Scafisti per necessità

L’importanza dei titoli, quando si sceglie di disinformare, è tutto. Si riporta:

“Sono scafisti per necessità”. Assolti e scarcerati in 14

Ovviamente io lettore sono portato a credere che appunto siano stati liberate dal tribunale 14 persone che nella vita fanno gli scafisti, e m’indigno: che scusa è che lo facciano per necessità? Sono trafficanti di esseri umani e devono essere puniti.

Solo se mi metto a leggere con attenzione mi rendo conto dell’inganno perpetrato:

Gli imputati si sarebbero messi alla guida delle imbarcazioni per scappare dall’inferno dei lager dov’erano rinchiusi in Libia. Se davvero fossero stati componenti della banda criminale non sarebbero stati minacciati con delle pistole, fatti salire su un gommone senza benzina e senza salvagente, con il rischio di andare incontro alla morte.

Quindi non sono scafisti, ma migranti che sono stati fatti salire su gommoni senza benzina, migranti che sono poi stati soccorsi e arrestati con l’accusa appunto di essere scafisti. Il fatto che dopo due anni siano stati rilasciati significa che le indagini hanno portato i giudici a valutare corretta la tesi della difesa, e quindi ritenere quei 14 soggetti rifugiati e non scafisti. Titolare in altra maniera significa non riconoscere come corretto il parere di un tribunale, e questo si può fare, ma in presenza di prove certe che dimostrino la propria tesi. Farlo per cercare di disinformare il lettore è sbagliato e contro l’etica deontologica.

È un peccato vedere il mestiere più bello del mondo ridursi a semplice mezzo di propaganda politica.

@Ormeggio so già cosa arriverai a commentare… ti batto sul tempo:

maicolengel at butac punto it
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