste cose non le spiegano i “giornali partigiani”, come li definisce Italia Oggi (e questo la dice lunga su quanto faziosi siano loro stessi), ma lo stesso procuratore Durham, a suo tempo incaricato da Trump delle indagini e poi ricusato quando l’esito delle stesse non era piaciuto all’ex Presidente. Anzi, andando a leggere con più attenzione si scopre che il momento in cui sarebbero avvenuti i fatti su cui si sta dibattendo è precedente all’elezione di Trump, quando Obama era presidente.

Qualche risorsa per approfondire:

Non credo di poter aggiungere altro, ma vedere come queste notizie vengono cavalcate da alcuni media italiani ci fa capire il livello di faziosità. Purtroppo su queste basi avere un’informazione corretta e oggettiva è sempre più difficile. Durante un momento storico così delicato questo è grave, c’è solo da sperare in nuove generazioni di giornalisti, più interessati ai fatti e meno al proprio tornaconto politico.

maicolengel at butac punto it

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