Simone Pillon e la disinformazione fatta bene

ARTICOLO AGGIORNATO ALLE 9:19 del 10/09/2020

Mi avete segnalato un video di Simone Pillon (che ricordo, ogni volta che apre bocca lo paghiamo tutti con le nostre tasse). Video che lo stesso Pillon ha intitolato:

Come nascono le Fake News sul Covid19

Dura solo due minuti, ed è stato pubblicato il 30 agosto 2020. Il senatore Pillon ci racconta una storia che gli è accaduta in prima persona. Il video inizia con una precisazione di data, Pillon spiega che quanto ci sta raccontando parte da una telefonata che ha ricevuto il martedì sera precedente (25 agosto 2020). Il senatore, ci racconta, era a cena al Centro Vacanze Isuledda di Arzachena, quando d’improvviso ha ricevuto una telefonata da un cugino bresciano che con un messaggino allarmato gli chiede se stiano fuggendo da dove si trovano. Pillon ci racconta che subito è andato a cercare ulteriori info sull’allarme del cugino, e sostiene che su Il Messaggero ci fosse un articolo che segnalava 63 casi di positivi al tampone per Sars-Cov2 al Centro Vacanze Isuledda. Faccio il debunker, cerco l’articolo a cui fa riferimento Pillon. Invece sul Messaggero del 25 agosto appare un pezzo che titola:

Covid in Sardegna, contagi in un campeggio: 150 tamponi sui dipendenti

Che racconta:

Tamponi a 150 dipendenti di un camping in Sardegna dopo quattro casi di contagio da Covid accertati fra gli ospiti.

Non si fa cenno a 63 casi accertati, che invece vengono citati in altri articoli dove però si parla del Billionaire, non di Isuledda. Anche se (dietro paywall) il 26 agosto il Messaggero sembra parlare, in articolo ora modificato, di 61 casi:


La confusione, a mio avviso è tra i casi del Billionaire e quelli di Isuledda. Può essere che i relativi articoli siano nel frattempo fatti sparire. Ma il video di Pillon è del 30 e lui insiste, la notizia lui l’ha letta solo così (e questo dovrebbe metterci sull’attenti su come certa gente non sia capace di leggere in maniera corretta gli articoli dei giornali). Il 26 agosto Ansa riprende la notizia che avevamo trovato sul Messaggero il 25 agosto, e lo fa prima parlando del Billionaire, poi di Isuledda, specificando:

…l’allarme Covid si va estendendo anche alle strutture ricettive: a Cannigione, nel territorio di Arzachena, al camping Isuledda ci sono quasi 2 mila persone con il fiato sospeso. Dopo 4 casi accertati fra gli ospiti, l’Ats ha eseguito i tamponi su circa 150 dipendenti della struttura. Se i risultati saranno preoccupanti i controlli molecolari saranno estesi anche ai vacanzieri alloggiati in tende, camper e bungalow.

Pillon, sempre pagato dalle nostre tasse, ci racconta nel frattempo che la cena gli è andata di traverso, e che (evidentemente per merito del suo status di VIP) chiama il prefetto che lo tranquillizza, non è chiaro su cosa visto che Ansa non ha scritto articoli dove vengono accertati 63 contagi al centro vacanze, ma comunque 4 casi accertati di ospiti positivi ci sono. Pillon nel suo video del 30 agosto (sempre girato da Isuledda) ci racconta che lui il 26 sarebbe dovuto andare a Roma e che quindi voleva sapere se poteva farlo o doveva ritenersi confinato. Pillon non è uno scemo, sa benissimo che è lui stesso a dover aver presente se ha avuto contatti coi 4 (altri dicono 3) ospiti della struttura che sono risultati positivi al Sars-Cov-2. Ma questo evita di raccontarlo ai tanti che lo seguono convinti sia persona degna di fiducia.

Pillon insiste, e sostiene che il giorno dopo la Repubblica abbia identificato Isuledda come zona focolaio, ma basta verificare anche questa sua affermazione, un articolo del 27 agosto infatti riporta:

In attesa di avere un quadro più chiaro sull’esito dei test, arriva una buona notizia dal camping Isuledda, che ospita circa 1.800 persone: sono negativi i tamponi fatti a 90 lavoratori del villaggio turistico. L’esame si era reso necessario dopo i tre casi di contagio rilevati la scorsa settimana tra i clienti. “Grande soddisfazione per questa notizia che aspettavamo con ansia – dice il sindaco del Comune di Arzachena, Roberto Ragnedda – a conferma che, laddove si rispettano le regole e i protocolli, si può fare vacanza in serenità”.

Non ce la faccio ad aggiungere altro. Sia chiaro, non difendo il giornalismo italiano, che fa spesso e volentieri pena, ma nemmeno chi, senza una fonte che sia una sostiene cose che una volta verificate si rivelano personali invenzioni narrative o fatti già smentiti da successivi articoli di giornale.

maicolengel at butac punto it
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