Senatore USA sex drugs & rock’n’roll

SENATOREDROGA

Si è imposto con prepotenza alla mia attenzione un articolo del blog L’universo vibra, blog concentrato per l’appunto su “Tutte le vibrazioni di questo universo”, tra cui: prove dell’esistenza dei rettiliani, schiavitù della razza umana a quella aliena, il rapporto dell’intelligence mondiale con gli ET, aerei abbattuti da armi laser (come rito sacrificale a Moloch, non come qualcosa di almeno vagamente plausibile)… e mi sto limitando alla home page. Tutte le vibrazioni dell’universo, insomma, non solo quelle deliranti.

Comunque, l’articolo di cui volevo parlare, almeno per il momento, è quello riguardante il senatore del Kentucky MitchMcConnell, come potrete immaginare un esempio di ottimo, ottimo giornalismo.
Il senatore McConnell, in quanto leader del partito repubblicano, è un forte oppositore di qualsiasi cosa divertente esista al mondo droga e, di fatto, di qualsiasi sua implicazione: esistenza, coltivazione, uso, vendita, contrabbando eccetera. Una delle più note modifiche di legge da lui proposte, infatti, prevedeva di inasprire le pene per il traffico di marijuana, equiparandola alle droghe pesanti (mi ricorda qualcosa); in linea con la politica del suo partito, insomma, il senatore McConnell è sempre stato “tough on drugs”.

Poi “recentemente” succede qualcosa di inquietante. Luniversovibra titola così:

Sequestrati 40 Chili di Cocaina sulla nave Cargo di proprietà di un senatore dell’antidroga USA

Allora, cominciamo malissimo. Lasciamo perdere le maiuscole a sproposito, ma, precisamente, che cos’è un senatore dell’antidroga? E siamo proprio sicuri che la nave fosse di sua proprietà? Secondo me quelli di Luniversovibra non ne sono proprio sicurissimi, vista la spiegazione che danno:

La droga è stata trovata sulla nave Ping May, gestita dalla Foremost Maritime Corporation, una società di proprietà della in-Laws di Mitch McConnell, la famiglia Chao, nave.

Ah. Tutto chiaro, adesso. E infatti:

Questa connessione non è solo rilevante a causa del legame familiare, ma anche perché la famiglia Chao ha spesso fatto grandi donazioni alle campagne di McConnell.

Cioè, non abbiamo capito un cazzo, ma la connessione è rilevantissima. Perché dopotutto la famiglia Chao, nave.

Quello che Google Translate ha reso poco chiaro a chi ha cercato di tradurre l’articolo citato come fonte (su cui torneremo dopo), è che una in-law non è un qualche tipo di società dai termini poco chiari, che sicuramente nasconde qualcosa, ma è semplicemente la famiglia dei suoceri. Quindi, ecco, magari c’era bisogno di tradurre anche quello, invece che lasciarlo in inglese, con la parola “law” di mezzo, ché poi i geniacci che leggono il blog chissà cosa si immaginano. E davvero, come interpretare quel “la famiglia Chao, nave”? Io non lo so, ma anche tirando a caso da questa frase perlomeno si capisce che no, la nave cargo non è di proprietà del senatore, ma casomai della famiglia dei suoceri.

Che poi il patriarca della famiglia Chao abbia fatto la sua fortuna in maniera poco chiara, che abbia donato milioni di dollari al genero solo perché gli andava, rendendolo di fatto uno dei senatori più ricchi degli interi Stati Uniti d’America, che l’intera compagnia del suocero possa nascondere qualcosa (base alle Isole Marshall, nazionalità in Liberia, due stati non esattamente conosciuti per le leggi restrittive in materia di tasse e import/export), non è argomento che ci interessa o concerne come, invece, ci interessa il fatto che la faccenda non abbia avuto ripercussioni sul senatore né, presumibilmente, sulle famiglia Chao, dato che se anche fossero stati implicati in un traffico di droga che smuove milioni di dollari ogni viaggio, di certo si sarebbero premuniti di avere le spalle ben coperte nel caso di una perquisizione come quella che, infatti, è avvenuta.

mconnell-cocaine
Una foto di Mitch McConnell, che non a caso chiamano Tartaruga, di fronte a una spropositata quantità di cocaina che non c’entra niente con quella ritrovata sulla nave del suocero, visto che su The Nation si dice che era impacchettata in 40 confezioni, e lì ce ne sono almeno il doppio. Nemmeno la foto hanno azzeccato, oh.



La faccenda insomma si è chiusa lì, dopo un certo polverone mediatico negli USA, ovviamente, poiché è risaputo che il senatore McConnell ha ricevuto notevoli cifre dalla famiglia della moglie, sia a titolo personale che in donazioni per le sue campagne elettorali; e il suo accanimento nella war on drugs non poteva che peggiorare la situazione, come ha fatto anche, da questo punto di vista, il suo reciso “no comment” al riguardo. Considerando che fuori dall’Italia essere collegati ad uno scandalo del genere può portare alle immediate dimissioni del politico coinvolto, anche se si parla solo di sospetti, non stupisce che la questione sia stata portata alla luce a fine ottobre, cioè pochi giorni prima delle elezioni del Senato del Kentucky per il 2014. La faccenda, quindi, non è nemmeno così “recente” come sostiene Luniversovibra, essendosi svolta ormai più o meno sei mesi fa. La fonte citata da loro, infatti, è datata 8 novembre 2014, ma la notizia veniva riportata già a fine ottobre, per l’appunto, giusto in tempo per essere gonfiata ad hoc per screditare uno dei due candidati (che poi ha vinto lo stesso, comunque). Che figura ci avrebbe fatto McConnell, “senatore dell’antidroga”, se fosse venuto fuori che i finanziamenti al suo partito provenivano di un traffico internazionale di stupefacenti? Lungi da me voler difendere il Partito Repubblicano, ma è vero che la notizia è stata diffusa in particolar modo da media vicini alla left wing della politica statunitense. Non essendoci stata nessuna conseguenza dopo questo polverone, né implicazioni della famiglia Chao nella questione, né tantomeno del senatore stesso, o dichiarazioni imbarazzanti sul quale coglierlo in fallo, la notizia si è sgonfiata da sé. Allora perché riportarla in auge adesso?

Pare che la notizia, ormai piuttosto datata, sia comparsa nei giorni scorsi su un sito che si rifà, non so con quanta autorità, all’ormai famigerato (e sputtanatissimo) movimento Anonymous, ricollegandosi anch’esso alla solita fonte citata anche da Luniversovibra e datata inizio novembre 2014, cioè quel The Free Though Project che promuove il “libero pensiero” (incanalandolo nelle seguenti categorie: police brutality, badge abuse, government corruption, eccetera), e che ha sorpassato le SEICENTOCINQUANTAMILA condivisioni solo su Facebook e solo con questo post, che praticamente è un riassunto della notizia originale – pubblicata da una testata dichiaratamente di sinistra, The Nation, ma in un articolo ben scritto, documentato e argomentato – condito con un montaggio fotografico suggestivo quanto inesatto e interpretazioni personali e opinioni di parte. (Non che io abbia qualcosa contro le interpretazioni personali e le opinioni di parte, ma bisogna tenere ben chiaro in mente cosa le differenzia dai fatti.)
Questo secondo sito, chiamato “We are anonymous”, che riporta la dicitura “breaking news” in tutte le pagine, a fine febbraio ha composto un post che su Facebook ha raggiunto quasi ventimila condivisioni: l'”articolo” riprende il suggestivo montaggio fotografico e parti del riassunto di TFTP dichiarandole “breaking news”, e aggiungendo il video di The Young Turks che vi ho postato prima come esempio di “media di parte che ha diffuso la notizia alla vigilia delle elezioni in Kentucky”, e un imbarazzante collage di alcune frasi conclusive dell’autore del riassunto, che risulta in queste frasi a casaccio:

Alcohol prohibition creates mindboggling amount of money in the black market. When black markets are created the crime rate goes up, taxes go up, prices go up and the police become more corrupt. But the US government is not interested to end prohibitions, cripple the black market and reduce violence.

Ovvero:

Proibire l’alcol produce un’incredibile quantità di denaro nel mercato nero. Quando esiste un mercato nero il tasso di criminalità si alza, le tasse si alzano, i prezzi si alzano e la polizia diventa più corrotta. Ma il governo USA non è interessato a porre fine alle proibizioni, frenare il mercato nero e ridurre la violenza.

Stavamo parlando d’alcol? No, stavamo parlando di droga e l’alcol era un esempio inquadrato in un altro contesto, ma perché seguire un filo logico mentre si scopiazza qua e là, tagliando qualche frase a caso e togliendo senso a più o meno tutto? Dopotutto questo è un sito che affianca alla sezione “cyber security” un video in cui la faccia di Obama è montata sul corpo di Pharrell Williams che balla Happy.

E quello da cui siamo partiti, invece, è un blog che mette tra i tag alla notizia la parole “Cabala”, “Gesuiti”, “Illuminati” e, ovviamente, il sempreverde “Nuovo Ordine Mondiale”.
E anche la conclusione è molto simile:

Bisogna capire che questa non è l’eccezione ma la regola. Il traffico mondiale di sostanze stupefacenti è gestito, a livello piramidale, dalla classe dirigente di questo pianeta.
Dove vanno a finire tutti i proventi del traffico di droga? Nei progetti spaziali, biologici, ecc, ecc, segreti, sviluppati dall’esercito e dalle agenzie d’intelligence.

Opinioni e non fatti, disinformazione e non notizie, sentenze e non argomentazioni: l’ennesimo blog che non si distingue da mille altri nel panorama desolante del “libero pensiero” in rete.