Social media e Protezione Civile

Pochissime righe per raccontare una cosa che ritengo non possa passare inosservata. Nella giornata di venerdì 20 marzo mentre scorro la mia bacheca Facebook trovo un post di una giornalista, amica virtuale che stimo, che mostra uno screenshot tratto dalla pagina YouTube della nostra Protezione Civile.

Lo screenshot mostra la pagina Community interna al canale YouTube della Protezione Civile. Nella pagina da poco erano stati caricati due video, due di quei classici video che negli anni abbiamo dovuto trattare qui su BUTAC. Uno era questo:

L’altro era questo:

Si tratta di due video cari alla propaganda sovranista, non hanno motivo di stare sul canale della Protezione Civile. Ma qualcuno ce li ha caricati. Poi sono stati prontamente rimossi, probabilmente dopo che ho taggato la stessa Protezione Civile, e pertanto i loro media manager, in post su Facebook e Twitter.

 

 

L’amico e collega David Puente, da me taggato nel post su Facebook, ha prontamente fatto un articolo per Open come speravo, e sarebbe bello che anche altre testate chiedessero conto della questione. Tutti hanno il diritto ad avere le proprie opinioni, ma sfruttare account ufficiali governativi per diffonderle è sbagliato, su più livelli. In Italia abbiamo purtroppo una popolazione avanti con l’età, meno digitalizzata di altri Paesi. Il rischio che magari chi guarda e segue quel canale per informazioni importanti sul CoVid-19 vada in confusione c’è. Credo sia il caso di stare attenti a chi opera su siti istituzionali e come lo fa.

Per ora è tutto, in attesa di aggiornamenti.
maicolengel at butac punto it
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