False flag e sciacalli della cronaca nera

Comincia così l’articolo di Armando Mannocchia di domenica 4 febbraio 2018:

Macerata: chi ha sparato davvero ai migranti?

L’amico e collega David Puente ha già trattato quest’ennesima assurdità apparsa su ImolaOggi. Ritengo tuttavia che, pur con un simile gruppo di lettori affezionati, sia uno di quei casi in cui meglio abbondare che deficere.

I fatti sono abbastanza semplici da riassumere: Mannocchia vuole mettere la pulce nell’orecchio, istillare il dubbio, avvelenare il pozzo. Lo fa da sempre, ma ci sono casi in cui lo sciacallaggio è davvero osceno, e questo è uno di quelli.

David fa un’analisi decisamente approfondita dell’articolo, io mi limiterò a un sunto.

L’antefatto

Ma prima di tutto vorrei fare un passo indietro. Partiamo dall’inizio: Pamela Mastropietro è stata barbaramente uccisa, da chi? Non lo sapremo fino al termine del processo, gli indizi iniziali puntavano su un nigeriano, ma secondo il gip Oseghale (questo il nome del soggetto arrestato) non ha ucciso la ragazza, perlomeno non da solo. Le “indiscrezioni” iniziali su riti voodoo e cannibalismo sono state definite dagli stessi investigatori una bufala. Pamela era una giovanissima ragazza che soffriva di disturbi, questo l’aveva portata per un certo periodo a frequentare una cattiva compagnia che l’ha avvicinata alla droga da cui stava cercando di disintossicarsi. Era in comunità per questa ragione, era una ragazza bisognosa di aiuto. Quanto accaduto non è solo un tragico omicidio, ma anche lo specchio del fallimento di quei servizi sociali che dovevano aiutare, prevenire, difendere.

Il terrorista italiano di Macerata

A Macerata, come sapete voi che non avete vissuto fino a cinque minuti fa sulla luna, un ventinovenne è uscito di casa e, dalla propria macchina, ha sparato a diversi soggetti per via del colore della loro pelle. Una volta arrestato ha dichiarato, secondo quanto riporta RaiNews, che:

…voleva andare in tribunale e uccidere Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela, ma all’ultimo avrebbe cambiato idea e avrebbe cominciato a sparare contro ogni persona di colore incontrata lungo la strada. È quanto ha riferito lo stesso Traini nelle dichiarazioni spontanee fatte ai carabinieri dopo l’arresto, secondo quanto ha spiegato il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio.

Quindi: abbiamo un tragico omicidio il cui colpevole non è ancora certo e un soggetto che decide, per rabbia e vendetta, di andare in giro a sparare contro persone di colore incontrate casualmente sulla sua strada.

Riassumendo

Il cadavere della povera ragazza è stato ritrovato, le vittime dello squilibrato sono in ospedale, lo squilibrato è stato arrestato: è reo confesso ed è persona “nota” a certi ambienti politici, come è possibile che Mannocchia ci crei sopra un caso di false flag?

Lungi da noi l’idea di fare i complottisti! Semplicemente esercitiamo il sacrosanto diritto di avere dei dubbi,  osservando le immagini e i fatti, inseriti nel contesto in cui avvengono. Per questa ragione, non possiamo fare a meno di chiederci: “cui prodest?”, dal momento che i soliti media stanno condizionando le persone piu’ influenzabili scrivendo che a casa di Luca Traini hanno trovato una copia del Mein Kampf. Ne approfittiamo per ricordare che, nella lussuosa mansarda da 700 euro al mese del pregiudicato nigeriano, non sono stati trovati libri, ma mannaie insanguinate e pezzi di carne della povera Pamela.

Eppur ci riesce

Mostra screenshot di articoli di giornale apparsi nei primissimi momenti dall’allarme “pistolero in libertà”, foto decontestualizzate, non fa il benché minimo approfondimento su nulla. L’importante è avvelenare il pozzo, convincere almeno uno degli oltre ottomila che giornalmente lo leggono che lui sta dicendo la verità. Che è possibile ci sia sotto un complotto. L’ipotesi di Mannocchia è che si sia trattato di un false flag messo in piedi per far sì che non si parli della morte della povera Pamela, e che il fatto che il presunto colpevole sia un immigrato non venga evidenziato a sufficienza. Quindi per sostenere la propria tesi si arrampica sugli specchi. Sì, perché altro non può fare, Traini si è dichiarato colpevole, non è un soggetto anonimo di cui nessuno sa nulla. Difficile che la vicenda sia costruita a tavolino, che interesse potrebbe avere ad accusarsi di qualcosa che non ha commesso se, come ipotizza Mannocchia, la macchina fosse stata guidata da altri soggetti, oltretutto di colore loro stessi?

Io non so cosa si possa commentare, non ho la pazienza di David nel fare la contro analisi di ogni foto, di ogni affermazione. Che senso ha? Tanto per chi legge ImolaOggi noi siamo quelli che mentono pagati dal PD, e lo saremmo anche se smontassimo tutto da cima a fondo senza lasciare alcun dubbio sulla ricostruzione dei fatti. Chi ragiona per fede politica o di pancia non sarà mai in grado di fidarsi di chi fa verifica dei fatti, ha bisogno di venire rassicurato, di sapere che i cattivi sono i neri, non quelli con la faccia dello stesso colore della sua…

I mostri sono solo quelli diversi da lui

Ma si sbaglia, i mostri sono quei poveretti che leggendo siti come ImolaOggi o ascoltando parole come quelle di certi politici si convincono che le cose vadano male per colpa degli stranieri, e decidono, esasperati, di prendere la situazione in mano. Cercare di prendere il potere o vincere le elezioni facendo leva su questi sentimenti è grave. Non è con l’odio razziale o addossando tutte le nostre responsabilità a qualcun altro che si risolvono i problemi del nostro Paese, non è con la rabbia che si migliora la nostra condizione. Ma con fatti e idee, attuabili, eticamente corretti. I complotti e le falsità servono solo a truffarci. Stiamoci attenti.

maicolengel at butac punto it
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