L’auto nel lago e i soccorritori senza green pass

Una notizia (?) che arriva da Brescia

Ci avete segnalato una notizia che perlomeno si discosta un po’ da quelle legate strettamente alla pandemia, e quindi mi ci sono fiondato a pesce. Titolava Fanpage il 2 settembre 2021:

Auto finisce nel lago, ma i soccorritori non possono salire sull’elicottero: non hanno il green pass

Oltre due ore di attesa a Campione del Garda (Brescia) per recuperare un’auto finita nel Lago: i soccorritori della Protezione Civile di Trento infatti hanno raggiunto il posto con l’auto e non con l’elicottero perché sprovvisti di green pass. In Trentino, la certificazione verde è obbligatoria per salire a bordo di un aereo.

Chiunque legga quanto sopra si convince che un auto sia stata vista inabissarsi e che quindi siano stati chiamati soccorsi che sono arrivati con due ore di ritardo, leggendo l’articolo si scopre che la macchina era vuota e che l’allarme per eventuali vittime era infondato. Dov’è la notizia? Il problema è tutto nell’uso di un certo tipo di sensazionalismo giornalistico, sfruttato anche da RaiNews per la stessa narrazione:

Sommozzatori. Senza Green pass saltano i soccorsi in elicottero

Dal 21 agosto in Trentino il personale sugli elicotteri di emergenza deve avere il Green pass. Il caso di sette sommozzatori senza vaccino né tampone

Solo le testate locali hanno raccontato la vicenda un po’ meglio, lasciando comunque dei titoli acchiappalettori, senza però scadere nella polemica sul greenpass, come nel caso di Brescia Today:

Il mistero dell’auto (vuota) ripescata dalle acque del lago

Insolita passeggiata sul lungolago per un gruppo di ragazzi, che si sono accorti dell’auto sottacqua. Subito l’allarme.

I fatti risalgono a domenica 29 agosto, come racconta Brescia Oggi:

Durante il tragitto dal centro del paese al nuovo attracco dei battelli di linea posto all’estremità sud del lungolago, l’addetto di Navigarda ha scorto nel lago la sagoma di un’automobile sommersa nel lago e rovesciata sul fianco. Il timore è che nell’abitacolo della Alfa 147 ci potesse essere qualcuno, dei cadaveri. Ma non se è trovata traccia. Per primo un sub locale si era già immerso nel lago sul luogo del ritrovamento, profondo circa qualche metro, osservando che all’interno non c’erano corpi.

L’unica cosa degna di nota è questa, riportata da RaiNews:

Il dirigente provinciale della Protezione civile trentina Raffaele De Col spiega che il green pass sull’elicottero serve a tutelare il personale sanitario in azione e le persone soccorse.
Su 18 componenti il nucleo dei sommozzatori, sette non hanno il Green pass. Non hanno fatto la vaccinazione ma non intendono fare nemmeno il tampone che permetterebbe di avere il certificato e dunque di svolgere il loro lavoro di soccorritori con la celerità permessa dall’utilizzo dell’elicottero.

Questo la dice lunga sulla pessima informazione che viene data da giornali e istituzioni riguardo le vaccinazioni. Ma dare a intendere che siano stati ritardati dei soccorsi per colpa del green pass perdonatemi il francesismo ma è da stronzi patentati.

Oltretutto la conclusione del “mistero” è del 1 settembre, ma ovviamente a Fanpage interessava poco riportarla, per fortuna l’ha fatto Brescia Oggi:

È un mantovano di 45 anni il conducente dell’Alfa 147 grigia intestata ad una concessionaria di vendita e noleggio auto cremonese: si era addormentato a bordo dell’auto a fianco del lungolago. Senza aver tirato il freno a mano e senza accorgersi di nulla, è precipitato in acqua con la vettura. Uscito poi dall’abitacolo e risalito incolume sulla terraferma, l’uomo non ha però provveduto ad avvisare nessuno, allontanandosi dal luogo dell’accaduto…

…Fino a dopo l’ora di cena, quando la carcassa dell’auto è stata recuperata per mezzo di una gru e le ricerche congiunte di eventuali vittime nel lago da parte dei Volontari del Garda e dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trento avevano fortunatamente dato esito negativo. Scampato il pericolo, il conducente dell’auto non l’ha in ogni caso passata liscia: è stato denunciato per inquinamento ambientale.

Onestamente oltre all’inquinamento ambientale conto che al 45enne siano stati anche messi in conto il volo dell’elicottero e la quota di stipendio di ogni persona coinvolta nell’incidente. Perché sarebbe bastato che il caro signore andasse a denunciare l’avvenuto per permettere il recupero dell’auto con comodo senza nessun ulteriore intervento o preoccupazione. Curioso che nessuno dei giornali si preoccupi di sapere anche questo. I soldi spesi per l’intervento dell’elisoccorso vengono dalle tasse di tutti, chi se ne infischia va punito non solo per l’inquinamento ambientale.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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