Sanzioni al Movimento 5 Stelle

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Per non ottenere i rimborsi elettorali saremo forse costretti a pagare 200mila euro, ecco l’ultima trappola dei partiti comminata al Movimento 5 Stelle contenuta in un emendamento al Milleproroghe che porta sempre la stessa firma: Boccadutri. I partiti si son dati ancora tempo, fino a giugno 2016 per depositare i documenti relativi al 2013 e 2014 alla commissione di controllo sui rendiconti dei partiti, nonostante abbiano fatto una leggina per non far controllare i loro bilanci e intascare integralmente il finanziamento pubblico. Il M5S ha rifiutato i 42 milioni di rimborsi elettorali spettanti e per questo nel 2013 non ha depositato documenti. Quindi i partiti per farci pagare questa rinuncia, si inventano una norma punitiva per il M5S”. Danilo Toninelli

Questo il post che sta girando sul blog di Beppe Grillo e di numerosi suoi sostenitori. Cosa c’è di vero?

Innanzitutto vediamo di capire una cosa, la sanzione di cui stiamo parlando nasce da qui:

LEGGE 6 luglio 2012, n. 96

Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici, nonche’ misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l’adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici e per l’armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali. (12G0120) (GU n.158 del 9-7-2012 )

Avete letto con attenzione? La data della Legge n.96 è Luglio 2012, il post di Toninelli dice:

Il M5S ha rifiutato i 42 milioni di rimborsielettorali spettanti e per questo nel 2013 non ha depositato documenti. Quindi i partiti per farci pagare questa rinuncia, si inventano una norma punitiva per il M5S

No, aspettate un secondo: la legge è del 2012, i 5 Stelle non presentano un bilancio nel 2013. Come può essere una norma punitiva fatta per far pagare ai 5 Stelle qualcosa se la norma viene scritta ed approvata un anno prima dei fatti? C’è qualcosa che non quadra.

Nel 2012 al governo c’era ancora Monti, che nel bene e nel male ha tentato di traghettare il paese in un momento di crisi; le norme votate in quei mesi sono state fatte nell’ottica di migliorare cose che non andavano. Non è mio compito esprimere un parere su quanto sia stato fatto da lui, ma basta studiarsi la legge del 2012 per trovare espresse ben chiare le norme da seguire, e i rischi per i partiti che non le seguissero.

Già nel 2013 Michele di Salvo, un blogger, aveva fatto chiarezza sulla cosa evidenziando i tre punti per cui il Movimento non stava rispettando la legge del 2012:

Controlli e sanzioni. Si prevede l’obbligo di sottoporre i bilanci dei partiti al giudizio di società di revisione iscritte nell’albo della CONSOB. Il controllo dei bilanci revisionati è affidato ad una Commissione di nuova istituzione composta da 5 magistrati designati dai vertici delle massime magistrature (Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei conti). E’ previsto un articolato sistema di sanzioni che possono arrivare anche alla decurtazione dell’intero importo dei contributi nel caso di mancata presentazione del bilancio.
Trasparenza. I documenti di bilancio sono pubblicati (anche in formato open data) sul sito internet del partito o del movimento e in apposita sezione del sito della Camera. Viene ridotto l’importo (da 50 mila a 5 mila euro) al di sopra del quale è necessario dichiarare pubblicamente i contributi dei privati ai partiti.
Statuti dei partiti. Per accedere ai contributi loro spettanti i partiti devono dotarsi di uno statuto, conforme ai principi di democrazia interna, e di un atto costitutivo che trasmettono ai Presidenti delle Camere.
In nessuno di questi tre punti il movimento rispetta la legge sui partiti politici.
Onestamente, e francamente, tutto il resto, sono chiacchiere da bar. E questa vicenda semmai mette in luce quanto “basso” sia il livello della classe dirigente di questo paese, in cui nessuno (avendo bisogno dei voti a 5 stelle in parlamento) ha sollevato questa semplice, quanto “banale” replica al sig. Grillo da Genova.

È dal 2012 che si rischiano sanzioni se non si rispettano le norme della Legge 96. Sia chiaro, è vero che Boccadutri e Carnone hanno presentato un emendamento al milleproroghe e che nello stesso si parla di sanzioni. Ma le sanzioni erano già previste in svariate misure. Sanzioni che non credo siano per ora mai state applicate, visto che lo stesso milleproproghe e l’emendamento proposto non fanno altro che spostare ulteriormente la data di presentazione dei bilanci. Anche questa è politica, nel 2012 si era deciso che i partiti avrebbero dovuto presentare il 15 giugno di ogni anno i documenti relativi, come spiegavano qui:

A tal fine, entro il 15 giugno di ogni anno, i rappresentanti legali o i tesorieri dei partiti e dei movimenti politici, che abbiano conseguito almeno il 2 per cento dei voti validi espressi nelle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati ovvero che abbiano almeno un rappresentante eletto alla Camera medesima o al Senato della Repubblica o al Parlamento europeo o in un consiglio regionale o nei consigli delle province autonome di Trento e di Bolzano, sono tenuti a trasmettere alla Commissione il rendiconto e i relativi allegati previsti dall’articolo 8 della legge 2 gennaio 1997, n. 2, come da ultimo modificato dal presente articolo, concernenti ciascun esercizio compreso, in tutto o in parte,nella legislatura dei predetti organi.

L’emendamento Carbone Boccadutri non  fa altro che spostare il termine per la presentazione dei bilanci 13/14 al 15 giugno 2016, e inserisce (se verrà approvata) la possibilità di una sanzione per chi non rispetti la norma. Ma sanzioni di quel genere nella legge originale ce ne sono svariate. Non quantificate in termini monetari, e per ora non applicate o quasi. E se invece che un emendamento applicassimo davvero alla lettera tutto quanto previsto dalla Legge 96 del 2012, le sanzioni al movimento (e anche ad altri partiti probabilmente) fioccherebbero.

L’emendamento comunque per completezza d’informazione è questo:

Dopo il comma 1 aggiungere i seguenti:
1-bis. È prorogato al 15 giugno 2016 il termine di cui al secondo periodo del comma 4 dell’articolo 9 della legge 6 luglio 2012, n. 96, solo relativamente agli esercizi degli anni 2013 e 2014.
1-ter. Al comma 4 dell’articolo 9 della legge 6 luglio 2012, n. 96, aggiungere in fine il seguente periodo: «Ai partiti e ai movimenti politici che non ottemperano all’obbligo di trasmissione degli atti di cui al secondo e al terzo periodo del presente comma, nei termini ivi previsti, o in quelli eventualmente prorogati da norme di legge, la Commissione applica la sanzione amministrativa di euro 200.000».

La legge non accetta l’ignoranza. Se fai politica e ci sono norme da seguire, tu devi attenerti alle norme, o fare il possibile (se le reputi inique) di venire eletto e cambiarle dall’interno. Esattamente come le norme le devono seguire i cittadini.

Faccio un esempio sciocco, io ho negozio, e sono obbligato ad avere un registratore di cassa, un tempo lo usavo normalmente e mandavo i corrispettivi alla mia commercialista perché li controllasse. Fatto questo ero a posto con la legge. Poi si è deciso che i registratori fiscali andassero revisionati ogni tot scontrini, pagando un’agenzia esterna. E noi commercianti ci siamo dovuti adeguare (ingrassando gente che fino a ieri al massimo ci vendeva un registratore fiscale ogni tot anni, quando si rompevano magari). Poi è stata introdotta la “memoria fiscale” degli stessi. Per cui il mio registratore di cassa ogni tot scontrini va sostituto (e vi assicuro costa un botto), anche se funziona ancora alla perfezione. Sono spese, che non reputo necessarie, e che favoriscono qualcuno (chi vende, produce e fa assistenza agli stessi registratori) a discapito di qualcun altro (io che sono obbligato a pagare). Ma la legge è quella, se non mi va bene posso cercare di far qualcosa perché venga cambiata, ma fino a che la legge c’è devo attenermi alla stessa.

Il Movimento non ha (per ora) rispettato le norme (quelle del 2012), e non sembra avere intenzione di presentare nulla entro il 15 giugno 2016, ma invece di glissare sulla cosa e far finta di nulla, si lamenta dicendo che le norme sono un sistema per punire il partito.

Quando è abbastanza lampante che siano norme che colpiranno chiunque non si attenga alle regole decise (se l’emendamento verrà approvato). Così non va, mi ricorda tanto (troppo) quei movimenti online che inneggiano al non pagare le tasse, che si rifiutano di pagare le multe, che cercano vie di scampo dai debiti. Non un partito politico che potrebbe, prima o poi, governare il paese.

Di rimborsi elettorali e Movimento 5Stelle aveva già parlato Neil.

maicolengel at butac.it

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