Si possono prevedere i terremoti?

terremoti

Si possono prevedere i terremoti?

Secondo alcuni sì, ma noi siamo andati a curiosare: indovinate un po’ cosa abbiamo scoperto…

Sì, esatto, avete indovinato!

Lo sapete che vi leggo nel pensiero, no?


La prima domanda che sorge spontanea è: perché solo dopo un evento sismico significativo saltano fuori coloro che sostengono di averlo previsto? Perché sempre dopo e mai prima?

Le risposte possono essere molteplici, ad esempio la più gettonata dice che esiste un reato che si chiama “procurato allarme“: se tu prevedi un terremoto ma sbagli e la popolazione si allarma senza motivo, organizza un esodo e simili, i Carabinieri potrebbero venire a prenderti per le orecchie. Quale quotidiano quindi se la sente di rischiare, dando voce a questi preveggenti dei terremoti? Molto meglio dare voce dopo, anche perché poi la gente ha un motivo in più per discuterne al bar o sui social, e magari comperare pure il giornale.

Un’altra risposta potrebbe essere che siccome i terremoti non si possono prevedere, è più facile post-vederli che pre-vederli. Come il Mago di Segrate!

Se infine consideriamo che il complottismo oggi è molto in voga, ecco che la voce del “io l’avevo detto ma nessuno mi ha ascoltato” gode di ampia eco. Ma sempre e solo il giorno dopo.

Le teorie di Raffaele Bendandi

Oggi andremo a fare le pulci a due signori, tali Stefano Calandra e Stefano Gagliardi che dichiarano di prevedere i terremoti in base agli allineamenti planetari, come è anche scritto sulla loro pagina Facebook a questo dedicata e ancora più specificatamente nel loro sito.

Questi signori basano il fulcro delle loro previsioni sugli allineamenti sia planetari che della Luna. Testualmente:

Abbiamo analizzato gli allineamenti planetari che hanno coinvolto l’asse Luna-Terra degli ultimi 100 anni. Dal terremoto di Avezzano (13/01/1915) ai giorni nostri, ho verificato se in concomitanza di ogni evento tellurico rilevante (superiore ai 5 gradi Richter) in Italia, vi fosse stata una qualche forma di attrazione gravitazionale tra i Pianeti in asse con il sistema Terra Luna, sì da “muovere” la crosta terrestre, nei punti dove magari c’era da tempo molta tensione e creare così l’evento tellurico.

In parole povere loro sostengono che se nella crosta terrestre c’è un punto critico in procinto di “scattare” creando il sisma, una leggera attrazione gravitazionale esercitata dall’insieme di più pianeti potrebbe innescare l’evento. Teoricamente è plausibile: non vi sono apparenti contraddizioni logiche. Ma cosa c’è di vero?

La paternità di questa teoria, per loro stessa ammissione, risale a Raffaele Bendandi che all’indomani del terremoto friulano del 1976 dichiarò di averlo previsto, ma che nessuno gli aveva dato ascolto: ricordo personalmente questo fatto perché TV e giornali gli dedicarono largo spazio. Ovviamente sempre dopo.

Purtroppo però, come Wikipedia ci ricorda, le teorie del Bendandi non furono mai validate dalla comunità scientifica né all’epoca (per mia personale memoria) né in seguito, e di questo c’è da chiedersi perché. Forse perché non eravamo in presenza di uno scienziato? O forse perché nel 1959 aveva dichiarato di avere scoperto un pianeta orbitante tra il sole e Mercurio a cui diede nome Faenza, la sua città natale? E dov’è oggi questo pianeta?

Qualche domanda

Dunque la prima domanda che ci poniamo è:

1 – Perché Calandra e Gagliardi hanno scelto di riprendere una teoria giacente invalidata da oltre quarant’anni? Ovvero: in questi quattro decenni cosa è cambiato al punto tale da riproporla?

Poi ne sopraggiunge subito una seconda: Bendandi non era né sismologo, né geologo, né fisico, né astronomo, cioè non aveva nessun titolo di studio eccetto la quinta elementare, dopo la quale si specializzò in disegno tecnico.

2 – Perché quindi Stefano Calandra e Stefano Gagliardi lo chiamano sismologo? Ignorano la storia oppure cercano avallo scientifico? 

I due Stefano citati (S&S) sostengono di avere personalmente verificato che a ogni scossa importante alcuni pianeti, tra cui sempre Giove o Saturno, erano in allineamento con la nostra Luna, questa sempre sopra le nostre teste, ovvero qa1centrata sopra una porzione di superficie terrestre compresa tra i meridiani -15° e +15° e con un’altezza ottica sull’orizzonte con angolatura compresa tra 10° e 70°. Pubblicano anche la zona della superficie terrestre corrispondente (vedi immagine a lato) che chiamano quadrante QA1. E quando la Luna non era sopra questo quadrante, durante i sisma, era esattamente agli antipodi nell’Oceano Pacifico a ovest della Nuova Zelanda, sul quadrante che chiamano QA2. Ma per loro stessa definizione i due Stefano sono “astronomi dilettanti”, avrebbero dunque bisogno di un’autorità in materia che possa avallare le loro teorie. E come abbiamo visto nemmeno Bendandi lo era, tanto che Wikipedia lo definisce “pseudoscienziato”.

Subito un altra domanda:

3 – Perché sempre o Giove o Saturno?

Essi sono i due pianeti più grandi del sistema solare, ma non quelli che incidono gravitazionalmente di più sulla Terra. Forse i nostri amici astronomi dilettanti non sanno che mediamente qua si risente più della gravità di Venere che non quella del pianeta dagli anelli (vedi tabella sotto). Per cui è la coppia Giove-Venere la più “forte” sulla Terra da un punto di vista gravitazionale. Sorge il dubbio che questi signori non sappiano di cosa stiano parlando!

Ora subentra subito un’ulteriore curiosa domanda: quando la Luna è nel quadrante QA1, cioè da noi, è plausibile una sua forza attrattiva sul suolo terrestre. Ma quando è agli antipodi tale forza dovrebbe essere (in Italia) inversamente attrattiva (cioè verso il centro della Terra) perché la gravità lunare agli antipodi si va a sommare a quella della Terra, e non più a sottrarsi.

L’impressione è che ci si sia lasciati abbagliare dagli effetti di alta marea che la Luna esercita sia sui mari sottostanti, che agli antipodi. In queste due zone avremo sì la tendenza dell’alta marea, ma questo nulla c’entra con i movimenti tettonici. Semplicemente perché se l’alta marea con la Luna alta è prevalentemente dovuta alla sua attrazione gravitazionale, agli antipodi l’alta marea è causata dal decentramento del centro di massa Terra-Luna.

Orbene:

4 – Perché si è presa in considerazione anche la Luna in QA2, ovvero agli antipodi, se là il suo effetto non influisce in QA1?

Aspettiamo una risposta da chi ne sa più di noi, noi non l’abbiamo capito.

La nutrita e dettagliata spiegazione tecnica continua con questa affermazione:

Durante l’allineamento pianeti-Luna-Terra, passano anche alcuni giorni perchè i pianeti si disallineino. In questo periodo si è osservato che si realizzano delle scie sismiche In Italia con picchi sismici in corrispondenza della Luna.

Subentra pertanto un altra domanda d’ufficio:

5 – Nel corso di questi allineamenti pianeti-Luna-Terra quest’ultima ruota sul suo asse e la Luna transita anche sopra Asia e Americhe: perché il sisma dovrebbe accadere sempre e solo in Italia?

Calandra e Gagliardi dovrebbero spiegarci con quali criteri si determinerebbero le future faglie e perché interesserebbero solo l’Italia. Cosa impedisce a questi allineamenti di aprire faglie in California o in Giappone, in Cile o in Asia Minore?

Vi confessiamo che l’odore di… fuffa inconsistenza logica è in aumento. Ma procediamo con ordine:

Come funziona in pratica che l’allineamento planetario causa il sisma.
Quando si allineano a “X” due linee di pianeti, in pratica la forza di gravità F dei medesimi agisce sulla Terra come attrattore. Cioè come se – parlando in modo semplice per rendere l’idea – noi “tirassimo” con le dita un vestito da due lembi laterali: tirandolo il vestito si “stira” e forma delle pieghe in corrispondenza dei punti di “tiraggio”. Poi, è come se arrivasse una terza mano che desse un pizzicotto in uno dei due punti di tiraggio o anche in un terzo punto, con le dita, così da rompere il vestito. Ossia, arriva la Luna che dà quel “pizzicotto gravitazionale” che disallinea il tiraggio precedente, rischiando di “rompere” il vestito già sotto tensione, tirandolo anche dalla sua parte.

Quando all’inizio della pagina abbiamo cliccato su “chi è Stefano Calandra” (vedi anche sotto) abbiamo visto che è un diplomato al Liceo classico, laureato in Economia e commercio con master in Marketing e comunicazione: ci stupisce che a fronte di tanta cultura umanistica (liceo classico in primis) si scriva in un italiano da III elementare che più che un italiano è… itaglianese. Come c’è molto itaglianese in ciò che segue, dove Calandra sembra arrampicarsi sugli specchi:calandra-2

Pignolerie letterarie a parte, S&S ipotizzano che i pianeti allineati attraggano la crosta terrestre, poi arriva la Luna che da lo strappo finale. Il discorso potrebbe (teoricamente) filare con la Luna allo zenith sopra la testa, ma non funziona con la Luna al nadir. Chissà che spiegazione potrebbero darci?

Continuano:

E’ evidente – a mio umile parere – un EFFETTO GRAVITAZIONALE MULTIPLO generato dai pianeti in linea, per cui si genera una forza vettoriale in un’unico punto gravitazionale sulla crosta terrestre, non può essere una coincidenza evidentemente!

Soprassedendo ancora sul livello lessicale, questo non spiega in quale punto della crosta agisca la somma delle forze vettoriali gravitazionali.

6 – Che relazione c’è tra le forze gravitazionali in atto e il punto di faglia? Ovvero come si determina tale punto?

Anticipare che la prossima settimana è previsto un terremoto non serve a nulla se non si specifica dove questo avverrà. La seguente frase non risponde alla domanda:

Per cui, grazie alle osservazioni empiriche dei serie storiche di allineamenti planetari (la forza gravitazionale di Newton segue appunto la linea di intersezione dei pianeti in linea), sappiamo prevedere con certezza +- 6 ore quando accadrà in futuro un terremoto nel Quadrante Alfa QA1 di riferimento.

Ora il quadrante si chiama Alfa QA1… Chissà perché? Forse suona… più “scientifico”… Comunque il quadrante citato copre l’Europa del sud e l’Africa del nord: non serve a nulla sapere questa informazione perché è troppo vaga e mica si può far evacuare un’area di tali dimensioni. E poi: di quale intensità? Mg 4 è molto diversa da Mg 6 che è 1000 volte più energetica, così come quest’ultima è molto diversa dalla Mg 8, a sua volta 1000 volte più energetica della 6.

Su questa domanda tentano una risposta come segue:

Seguendo la stessa legge, si potrà determinare anche la forza (F)-soglia generata dall’allineamento planetario, oltre la quale la crosta terrestre entra in crisi, si rompe e crea l’evento tellurico. Materia questa per gli astronomi professionisti, il poter determinare per ogni allineamento riscontrato, la distanza (r) tra i vari pianeti: essendo nota la massa dei vari pianeti in linea, si determinerà quindi la forza (F) di Newtonsoglia, oltre la quale con certezza sono avvenuti i terremoti.
Sarà possibile anche determinare il conseguente grado Richter del terremoto, in corrispondenza della forza (F) generata. Infatti si può calcolare il coefficiente medio k di tutti gli allineamenti planetari riscontrati negli ultimi 100 anni M(F/R) = k dove:
M è la media;
F è la forza gravitazionale di Newton;
R è il grado Richter del terremoto, noto perchè riportato dalle cronache;
k è il coefficiente medio che, messo a denominatore con F per ogni allineamento empirico riscontrato, dà il grado Richter atteso per quel terremoto.
E’ in corso – attualmente – il calcolo della formula corretta.

Materia per astronomi professionisti? Ma che dicono? Calcolare le forze gravitazionali empiriche non è impossibile: l’ho fatto persino io… E poi che c’entrano gli astronomi? Se si tratta di faglie con eventi tellurici sarà competenza di geologi o sismologi. Insomma: si parla di cose di cui non si hanno a quanto pare le dovute competenze: che si fa? Quando non si sa più che dire si passa la patata bollente ai professionisti?

calandra-3

È davvero simpatico il paragone tra Calandra e un ricercatore CNR/INGV. Chissà se il nostro amico Stefano da grande vorrà diventare uno scienziato? E chissà se i sismologi professionisti, in caso di grave allerta, mollano tutto per passare il pomeriggio in la famiglia?


Tornando a noi e alle spiegazioni di S&S, c’è una castroneria logica pazzesca: come si può dimostrare una teoria basandosi sulla teoria stessa? Hanno preso la magnitudo dei vari eventi sismici, hanno fatto il rapporto con la forza gravitazionale il cui quoziente moltiplicato per la “media” (M) (quale media? Cos’è?) e questo dovrebbe dare un presunto coefficiente?

Pensate un po’ se alla vostra prof di matematica delle medie avreste dimostrato il teorema di Pitagora semplicemente dicendogli che siccome 16+9 fa 25 esso funziona! Rimandati a… marzo!

E come la mettiamo sotto l’aspetto dimensionale? M (la misteriosa media) non sappiamo cosa sia, mentre il rapporto F/R è una forza diviso una Magnitudo. Ma la Magnitudo è adimensionale! Possiamo però trasformarla in una lavoro, per esempio in Kwh o in Joule poichè per ogni grado di M conosciamo quanti Joule corrispondono. Un rapporto tra N/J (ovvero N/N*m) darebbe 1/m che moltiplicato per un “ignoto M” dovrebbe dare K.

Il mio prof di fisica avrebbe detto: “Queste cosa sono? Noccioline? Ceci? Joule o Calorie?”

Non si sa! E non è così che funziona la fisica, vero prof?

Prevedere terremoti ma non prevedere dove

Sintetizzando, S&S ipotizzano una correlazione tra elevazione del pianeta sull’orizzonte e luogo del sisma, salvo però poi dire:

Ma, nello stesso tempo, la legge di Newton e le osservazioni empiriche degli allineamenti non possono darci risposte sul dove esattamente (Comune o provincia) capiteranno questi terremoti all’interno del Quadrante Alfa.

Poiché essi dividono l’Italia in tre zone, torniamo alla domanda di prima: com’è possibile salvare migliaia di vite umane annunciando “terremoto presumibile al sud Italia alle 22 +/- 6 ore”? Decine di milioni di italiani dovrebbero evacuare? E se fosse la mattina di un giorno feriale al nord? Mezza produzione nazionale ferma per… cosa? Solo perché un pianeta si allinea con un altro e poi arriva la Luna?

Un tipico sisma italiano importante colpisce indicativamente un’area di 10-30 km di raggio cioè da 300 a 3.000 kmq: non si può evacuare 1/3 dell’Italia.

E poi arriva un altra chicca su dove sarà il sisma:

Questa è materia dei geologi, che dovrebbero tramite i loro studi verificare dove, in quel giorno e ora, la faglia è in “zona di rotura”.

Trascurando l’ortografia (ginnasio… laurea… master… ma a cosa sono serviti?) non si può esporre una calandra01teoria demandando competenze e calcoli ad altri. Questa è fisica del cavolo. Anch’io posso predire la fine della Terra salvo poi demandare ai geologi o agli astronomi la conta dei giorni. Se non fosse che poi questi signori ricercatori mi manderebbero in un famoso luogo a tutti ben noto.

No, non ci siamo! Questa non è una teoria valida e forse nemmeno una teoria. Solo una delle tante (lecite) ipotesi. Però così stando non si possono emanare bollettini sismici facendo credere che dietro a questa teoria ci sia della sostanza.

Che sia un istituto di ricerca a emettere le dovute comunicazioni, se possibile.

Tuttavia sto iniziando ad interagire con i teorici dei cd. “Precursori sismici”, ossia di quei cultori della materia che sono riusciti a misurare l’intensita dei campi magnetici in aumento proprio nelle zone in cui la crosta terrestre è in situazione di crisi di resistenza, per cui manca poco perchè, con l’allineamento planetario, si crei la rottura.

Non c’è nessuna prova scientifica dimostrata che stabilisca un rapporto tra campo elettromagnetico e sisma. Sì, è vero, esistono dei precursori sismici ma questi, oggi 2016, non sono altro che oggetti di studio senza nessuna correlazione dimostrata tra essi e la scossa tellurica.

Anche il CNR (si veda quanto riportato all’inizio della presente pagina dal CNR) potrebbe utilizzare la teoria di cui stiamo trattando per completare le proprie ricerche di previsione dei terremoti, per salvare migliaia di vite!

Purtroppo ahiloro il CNR è stato chiaro: sono gli stessi S&S che sulla loro pagina di Facebook, la stessa in cui emettono i loro “bollettini sismici”, ci dicono:

Abbiamo proposto una cooperazione in tal senso sua al CNR sia all’INGV, ma come vi avevo scritto in un post di qualche settimana fa, ci hanno messo in spam della loro casella e-mail ed uno dei loro ricercatori anche minacciato di denunciarci per procurato allarme. Quindi direi di lasciar perdere…

Beh… senza voler infierire, una teoria così… scassata, senza un minimo di calcoli e dimostrazioni, non poteva ambire a qualcosa di meglio. Sembra che il dilettantismo straripi.

Ma quanto influisce la gravità di un pianeta sulla Terra?

Ci siamo presi la briga di andare a curiosare tra i numeri.

Questa tabella riassume le distanze minime e massime tra il nostro pianeta e gli altri, giusto per sapere qual è la loro influenza gravitazionale (che dipende dalla massa del pianeta e dal quadrato della distanza intercorsa). Abbiamo anche inserito il Sole e la Luna, poi vedremo perché, e, a puro titolo di paragone, la Stazione Spaziale Orbitante (ISS) e un Airbus A380 al decollo a 100 m. di quota.

distanze-e-gravitazione

Considerata la media della gravità questa è la classifica.attrazioni2

Notiamo come la somma di tutti i pianeti (e non solo) evidenziata in rosso come in un unico super allineamento, pari a 0,4 μN cioè 0,4 milionesimi di Newton, sia di gran lunga inferiore a quella della sola Luna (48,3 μN). E che se a tale somma planetaria aggiungessimo pure quella della Luna (48,7 μN) saremmo distantissimi da quella del solo Sole che è di 8,81 mN cioè 8.810 μN cioè oltre 180 volte superiore.

Ecco quindi la domanda numero 7:

7 – Perché i nostri S&S non tengono conto dell’elemento gravitazionale che più influirebbe sulle loro teorie, ovvero il Sole?

Sembra un paradosso: a cosa serve sapere cosa fa chi numericamente non conta pressoché nulla? Avrebbe senso privarsi di un caffè (e di uno soltanto) per risparmiare al fine di comperare la casa nuova, e poi andare a giocare al casinò?

Per i meno fisici, tanto per dare un elemento di paragone facilmente misurabile, aggiungiamo che quando state ritti e fermi in piedi (sulla Terra, a livello del mare e a 45° di latitudine – perdonate la pignoleria ma il mio ex prof di fisica mi bacerebbe), sulle vostre gambe agisce una forza in newton (dovuta alla gravità terrestre) pari al vostro peso in kg moltiplicato per 9.8. Se la vostra bilancia dice che siete 100 kg dovrete confrontarvi con una forza peso di 980 N, mentre se pesate 60 kg la forza di attrazione gravitazionale sarà di 588 N e così via. Un litro di acqua, ovvero 1 kg, subirà una forza poco più di 9.8 N (dipende poi dalla bottiglia) mentre una goccia d’acqua (pari a circa 50 mg) subirà una forza di 0,49 mN pari a 490 μN. Questo significa che detta goccia è attratta dalla Terra con una forza di 17 volte inferiore a quella che il Sole esercita sulla Terra: pensate quindi al peso sulla vostra mano di una goccia d’acqua e moltiplicate x 17.

Tutto questo per sottolineare le debolissime forze attribuite dai corpi orbitanti, talmente deboli per i pianeti da essere a nostro dire ininfluenti anche se sommate tutte assieme rispetto al Sole. Dalla tabella sopra risulta più gravitazionalmente attrattivo un Airbus A380 a pieno carico a 100 metri che non Marte, Mercurio, Urano e Nettuno dalla Terra.

E una media nevicata su un territorio montano? Quanti milioni di kg possono gravare su una zona di 40×40 km con 50 cm di neve fresca? Considerato per questo spessore un valore medio del suo peso specifico pari a 120 kg/mc avremo 96 mld di kg che a 5 km da una ipotetica futura faglia inciderebbero gravitazionalmente circa 0,25 μN: quasi come Giove! Per dovere di precisione diciamo che se ipotizziamo la faglia come un singolo punto, solo il centro dell’area nevosa sarà a 5 km mentre la periferia si distanzierà sempre più dall’ipocentro. Se però consideriamo la faglia come una linea (e non puntiforme) o più propriamente come un’area, i conti esatti andrebbero effettuati sull’effetiva dimensionalità di quest’ultima. Tuttavia il nostro vuol essere solo un conteggio empirico e indicativo di quali forze terrestri potrebbero incidere gravitazionalmente, oltre a quelle extra terrestri.

Adesso appare un po’ più chiaro il motivo per cui il mondo scientifico non ha mai avvalorato queste ipotesi. Le forze gravitazionali dei pianeti rimangono sì sotto esame, ma in base a questo pretendere di emettere bollettini sismici senza esibire un calcolo ci sembra decisamente presuntuoso.

E non capiamo nemmeno perché una persona che vanta un simile curriculum si sia buttata in ambito scientifico in maniera così criticabile e improvvisata. Sembra quasi che si abbia a che fare con persone completamente sprovvedute e scarsamente scolarizzate (a giudicare da come scrive rispondendo su Facebook – vedi sopra) e non un super uomo che vanta simili CV.

cv

Ma soprattutto che risponde sui social con un’arroganza come se tutto gli fosse dovuto, paragonandosi addirittura a un ricercatore dell’INGV o del CNR.

Che ci siamo imbattuti in un super millantatore da premio Nobel? Oppure in un laureato dalle forti lacune culturali, e che manco sa scrivere? Chissà cosa ha scritto nella tesi?

La mia personale opinione è che chi ostenta lo fa perchè non ha nulla da esibire, mentre chi nasconde è perché ha troppo da esibire. Come dire: si dice sempre il contrario di quello che si è o di quello che si fa.

Per il resto giudicate voi. La discussione è aperta!

Lola Fox

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