Soldi sul parabrezza


La banconota sotto al parabrezza è una di quelle bufale che circolano da anni, più che bufala potremmo definirla leggenda urbana, perché qualcosa che non ha nessuna seria fonte e che per oltre un decennio continua a circolare non credo si possa definire altrimenti.
La storia è semplice: ci sarebbero dei criminali che metterebbero una banconota (falsa) sotto ai tergicristalli, in posizione tale per cui ce ne si accorgerebbe solo all’ultimo momento prima di mettere in moto, costringendo pertanto il guidatore, incuriosito dai soldi, a scendere dall’auto lasciando le chiavi dentro… e così ti fregano la macchina.
Denunce che testimoniano che la vicenda sia avvenuta almeno una volta in oltre dieci anni? Nessuna, in nessuna parte del mondo, eppure la foto con la banconota sotto al tergicristallo la vediamo con dollari, euro, valute di altri Paesi…
Perché la storia gira? Ma perché la disinformazione corre, specie in TV. Nel 2014 Karen Straughn, procuratore generale dell’ufficio per la difesa del consumatore, in televisione, avvertì della truffa, facendola tornare a girare. Ma ABC News riportava:

Karen Straughn, Maryland Assistant Attorney General – Consumer Protection, wants the public to be aware of it, as reported by ABC affiliate WJLA-TV in Washington. Straughn said an unknown resident, during a public information safety session in Baltimore County, informed her of one incident, but Straughn said she has not seen a police report about it.

Che tradotto:

Karen Straughn, procuratore generale del Maryland vuole che il pubblico sia a conoscenza (della truffa), come riportato dalla affiliata ABC WJLA-TV a Washington. Straughn ha detto che un residente sconosciuto, durante una sessione di sicurezza informativa pubblica nella contea di Baltimora, l’ha informata di un incidente, ma Straughn ha anche detto che non ha mai visto una relazione di polizia riguardante la vicenda.

Non so perché ma, a me, ricorda chi gira in TV a riportare della truffa dei numeri telefonici che se rispondi ti svuotano il conto. Un principio di precauzione sciocco, dato che non esiste una singola prova che la truffa esista, ma facciamola girare comunque che non si sa mai.
Come spiega ABC news sono molti più comuni i casi di finti tamponamenti, dove un complice del ladro ti tocca piano il paraurti posteriore, tu scendi per vedere il danno e il ladro salta sulla tua auto lasciandoti a piedi, ma chissà come mai di questi modus operandi si parla molto meno, pur esistendo denunce che ne attestano i fatti.
Se leggete testate che hanno riportato la leggenda urbana senza specificare che appunto trattasi di bufala, mettetele nella vostra black list personale, sono siti che antepongono il clickbaiting alla voglia d’informare.
maicolengel at butac punto it
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