Silvia Sardone e il NutriScore

A me piace molto che ci preoccupiamo di difendere il prodotto nazionale, sono un commerciante e vendo per lo più prodotti fatti in Italia, anzi a essere precisi molti fatti direttamente a Bologna, disegnati dalle mie mani. Quindi ben venga la difesa del prodotto nazionale di cui andiamo fieri, che si tratti di moda, alimentari o gioielli poco cambia, giusto?

Però bisogna cercare di essere corretti quando si fa questo gioco: evitare facili sensazionalismi, ma più che altro evitare di disinformare sostenendo cose che non sono come vengono raccontate. Del semaforo degli alimenti noi su BUTAC avevamo già parlato, cercando di spiegarvi le cose al meglio. Ma è evidente che pochi cerchino di approfondire la questione. Il sensazionalismo e la disinformazione la fanno da padroni in quest’epoca di Information Disorder.

Mi è saltato all’occhio un video fatto da Silvia Sardone, deputata europea per la Lega. Sardone è in un supermercato francese, e ci mostra diversi prodotti italiani con punteggio NutriScore basso e prodotti francesi con punteggio NutriScore alto.

Il gioco è di quelli che piacciono molto agli artisti della disinformazione: prendo del prosciutto stagionato e lo paragono a qualcosa di completamente diverso. Per capirci, i due prodotti iniziali sono il prosciutto di Parma e un arrosto di vitello con legumi, che senso ha paragonarli? Nessuno, solo il fatto che uno ha punteggio D (il prosciutto) l’altro ha A (il vitello). Evidentemente a Sardone e alla Lega non interessa tutelare anche la salute dei propri cittadini, ma solo i profitti delle aziende che stanno lottando per evitare il NutriScore.

Il video procede con altri esempi, tutti a mio avviso abbastanza inutili perché non vengono mai presi due prodotti uguali per tipologia, ma sempre prodotti differenti tra loro: una pizza con prosciutto cotto e una ricotta non sono paragonabili fra loro. E andrebbero visti i contenuti di sale e grassi, non mostrata solo l’etichetta NUtriScore. Perché è su quegli ingredienti che si basa il punteggio assegnato.

Punteggio che se prendessimo prosciutto spagnolo stagionato sarebbe uguale al prosciutto italiano stagionato, perché nessuno sta attaccando il prodotto italiano, o spagnolo, si sta solo cercando di tutelare meglio la salute dei cittadini.

Ma Silvia Sardone sta facendo un gioco già denunciato dal presidente del Programma nazionale per la nutrizione e la salute francese, Serge Hercberg, che a maggio 2019 riportava:

…screditare e cercare di destabilizzare il Nutri-Score fa gioco alle aziende che rifiutano il Nutri-Score e combattono a livello europeo per silurarlo

Esiste un sito italiano che vi mostra tanti prodotti (di varia provenienza) e vi mostra i nustriscore per comprendere meglio su cosa si basi il punteggio, basterebbe farci un giro per comprendere che nessuno ce l’ha con i prodotti italiani. Qui sotto, senza dirvi di che prodotti si tratta potete vedere due etichette, una con punteggio D e una A, e a fianco i motivi dei diversi tipi di punteggio. Contenuto (per 100 grammi di prodotto) di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale.

Sopra certe soglie scatta l’abbassamento di categoria. Questo non significa affatto che il prodotto sia cattivo, o sia fatto male, ma solo che non è salutare mangiarne troppo spesso e che, nel caso si abbiano problemi di vario genere, forse, sarebbe meglio evitarlo. Non capire e non spiegare queste cose ai propri follower è disinformare. Vedere persone con lauti stipendi pagati dalle tasse di tutti comportarsi così per me è molto deprimente.

Ma è evidente che a certi politici non importa affatto informare i cittadini, solo indignarli. Io dovrei stare zitto, visto che sono decisamente sovrappeso, ma ritengo che la tutela della salute dei propri cittadini sia molto più importante che la difesa di quelle aziende che se ne infischiano della questione per puro interesse economico.

maicolengel at butac punto it
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