Sciacalli un tanto al chilo

Tragedie e clickbait

Oggi trattiamo due casi di clickbait classico fatto sfruttando la pandemia, soggetti completamente diversi fra loro, ma tentativo di sciacallaggio simile. Entrambi i casi ci sono stati segnalati da amici ed entrambi casi trattano materie che ci interessano: fumetti e basket.

Partiamo col caso più tragico, la morte di Tuono Pettinato, alias Andrea Paggiaro. Come sanno tanti dei lettori di BUTAC io sono un vecchio appassionato di fumetti, e rientro tra i tanti che hanno amato Tuono Pettinato e la sua capacità di ironizzare su temi difficili. La notizia che Tuono è morto il 14 giugno mi ha lasciato davvero allibito. Ma perché ne parlo su BUTAC? Perché qualcuno, nel ricordare Tuono sul web, ha fatto cenno a due cose: COVID e vaccinazione. Due cose che non hanno nulla a che fare con la morte di questo grande fumettista. Tuono era malato, come riporta Fumettologica:

Il fumettista Andrea Paggiaro, noto con il nome d’arte di Tuono Pettinato, è morto all’età di 44 anni dopo una lunga malattia.

Nato a Pisa il 27 settembre del 1976, Tuono Pettinato è stato tra i più importanti fumettisti della sua generazione, mente brillante e fine umorista.

E credo che gli girerebbero non poco le balle a sapere d’esser stato sfruttato da sciacalli che cercano di gettare dubbi sui vaccini contro Covid-19. Non sto a raccontarvi di più, dare visibilità allo sfigato che ne ha parlato è esattamente il contrario di ciò che vogliamo fare. Noi di BUTAC vogliamo ricordare Tuono Pettinato con la copertina del volume di Comics And Science che lo ha visto come ospite speciale nel 2014.

L’altro caso di sciacallaggio è di Imola Oggi, che sempre il 14 giugno ha titolato:

Basket, emorragia cerebrale per Zipser dopo il vaccino

Titolo abbastanza inutile, visto che basta cercare in rete per trovare svariati articoli che spiegano che il cestista Paul Zipser aveva una malformazione vascolare. Un cavernoma che finora non era mai stato diagnosticato. La malformazione era nella parte posteriore della testa, il Frankfurter Rundshau riporta che era proprio nel tronco cerebrale. Ed è quella malformazione che ha causato svariati mal di testa al giocatore e l’ha costretto a essere operato d’urgenza in questi giorni. Vero che fosse stato vaccinato, ma senza che questo fosse la causa di alcunché.

Ogni anno nel mondo muoiono tra i 50 e i 60 milioni di persone, parte di questi muoiono per patologie varie, con o senza coronavirus. Al momento la popolazione del pianeta è sottoposta a una vaccinazione di massa, come mai era successo prima d’ora. Tenere traccia di ogni morto che sia stato vaccinato è una cosa che devono fare gli scienziati, per controllare che i vaccini non abbiano falle di sicurezza. Quando invece lo fanno i giornalisti (o gli utenti dei social network) il tutto si trasforma in una caccia al malato, dove più andiamo avanti più potremo dire che chiunque sia morto era prima stato vaccinato. Voi probabilmente direte, eh vabbè, ma è Imola Oggi. No, non è Imola Oggi, sono tante le testate che sciacallano sui morti, pubblicando articoli che in tempi non di pandemia mai sarebbero stati scritti. Lo fanno per monetizzare, perché il giornalismo è in crisi e si sa che sulle paure si possono fare tanti soldini.

Ma è squallido. Molto squallido.

E contribuisce a quell’information disorder che porta poi la gente a non capire più un cazzo. Quando qualcuno interverrà per bloccare quest’orrenda deriva sarà sempre troppo tardi.

maicolengel at butac punto it

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