Nei vicoli più facile catturarlo: spacciatore scarcerato

Tante testate, incluso il sito del Sindacato Autonomo di Polizia, hanno titolato nei giorni scorsi indignate per una sentenza della Magistratura. Così Il Giornale:

“Nei vicoli più facile catturarlo” E la Cassazione libera il pusher

Come sempre però la questione va analizzata più attentamente, è facile indignare i lettori senza raccontare le cose nella maniera corretta. Non ci vogliono molte righe per spiegarvi i fatti (che a noi sono stati spiegati da un attento lettore).

In pratica il Tribunale aveva inserito come aggravante al reato di spaccio il fatto che lo spacciatore avesse scelto di operare in una zona con vicoli stretti perché gli avrebbero eventualmente favorito la fuga. Secondo il Tribunale quel dedalo di stradine era da ritenere un aggravante sul reato. La Cassazione ha soltanto spiegato che non è da ritenersi aggravante perché casomai le stradine la fuga gliela avrebbero resa più difficile. Nulla di più.

“In particolare, quanto alla dedotta errata applicazione dell’aggravante di cui
all’art. 61 n. 5 cod. pen., derivante dalla particolare conformazione del centro storico di Genova che renderebbe maggiormente difficile la pubblica difesa, ciò avrebbe dovuto essere accertato in concreto, laddove al contrario la decisione degli operanti di diversamente collocarsi sulla pubblica via aveva favorito la cattura del ricorrente. Costui anzi era stato facilmente individuato nell’attività di spaccio, segnalato dai residenti e così infine arrestato.
Il provvedimento impugnato non aveva correttamente valutato la concreta situazione venutasi a creare, e comunque aveva allora contraddittoriamente riconosciuto la fattispecie attenuata laddove al contrario erano state sottolineate le particolari modalità dell’azione.”

In mancanza di aggravanti il reato contestato non è così grave da ritenere necessaria la permanenza in carcere in attesa di sentenza.

Che è molto diverso dal sostenere quanto hanno raccontato i titoloni delle tante testate che abbiamo visto circolare. Su ANSA le cose venivano raccontate in maniera corretta ma un po’ confusa, dando libera interpretazione ai giornalisti.

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Ma un giornalista serio dovrebbe fare un passetto in più, cercare di leggere la sentenza e comprendere meglio i fatti.

Dare a intendere che la Cassazione abbia favorito uno spacciatore è errato, la Cassazione si è limitata a spiegare che usare come aggravante la conformazione del territorio è sbagliato. Sono mesi che vediamo attacchi di questo genere alla Magistratura, attacchi spesso a mio avviso in totale malafede da parte dei giornalisti. Sembra quasi che l’intenzione sia denigrare l’operato dei nostri giudici, dando a intendere che non sappiano fare il loro lavoro. A me onestamente questo modo di fare giornalismo preoccupa un po’.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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