Sfrattata madre italiana con tre figli

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Ci risiamo, un po’ di sana manipolazione delle notizie, giusto per dar combustibile ai propri lettori.

Per i più pigri:

  • nessuno è stato sfrattato
  • una mamma coi suoi tre figli ha chiesto di esser trasferita da altra parte perché non vuole abitare nello stesso complesso con cinque immigrati minorenni
  • la mamma non è soddisfatta della sistemazione alternativa che le ha offerto il comune
  • gli immigrati sono cinque, tutti minorenni arrivati nel nostro paese senza genitori
  • gli spazi occupati dagli immigrati sono diversi rispetto a quelli occupati dalle mamme con bambini, in due ali della struttura separate.

Per chi vuole sentire tutta la storia:

Così Libero:

Sfrattata madre italiana con tre figli. Lo sfregio per far posto ai profughi

Così Il Giornale:

Così La Nazione:

Mamme e figli cacciati dalla casa famiglia

Tutti titoli sbagliati nel riassumere, creati apposta per raccontare una storia diversa da quella reale, ma si sa, ormai il giornalismo è morto e sepolto e certe testate non sono altro che l’estensione dei partiti politici che le supportano.

Il Tirreno di Livorno è l’unica testata che sembra riportare per bene la storia, ma non oggi, ne parlava già a luglio 2016, vediamo insieme i fatti:

Protestano le mamme del Melo «Quegli uomini non li vogliamo»

Livorno, manifestazione in municipio contro i cinque immigrati ospitati nella struttura comunale a Fabbricotti. Cartelloni e parole pesanti verso l’assessore al sociale Dhimgjini, alla fine intervengono i vigili urbani

«È una struttura nata per ospitare donne con bambini – affermano le mamme -, perché adesso vogliono usarla per altri scopi? Ci tocca vivere con degli uomini che non conosciamo»

Quella che vedete qui sotto è la struttura di cui stiamo parlando, è bella grande a quanto pare:

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All’interno, da quello che capisco, c’è un asilo comunale e degli uffici del CIAF oltre alla Casa famiglia per le mamme, ma la struttura non è piccola. Come spiegava difatti a luglio Il Tirreno:

…non c’è nessuna promiscuità di spazi, sono due ali divise: i minori hanno 2 camere proprie, 2 bagni e una cucina. Con loro ci sono alcuni operatori, inoltre c’è sempre la vigilanza.

Ma quanti e chi sono questi immigrati? La risposta viene sempre dal Tirreno:

Protestano da giorni queste ragazze madri contro l’arrivo di cinque migranti maschi nella loro struttura. «Sono minorenni», cerca di tranquillizarle l’assessore Dhimgjini ma loro non si placano.

L’assessore al sociale ha cercato di spiegare alle donne che «il Comune ha aderito a dei percorsi di accoglienza per minori non accompagnati, si tratta di un progetto sperimentale con la Regione, durerà circa un anno».

Insomma, nessuno è stato sfrattato, c’è una mamma con tre bambini che ha trovato da ridire in giugno con uno dei ragazzi arrivando alle mani (io ho contattato la Questura di Livorno per avere notizie in merito, ma non ho ricevuto purtroppo nessuna versione dei fatti oltre a quella riportata da Il Tirreno) e che non vuole più stare nella stessa struttura dove sta anche lui. Non è l’unica mamma al Melo, ce ne sono altre che sono rimaste, come ce ne sono altre nella struttura dove la mamma è stata trasferita. Sia chiaro, le immagini che vengono mostrate della nuova struttura sono terribili, gli spazi sono angusti, e le condizioni dell’immobile decisamente pessime. Evidentemente al Melo le cose erano messe meglio visto che negli articoli precedenti non si menziona mai una struttura fatiscente. La scelta di andare via è stata della mamma stessa, però, mamma che da sempre si è battuta contro la presenza dei cinque minorenni stranieri.

Titolare come se il Comune l’avesse sfrattata (quindi di fatto messa in mezzo ad una strada) senza spiegare nulla di quanto sopra non è fare giornalismo, ma solo cercare facile indignazione nei lettori, è politica, non ha nulla a che vedere con l’informazione.


Conclusioni personali

Una cosa che vorrei che tutti comprendeste è che questo genere di articoli oggi li troviamo su giornali di una fazione, ma un domani li troveremo su quelli dell’altra. I supporter politici, quelli a cui poco importa perché votate, basta che votate per noi, organizzano questo genere di polemiche mediatiche con grande esperienza. Lo fanno tutti, sia chiaro, ma sempre quando sono all’opposizione, quindi è ovvio che, dall’elezione di Renzi ad oggi, le testate che hanno diffuso più pseudoinformazione siano perlopiù di centro destra, destra ed estrema destra. Un domani che al potere tornassero gli altri la situazione si ribalterebbe, e io sarò ancora qui (e forse mi accuserete di essere fascista).

Questa è una cosa che ritengo davvero importante da capire, è sempre chi è all’opposizione che ha gioco nel far parlare di sé indirettamente, sfruttando questo genere di notizie. Chi è al potere non ha bisogno di farlo, sono al governo, rilasciano un comunicato stampa e lo pubblicano tutti (anche quando forse era meglio rivedere l’immagine scelta per il #fertilityday).

Butac, da sempre, non è qui a difendere questo o un altro governo, non me ne viene in tasca nulla, anzi, proprio per il modo che abbiamo di approcciare la notizia ci siamo inimicati qualsiasi editore italiano, risultiamo scomodi per tutti, perché sono consci che se possiamo andiamo a fare le pulci a chiunque.

Purtroppo so bene che chi è arrivato a leggere fino a qui è proprio chi non ha bisogno di sentirsi ripetere queste cose, già le sapete… gli altri si saranno fermati a “Per i più pigri”.

maicolengel at butac punto it