Il Senatore Borghi e i vaccini anti-Covid

C’è un video che circola in rete, condiviso tra gli altri dalla redazione di Radio Radio, che mostra un discorso di dieci minuti di Claudio Borghi. L’intervento è stato fatto in occasione della XX Giornata per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini, evento che viene organizzato da Condav dal 2003.



Il discorso di Borghi è qui:

 

Vengono dette tante cose, alcune riguardano il dibattito politico – come ci si aspetta da un esponente di uno dei partiti di maggioranza – altre invece riguardano questioni scientifiche che riteniamo vadano approfondite.

La Svezia

Peccato che le cose non siano proprio come narrate da Borghi, ci siamo occupati di Svezia più volte su BUTAC e la realtà dei fatti è che la Svezia – seppur vero che, inizialmente, aveva adottato un approccio più lasco – ha via via introdotto misure più restrittive in risposta all’aumento dei casi. Inoltre, la Svezia ha avuto un tasso di mortalità decisamente più alto rispetto a molti dei suoi vicini nordici che hanno adottato misure di lockdown più stringenti. Quindi, purtroppo, non è vero che in Svezia “le cose andavano meglio”.



La comparazione tra vaccinati e ammalati

Ma anche qui si sta facendo disinformazione, infatti Borghi con la sua frase vorrebbe intendere che i dati sulle vaccinazioni non sembrassero mostrare un beneficio chiaro, sottolineando che Paesi con tassi di vaccinazione più alti non avessero numeri migliori rispetto a quelli con tassi più bassi. Ma le evidenze scientifiche hanno chiaramente mostrato che i vaccini sono efficaci nel ridurre la gravità della malattia, le ospedalizzazioni e le morti (potete consultare le fonti a fondo articolo). La correlazione tra il tasso di vaccinazione e la riduzione dei casi può essere influenzata da molti fattori, incluse la variante del virus in circolazione e l’adeguatezza delle misure di controllo della pandemia. Tutte cose che abbiamo ripetuto più volte qui su BUTAC, e su cui è possibile trovare tanti studi scientifici peer reviewed a conferma. Che un senatore della Repubblica condivida dati errati in un incontro pubblico la troviamo cosa gravissima.

I rischi nei giovani

Anche qui si disinforma, in maniera un po’ più sottile: si racconta di un aumento di rischio di reazioni avverse causate dalla vaccinazione, aumento reale, come abbiamo specificato poche settimane fa, ma minuscolo. Borghi esprime preoccupazione per la vaccinazione dei giovani, sottolineando che i benefici potrebbero non giustificare i rischi data la minore severità del COVID-19 in questa fascia di età. Ma mentre è vero che il COVID-19 tende a essere meno grave nei giovani, è scientificamente documentato – e viene spiegato da ormai tre anni in tutte le salse – che la vaccinazione contribuisce a ridurre la trasmissione del virus nella comunità, proteggendo così anche le persone più vulnerabili. E che comunque quel lievissimo aumento del rischio di miocarditi che è stato riscontrato è di molte grandezze superiore nei pazienti infettati dal virus.

A seguire Borghi se la prende con il Green pass e la Legge Lorenzin, pur non concordando con i suoi toni possiamo essere d’accordo sul fatto che in questo caso si tratti di opinioni politiche, non scientifiche, e che la sua critica sia lecita. Noi stessi al tempo della Legge Lorenzin, pur contenti che venisse introdotta, avremmo preferito si fosse proceduto prima in altra maniera per ridurre l’esitazione vaccinale di alcune nicchie di genitori. Ma a noi interessava trattare la parte di discorso che riguardava la scienza, quella parte di discorso che, semplificando al massimo, abbiamo tentato di analizzare.

Qui di seguito alcune fonti che possono essere usate da voi (e dallo staff del senatore Borghi) per approfondire.

redazione at butac punto it

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