Siete continuamente manipolati

Non abbiamo dubbi, il problema è: chi manipola chi?

A fare i blogger senza avere le spalle coperte dai poteri forti l’unica cosa che si ottiene sono querele per diffamazione, come quelle fatte contro di noi da Martina d’Orazio e Riccardo Palleschi, entrambi per lo stesso identico articolo di un anno fa. Le querele faranno il loro percorso (e se volete aiutare nel pagare le spese legali siete sempre i benvenuti), nel frattempo nuove dichiarazioni sono state rilasciate dalla dottoressa, sempre ai microfoni di Radio Radio (ma contiamo di vederla anche ospite su alcuni noti canali del digitale terrestre).

Titolo del servizio di RR:

Psichiatra in diretta da Stoccolma stronca il modello italiano “Siete continuamente manipolati”

Noi saremmo pure d’accordo con quel titolo, il problema è quando cominciamo a chiederci chi manipola chi.

Vi riportiamo da Radio Radio le sue parole:

La domanda è: cosa è accaduto in Svezia? Pur senza senza campagna vaccinale gli svedesi si sono vaccinati al 67%. Se andiamo a vedere il numero dei contagi la Svezia è sotto l’Italia nonostante sia tutto aperto. Si morirà allora di più? Il grafico degli ultimi due mesi mostra che per numero di morti per milione di abitanti l’Italia è al 25esimo posto, la Svezia invece al 55esimo. La Svezia nonostante non ci siano state misure restrittive rimane al di sotto dell’Italia sia come persone che si contagiano sia che muoiono. L’Italia comunque ha più contagi e più mortalità anche dell’India. L’andamento dei morti in Svezia mostra due ondate e poi un andamento che è andato a scendere e l’ultima ondata non c’è mai stata

Quanto sopra è stato detto dalla dottoressa D’Orazio e trasmesso da Radio Radio il 12 novembre. Giusto per curiosità, quello stesso giorno il Financial Times riportava un articolo dove venivano riprese dichiarazioni di Tegnell, l’epidemiologo di Stato svedese.

Tegnell ovviamente difende il proprio operato, anche se in Svezia le critiche sono tutt’ora in corso e c’è un’indagine che si concluderà non prima dell’anno prossimo su cosa sia stato fatto di sbagliato nel Paese scandinavo.

L’articolo, oltre a riportare le sue parole, analizzava anche i numeri della pandemia in quel momento.

Cosa ha raccontato al FT?

Ha sottolineato che “la Svezia ha chiuso enormemente” nonostante la mancanza di un blocco formale. Ha avuto strade vuote per gran parte del 2020 e quasi nessun caso di influenza e altre malattie respiratorie poiché le persone lavoravano da casa ed evitavano viaggi e contatti sociali, ha affermato.

Ma come? La dottoressa D’Orazio su Radio Radio sostiene che la vita è continuata come prima e che la gente era per strada e viveva senza problemi. Forse Tegnell e D’Orazio dovrebbero parlarne tra loro, perché è evidente che vivano in due Svezie differenti.

Sempre il FT nella sua analisi del 12 novembre rilevava che:

L’attuale tasso di infezione della Svezia è inferiore a gran parte dell’Europa centrale e orientale, ma superiore a Francia, Spagna e Italia. Tegnell ha affermato che la Svezia tende ad avere una ripresa nei casi più tardi rispetto ad altri e che crede fermamente che il recente aumento continuerà nei prossimi mesi.

Ma come? La dottoressa D’Orazio ha appena detto che l’ultima ondata non c’è mai stata, che cosa stanno dicendo quando parlano di aumento dei casi sul Financial Times? Anche qui ci viene da pensare che siamo di fronte a due Svezie differenti.

Giusto per completezza di dati, in Svezia la mortalità per la pandemia è stata di 146 morti circa ogni 100mila persone, in Norvegia non si arriva a 20 morti ogni 100mila. In Finlandia siamo a 21 persone, in Danimarca a 47. Questo dato da solo dovrebbe farci capire che c’è qualcosa che non va nel racconto di Radio Radio.

Nella classifica dei morti per milioni di abitanti è verissimo che l’Italia è al 25esimo posto, e sono sicuro che la Svezia fosse in 55 posizione il 12 novembre (oggi è al 54). Ma non è con l’Italia che si devono fare paragoni, bensì con Paesi che abbiano una situazione demografica e culturale simile, appunto Norvegia, Finlandia e Danimarca. Ecco, oggi (mentre scrivo è il 15 novembre) le posizioni in classifica di questi tre sono rispettivamente Danimarca 117, Finlandia 135, Norvegia 146. La Svezia rispetto ai tre Paesi a lei più vicini ha avuto una mortalità per milione di abitanti elevatissima. Che senso ha fare il paragone con l’Italia?

Purtroppo dall’analisi del FT la situazione in Italia è variata, e i numeri stanno salendo, ma senza che le terapie intensive siano per il momento sotto stress, grazie a vaccini e al distanziamento sociale, che checché ne dicano i No Green pass buona parte del Paese sta ancora rispettando.

Esistono ora ottime risorse da monitorare per avere un chiaro quadro della situazione, abbiamo trovato molto ben fatta la dashboard di Reuters che suggeriamo a tutti.

Tutto quanto detto sopra non significa che l’Italia abbia fatto tutto bene, ci sono stati tanti errori anche qui da noi, il primo e più importante è quello di aver permesso a chiunque di parlare di pandemia senza introdurre sanzioni per chi contribuiva alla disinformazione, dando voce a soggetti che nulla avevano a che fare con l’emergenza sanitaria ma erano solo in cerca di visibilità.

Non crediamo sia necessario aggiungere altro.

La redazione di BUTAC

redazione at butac punto it

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